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Parma Calcio

Il Parma riparte: pallone protagonista nel primo allenamento di Cuesta

primo allenamento stagionale Parma Calcio a Collecchio 15 luglio 2025 le indicazioni di mister Carlos Cuesta
©Foto: Lorenzo Cattani

COLLECCHIOSessantacinque minuti, secondo più secondo meno: tanto è durata la prima seduta del Parma (aperta alla stampa) agli ordini del neo mister Cuesta e dei suoi numerosi collaboratori, circa una decina tra staff tecnico e analisti.

Tanti anche i calciatori a dare il via alla preparazione, sotto il sole implacabile del Mutti Training Center: il gruppo principale constava di ben 28 atleti tra i già noti protagonisti dell’ultima salvezza (Almqvist, Balogh, Circati, Begić, Bernabé, Corvi, Delprato, Djurić, Estévez, Hainaut, Hernani, Keita, Leoni, Løvik, Man, Ondrejka, Ordoñez, Pellegrino, Sohm, Suzuki, Valenti, Valeri), volti “nuovi” (Amoran, Joujou e Kouda, al rientro dai rispettivi prestiti) e le aggiunte dalla Primavera (le conferme di Plicco e Trabucchi, oltre ad Astaldi, terzo portiere in luogo di Rinaldi, ancora in regime di ri-atletizzazione dopo l’infortunio patito contro la Feralpisalò nel finale della scorsa Serie C).

A parte nel campo a fianco, quei giocatori da ritenere fuori dal progetto: Haj Mohamed, Kowalski, Partipilo e, non ultimo, Mihăilă (in odore di mercato e già cercato dal Lecce), cui – per ora – sembra essere riservato un destino diverso dal connazionale Man. Si arriva ai 36 calciatori totali aggiungendo gli altri tre assenti: oltre a Šits, spiccavano soprattuto le defezioni di Benedyczak e Charpentier, ancora alle prese con l’iter di recupero dopo i lunghi infortuni. Se per il lettone e per il polacco arrivano conferme per un posto nel progetto, non altrettanto è per il franco-congolese, da considerarsi a fine avventura.

Allenamento, come prevedibile, di natura più conoscitiva che tecnico-tattica: parso la più classica delle sedute da juego de posicion (tra rondo, combinazioni analitiche per la ricerca di un terzo uomo nello spazio e una partita a campo ridotto con sponde e vertici), è il primo giorno di lavoro è sicuramente servito a Cuesta e collaboratori come presa di informazioni tanto sul gruppo squadra quanto sui singoli giocatori; ciò che più ha colpito è stata, tuttavia, la disinvoltura con cui il giovane entrenador sia passato fluentemente dall’italiano (lingua prevalente nella seduta) allo spagnolo, finanche con una toccata e fuga sull’inglese, modulando quasi individualmente la comunicazione in base al calciatore con cui interloquire.

Parlando di calcio, i principi richiesti sembrano già scolpiti nella pietra: ritmi e pressing intensi, con la squadra concentrata in pochissimo spazio per favorirli, ricerca della profonditàSe abbiamo una giocata verticale, cerchiamola»), fissaggio dell’ampiezza per sfruttare la costruzione, preferibilmente dentro al campo, e pochi cross. Ciononostante il primo, e unico, gol della seduta e della stagione è arrivato da Mateo Pellegrino, alle 18:46; che sia di buon auspicio?

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