Tra circa un mese inizierà il campionato Italiano di WHEELCHAIR HOCKEY di serie A2, oggi intervistiamo il Signor Thomas Melegari che per il terzo anno consecutivo guiderà la compagine gialloblù della GIOCO ANMIC PARMA.
Buongiorno mister! Come procede l’avvicinamento alla prossima stagione?
“Buongiorno a voi! Come tutti gli anni in modo estremamente “eccitante” … non vedo l’ora! Oramai sono pieno di appunti ovunque, schemi, tattiche, geometrie… Ma al primo allenamento sarà tutto ordinato nella mia testa o almeno lo spero!”.
L’anno scorso da un punto di vista dei risultati ottenuti non è stato un campionato all’altezza…quali sono le cause?
“Considerando il girone “di ferro” in cui eravamo, non mi sento di definirlo “non all’altezza dei risultati”. Gli schiacciasassi Rangers Bologna (neo promossi in A1) e i solidi Sconvolts Pescara lo scorso campionato erano di “un’altra categoria”. Il nostro obbiettivo era, fondamentalmente, arrivare terzi davanti ai sempre tosti Lupi Toscani di Scandicci ma, nonostante la classifica fosse pari, a causa della differenza reti e di una sciagurata partita di ritorno in terra toscana, siamo risultati quarti”.
Cosa manca alla sua squadra per fare il “salto” di qualità?
“Il potenziale c’è tutto, manca forse un po’ di continuità di gioco sotto il punto di vista mentale. Siamo un gruppo molto giovane che si è unito da due anni, oltre tutto con svariati giocatori completamente nuovi nell’ambiente del Wheelchair Hockey”.
Questo sarà il suo terzo anno consecutivo alla guida della Gioco Anmic Parma, ma data la vostra giovane età ha mai pensato di tornare in campo magari in “veste” di giocatore allenatore?
“Sono fermamente convinto che sia quasi impossibile giocare bene ed allenare meglio! Quando si è in campo bisogna pensare al proprio ruolo per svolgerlo al meglio, l’allenatore deve tenere sott’occhio ogni singolo giocatore, un po’ come un direttore d’orchestra. Certo, se dicessi che ogni tanto il campo non mi manca mentirei a me stesso, ma ci sono le partitelle in chiusura di allenamento per colmare questo “vuoto”. Mi è stato di recente proposto di tornare in campo ma ormai mi trovo a mio agio nel ruolo di allenatore, è un vestito cucito addosso!”.
Dove può realmente arrivare la Gioco Anmic Parma?
“Stiamo lavorando in armonia per continuare a migliorarci ogni giorno di più. L’obiettivo principale della stagione è fare bene e far crescere i giovani”
Parma ha due squadre di wheelchair hockey che militano nel campionato di serie A2. Questo secondo lei è un vantaggio o uno svantaggio?
“A mio avviso è un vantaggio, un po’ di sana rivalità cittadina rende il tutto molto più vivo. Considerando che molte città non hanno nemmeno una squadra, il fatto che a Parma ve ne siano addirittura due può essere motivo di orgoglio per la città in ambito nazionale!”
Avete degli appuntamenti pre-campionato?
“SI, il primo appuntamento sarà domenica 21 settembre all’interno della manifestazione “Giochi Senza Barriere” dove saremo impegnati in partite dimostrative. L’evento si svolgerà all’interno del Parco San Rocco a Sant’Ilario d’Enza, Reggio Emilia. Dal 25 settembre inizieremo gli allenamenti ogni giovedì dalle 19:30 alle 21:30 come ogni anno nella palestra del Melloni in via Pintor 1 a Parma”.
Ci indichi 3 motivi per i quali un ragazzo dovrebbe praticare il wheelchair hockey?
“Innanzitutto, praticare sport aiuta a crescere a livello personale, superare le proprie paure e portare sempre un po’ più in su l’asticella del proprio limite. In secondo luogo, aumentare la propria autostima e la fiducia negli altri è sempre utile, ed infine perché bisogna mettersi in gioco e capire che tutto, veramente tutto, è superabile”
Infine sappiamo che lei è un tifoso del Parma F.C. come giudica questo inizio di campionato?
“È ancora troppo fresco il ricordo dell’esaltante finale di stagione dello scorso campionato per poter emettere un giudizio, anche se simbolico, su queste due prime partite. Io sono fiducioso”.
La ringraziamo per essere stato con Noi… e le auguriamo un buon inizio di stagione.
“Grazie a voi di Sportparma! Non offendetevi ma quando mi fanno gli auguri è mia usanza applicare diversi scongiuri!”.