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Fulgor Fidenza, la filosofia di Bizzozi: «Impara da ciò che subisci»

Fulgor Fidenza, la filosofia di Bizzozi: «Impara da ciò che subisci»

L’allenatore della Fulgor Fidenza, Stefano Bizzozi, è uno dei grandi protagonisti delle ultime due stagioni del club borghigiano. In un’intervista al sito ufficiale della Lega Pallacanestro, ha spiegato i segreti e le strategie che hanno portato la Fulgor in Serie B Nazionale. Ecco un estratto dell’intervista che potrete leggere integralmente QUI:

E’ la Fulgor Fidenza, Foppiani sulle maglie, ed è solo l’ultima tappa di un percorso che l’ha visto allenare, tra le tante, le giovanili a Pesaro ed alla Fortitudo Bologna, alla Reyer Venezia ed a Varese. E le Nazionali Under 15 e 18. Tutto questo ieri. L’oggi, da due stagioni, è a Fidenza, presa in B Interregionale per trapiantarci il gruppo Under 19 di Eccellenza della Fulgor.
“Un po’ scelta di vita, non sono della zona ma dal 2009 vivo con la mia famiglia a Salsomaggiore. Ma a Fidenza non sarei mai arrivato se non ci fosse stato un Club attrattivo, che mi ha proposto una cosa intrigante. Lavorare su un settore giovanile già ben organizzato, con tanti ragazzi del posto, integrati da altri e da far crescere. Il rischio del non-risultato solo in apparenza va contro il progetto. Perché sono convinto, e lo è anche la Società, che a fine anno saranno tutti giocatori migliori”.

La Società ha un mentore. Si chiama Andrea Orlandi, è il presidente della Fulgor. Oggi amministra con la famiglia un’azienda di successo nella moda femminile, ma per un decina d’anni è stato rugbista professionista.
“La sua mentalità è di cultura sportiva, merce rara. Ha coinvolto così molte persone nel Club, abbiamo oggi un palasport molto bello e spero, in un paio d’anni, anche “Casa Fulgor”: una palazzina a due piani, uno per la foresteria ed uno per la scuola, a due passi dal palasport. Lavoro sui giocatori, ma devono provare ad essere anche buoni studenti”.

Il campo è in utilizzo esclusivo, 2000 posti, spazi ampi, ci lavorano quotidianamente preparatori fisici ed allenatori, con attenzione al territorio e non solo, reclutando.
“E’ la dimostrazione che si può fare, dare un seguito alle parole. L’impianto è fondamentale, lo abbiamo. Poi la pallacanestro nasce dalla base, ma servono riscontri e per averli bisogna mettersi alla prova. Si dice “…bisogna rilanciare i settori giovanili” ma chi lo dice lo pensa seriamente? E cosa facciamo per questo?”.

Ma neanche a vincere la B Interregionale, a Fidenza, lo pensavano.
“Assolutamente. Siamo arrivati alle Finali Under 19, prima nel girone a pari punti con Olimpia Milano. E poi sull’onda vinto i playoff di B. E lì ci siamo detti “ci iscriviamo”? Ma più per rispetto del livello alto del campionato, per pudore. Ed il mio presidente: “…ce la siamo conquistata sul campo e la B Nazionale la facciamo. Ma, sia chiaro, il progetto non si cambia”.

Chi sono i suoi giocatori?
“Ragazzi che si allenano prima e dopo la scuola. Nel gruppo abbiamo otto under 19, ne sono usciti un paio, sono entrati i 2006, il centro titolare è un 2007, il suo cambio è un 2005. Valsecchi, un 2004 da Milano, è uno dei vecchi…”.

Come gioca la Fulgor Fidenza?
“Pochissima tattica, poco video, poca strategia. Lavoriamo al massimo sulle nostre qualità. Questo gruppo, da qui al primo aprile, giocherà 61 partite. Per questo abbiamo anche elementi dell’Under 17, non posso prosciugarli”.

Al debutto ad Imola avete pagato l’emozione. Con Lumezzane perso nell’ultimo quarto per mano dell’ingrato Amici (28) suo discepolo alla Vuelle Pesaro. Poi il bel successo su Crema.
“La prima da inesperti totali, nella seconda Lumezzane è stata migliore di noi, nella terza noi migliori di Crema. E’ lo sport”.

Qual è lo slogan che ripete ai suoi?
“Impara da ciò che subisci. E poi che devono sentirsi tutti giocatori di Serie B Nazionale. E non Under 19 che giocano in Serie B Nazionale. Che sarebbe diverso”.

Come gioca la Fulgor Fidenza?
“Pochissima tattica, poco video, poca strategia. Lavoriamo al massimo sulle nostre qualità. Questo gruppo, da qui al primo aprile, giocherà 61 partite. Per questo abbiamo anche elementi dell’Under 17, non posso prosciugarli”.
– Al debutto ad Imola avete pagato l’emozione. Con Lumezzane perso nell’ultimo quarto per mano dell’ingrato Amici (28) suo discepolo alla Vuelle Pesaro. Poi il bel successo su Crema.
“La prima da inesperti totali, nella seconda Lumezzane è stata migliore di noi, nella terza noi migliori di Crema. E’ lo sport”.

Qual è lo slogan che ripete ai suoi?
“Impara da ciò che subisci. E poi che devono sentirsi tutti giocatori di Serie B Nazionale. E non Under 19 che giocano in Serie B Nazionale. Che sarebbe diverso”.

Quand’è che un giocatore finisce di essere giovane?
“Quando termina il suo percorso di crescita fisica ed atletica. Decisive per competere ad alto livello. Il secondo step è quando è disposto a battere se stesso ed i suoi limiti. Il terzo, il più difficile, è quando accetta di fare un passo indietro per dare ad un compagno. Un aiuto, un passaggio, una difesa”.

Quand’è che un giocatore finisce di essere giovane?
“Quando termina il suo percorso di crescita fisica ed atletica. Decisive per competere ad alto livello. Il secondo step è quando è disposto a battere se stesso ed i suoi limiti. Il terzo, il più difficile, è quando accetta di fare un passo indietro per dare ad un compagno. Un aiuto, un passaggio, una difesa”.

 

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