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Gli sponsor siamo noi

Gli sponsor siamo noi

Quando le merendine non servono solamente per diventare grandi, alla faccia della crisi

Recentemente è emerso un dato singolare: in questo momento di crisi, con cali nei consumi, cassa integrazione, ridimensionamenti e quant’altro, l’inflazione in Italia è cresciuta dello 0.4%, in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei. Solo “merito” del prezzo dei carburanti? Qualcuno asserisce che ciò fa sperare nella ripresa. Va beh…

In momenti come questo, a soffrire è anche lo sport. Le aziende, banche comprese, tagliano i budget o addirittura dicono “Mi spiace, ma mi fermo qui” piuttosto che licenziare del personale. Diverso il discorso per le nazionali. Nel rugby, come nel calcio, nella pallavolo, nel basket dove gli sponsor “forti” restano. Prendiamo come esempio la pallavolo, sia maschile che femminile. Lo sponsor, come è noto, è la Ferrero che pone il marchio Kinder sulle maglie azzurre. Un’azienda fiore all’occhiello dell’industria italiana con sede anche in Lussemburgo che recentemente ha aperto un asilo ad Alba per accogliere i figli dei suoi dipendenti oltre ad aver ideato un progetto per la promozione dello sport e delle attività motorie rivolto ai più giovani.

Cosa c’entra l’inflazione che cresce, con lo sport e la Ferrero? All’inizio di questo mese vado a fare spesa all’Esselunga e butto un occhio sul prezzo delle merendine Kinder colazione più, le tengo d’occhio da anni perché, nonostante fossi un po’ cresciutello, me ne cibavo; poi, qualche anno fa, smisi ma non perché mi erano venute a noia. Guardo il prezzo: euro 2.19 rispetto ai 2.10 “ante vacanze”. Il 4.3% in più. Però! “Leggermente” al di sopra dell’inflazione, quella ufficiale dell’Istat che forse sarebbe meglio aggiornasse il suo paniere. In meno di un anno il loro prezzo è passato da 1.98 a 2.19: il 10.6% in più. Aumento che raddoppia se andiamo a ritroso di circa tre anni. Quanto è aumentata l’inflazione negli ultimi tre anni e di quanto sono cresciuti gli stipendi? Non saranno mica fatte col petrolio? O sarà solo colpa del supermercato?

Forse sarebbe il caso che sulle maglie degli azzurri venissero almeno ringraziati i ragazzi, e non, che contribuiscono con i loro acquisti oppure, visto che i più giovani già entrano gratis negli impianti sportivi, omaggiarli, nell’occasione, con una bella fornitura di merendine.

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