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Il Gede Risponde

Il Gede: Un Parma arrendevole… In attacco non ci siamo

Il Gede: Un Parma arrendevole… In attacco non ci siamo

Con l'avvio del campionato torna puntuale l'appuntamento con la seguitissima rubrica “Il Gede risponde”. La formula è sempre la stessa: cinque domande e cinque risposte per analizzare l'ultima partita del Parma e l'intera giornata del campionato di serie A. La firma è quella “storica” di mister Pietro Carmignani. Un esclusiva di SportParma e ParmaOggi.

Pronti via il Parma becca quattro sberle a Torino. Non accadeva dal lontano 1992. Una domenica storta o c’è dell’altro?
“Bhee, se il Parma avesse esordito contro il Catania, come doveva essere, forse non avrebbe perso. Battute a parte (lo sciopero è stata una decisione assurda), credo che il Parma debba cancellaere in fretta la sconfitta di Torino. Ho visto una squadra sfiduciata, fin dall’inizio. Dopo il primo gol non ha avuto la forza di cambiare passo; Pellè troppo solo in avanti, e se il gioco è quello di lanciare lungo in avanti è necessario che al suo fianco ci sia un altro attaccante. Giovinco, infatti, ha agito troppo arretrato. La Juve? Mi ha impressionato, è migliorata qualitativamente, Pirlo è fenomenale e Conte è uno che pretende molto e sa stimolare molto”.

Tattica a parte non crede che tutta la squadra abbia sbagliato atteggiamento? Complice anche l’ambiente…
“E’ pacifico, non era facile giocare in quello stadio e con una Juve così carica, ma il Parma è stato troppo arrendevole, anche quando ha preso il primo gol. Sono d’accordo con le parole dure usate da Leonardi nel post partita. L’inizio del secondo tempo sembrava confortante: baricentro più alto e più pressing, ma è durato poco. E in attacco è sempre mancato il finalizzatore. A parte questo ho dei dubbi sul mercato estivo svolto dai crociati, perché la difesa è la stessa della passata stagione, l’unica novità è stato Rubin, il quale ha trasformato Pepe in un fenomeno. Non so dire se questa squadra è più forte di quella della passata stagione.

La giornata no di Giovinco ha influito pesantemente su tutta la squadra. E’ un Parma Giovinco-dipendente?
“Senza Amauri forse bisognerebbe cambiare qualcosa. Magari giocare con due punte e Giovinco alle loro spalle. Può essere una soluzione per avere più peso in attacco e per fdare al giocatore più libertà di movimento. Pellè e Floccari sono rimasti troppo isolati, anche se il primo ha dimostrato di saperci fare sulle palle alte. Credo che in molte circostanze il 4-4-1-1 di ieri sia molto limitativo per Giovinco”.

Inter e Roma sono già un caso, come giudica il lavoro Luis Enrique e Gasperini?
“E’ prematuro fare questi discorsi, ma due osservazioni voglio farle. Gasperini è arrivato sulla panchina di una delle squadre più forti del mondo e ha stravolto l’assetto tattico. A Palermo Zarate e Forlan hanno fatto gli esterni di centrocampo, assurdo. E’ bene che Gasperini cambi idee in fretta e lasci perdere la difesa a tre. Il Problema della Roma è Luis Enrique, ne sono convinto. Hanno preso un allenatore della Primavera del Barcellona, con poca esperienza a certi livelli, e non sa neanche parlare in italiano. Ricordo perfettamente che quando io Sacchi e Pincolini andammo all’Athletico Madrid, alla prima giornata di campionato sapevamo già parlare lo spagnolo. Comunque, ho visto una brutta Roma”.

E le altre?
“Non sono d’accordo con chi sostiene che Milan-Lazio sia stata una partita spettacolare. La Lazio ha giocato solo 30 minuti, poi è tornata a fare la provinciale. Una partita bella solo a tratti grazie alle giocate dei singoli. Complimenti a Mangia, in poco più di dieci giorni ha dato un’identità (battagliera) al suo Palermo. Il Napoli lotterà per i vertici della classifica, in questo momento non vedo grandi differenze con Milan e Inter. Infine l’Udinese, la solita udinese. Una squadra con un allenatore bravissimo ma troppo modesto. Torje mi è piaciuto, ne hanno trovato un altro! Il Lecce, invece, deve rimboccarsi le maniche e trovare una precisa identità”.

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