Ultimo appuntamento del 2023 con “Il Gede Risponde2”, la storica rubrica di sportparma.com firmata dall’ex allenatore crociato Pietro Gedeone Carmignani.
Considerando le contemporanee sconfitte di tutte le big della serie B, il pareggio del Parma a Cosenza (0-0) ha un valore doppio o è un’occasione mancata per tentare la fuga?
“E’ quello che si è sempre detto, la serie B è un campionato difficile e lungo, dove tutti sono degli avversari pericolosi. A Cosenza il Parma da subito si è saputo adattare all’inferiorità numerica, da grande squadra. Pecchia è stato bravo a ridisegnare quel poco che ci voleva tatticamente, poi la squadra è stata pericolosa nelle ripartenza, una delle sue caratteristiche migliori. Il Parma avuto diverse occasioni favorevoli. Il Cosenza ha fatto la partita però ha lasciato ampi spazi nella propria metà campo”.
In molti sono convinti che senza l’espulsione di Hainaut nei primi minuti del primo tempo il Parma avrebbe vinto agevolmente. E’ d’accordo?
“Il Parma ha una mentalità vincete. Pecchia è stato bravo nella gestione della partita e nei cambi, ma questo è facilitato dalla superiorità della rosa gialloblù rispetto agli avversari. In panchina ci sono tanti giocatori che sarebbero titolari inamovibili in molte altre squadre di B. Il tasso tecnico del Parma è superiore tant’è che sabato, pur con l’uomo in meno, ha gestito la partita e sofferto poco. Porta via un punto senza mai rinunciare a giocare. Ha cercato di vincere senza difendersi ad oltranza. In una giornata che poteva risultare difficile per i crociati ma che lo è stato per tutte le inseguitrici”.
Come bisogna leggere i cambi di Pecchia che nei momenti di maggior pressione degli avversari inserisce sempre una punta o un giocatore offensivo?
“Mettere un attaccante in più è una scelta che trasmette fiducia alla squadra, ma è anche una soluzione tattica perché significa che la squadra è chiusa nella propria metà campo. Giocare in contropiede è più semplice, dritto per dritto… Non devi fare aggiramenti, cambi di gioco e altro per arrivare al tiro”.
In serie A la forza dell’Inter capolista, vincente in casa della Lazio, è una condanna per le inseguitrici?
“E’ un Inter sontuosa che ha dato un segnale forte al campionato, in una partita in cui per lunghi tratti è andata sotto nel gioco. Ha acquisito una maturità vincente, sa gestire le difficoltà per poi sfruttare il minimo errore dell’avversario. Invece la Lazio di quest’anno non è all’altezza di quella che aveva fatto molto bene lo scorso anno. Era partita con ritmo e pressing ma col passare del tempo è calata e non è stata concreta”.
La Juventus pareggia contro il Genoa (1-1), giusto così o i bianconeri devono mordersi le mani?
“La Juve una volta in vantaggio ha pensato di gestire il vantaggio grazie anche alla solidità della sua difesa, però non è stata impeccabile e così il Genoa, sospinto da un pubblico caloroso, ha messo in campo lotta, corsa, determinazione, arrivando al pareggio. La Juve sostanzialmente ha fatto troppo poco per vincere e i cambi di Allegri non hanno inciso. Sono mancate le accelerazioni sulle ripartenze. Poi un paio di decisioni arbitrali contrari l’hanno penalizzata”.
Un Milan operaio contro il Monza?
“Il Milan tatticamente ha difeso a tre col possesso palla ma quando si difendeva la linea difensiva era a 5. E’ la dimostrazione che non c’è un modulo di gioco rigido, le squadre organizzate modificano l’atteggiamento in base alla fase difensiva o offensiva. E’ stato un Milan che ha peccato di continuità ma è stato più brillante, il terzo gol è stato meraviglioso. Il Milan per sua scelta tattica ha deciso di difendere basso, concedendo il possesso palla al Monza, per poi ripartire e distendersi in maniera rapida. Nel primo tempo ha fatto 2 gol, ha preso una traversa e ha avuto altre 2-3 occasioni. Dopo la delusione Champions al Milan serviva un’ottima prestazione e Pioli l’ha ottenuta. Quando gestiva la palla lo faceva bene con sagacia tattica. Il Monza ha dovuto da subito fare un partita diversa dalle sue abitudini con un gioco di manovra senza potersi affidare alle sue abituali ripartenze”.
Il Bologna è la favola della serie A. Quanto può durare?
“Il Bologna è in zona Champions ed è una grande novità per il nostro calcio, da sempre abituato ai soliti nomi; il merito è di tutti ma il suo interprete principale è Thiago Motta il quale ha inculcato le sue idee e filosofia di gioco, oltre ad una grande gestione dello spogliatoio. Contro una Roma sconclusionata e priva dei suoi giocatori migliori (Dybala e Lukaku) il Bologna ha giocato con intensità e verticalizzazioni, meritando ampiamente la vittoria. Restare al quarto posto è difficile ma dimostrano di crederci. Non è una lavoro solo di tecnica individuale, ma di insieme e di mentalità. Fa molto piacere vedere il Bologna così in alto, è l’esaltazione del calcio”.
Il Napoli batte il Cagliari grazie ai suoi uomini migliori, Osimhen e Kvaratskhelia…
“Il Napoli doveva interrompere la serie negativa al “Maradona”, è stata vittoria necessaria in una partita complessa col Cagliari bravo a difendersi e ripartire. Il Napoli ha giocato un buon calcio confermando le qualità tecniche di squadra ma deve migliorare sotto il profilo fisico e in difesa dove si commettono ancora diversi errori singoli e di reparto. La differenza tante volte è tutta nella qualità dei singoli”.
Vince anche la Fiorentina ma il Verona può recriminare?
“La Fiorentina ha vinto una gara che si era messa molto male ma deve ringraziare il portiere Terracciano. Italiano ha cambiato anche modulo inserendo la seconda punta, ma non ha giovato al gioco della squadra che si è trovata subito in difficoltà. La vittoria è arrivata in extremis ma mortifica la buona prova del Verona; ci sono i presupposti per invertire la rotta nonostante il penultimo posto”.
Il Lecce dell’ex D’Aversa fa un altro importante balzo verso la salvezza o è ancora presto per fare questi discorsi?
“Il Lecce ha avuto le occasioni migliori ma il problema era quello di non riuscire a capitalizzare la superiorità. Alla fine c’è voluto un tiro da fuori di Ramadani e una deviazione decisiva per una vittoria sofferta ma meritata. Il Lecce supera in classifica lo stesso Frosinone e si mette al sicuro, almeno per il momento”.
Chi non riesce a svoltare è l’Udinese…
“Gara dai molti risvolti, per un’ora in campo c’era solo l’Udinese, ma una volta rimasta in 10 il Sassuolo ha trovato la forza e le giocate per ribaltare la situazione e pareggiare. Un punto prezioso, all’Udinese rimane il rammarico dopo un’ora di ottimo calcio. Non va meglio all’Empoli sconfitto a Torino dove è bastato un gol di Zapata”.