La vicenda di uno degli ultimi miti del baseball italiano tra stupore, silenzi e comunicati.
Come ormai molti di voi sapranno, Claudio Liverziani, 34 anni, uno dei migliori giocatori italiani di baseball dell’ultimo decennio è stato trovato positivo (tracce di Anfetamina e 40H anfetamina) ad un controllo antidoping. Stupore non solo a Bologna ma in tutta l’Italia del baseball, visto che Liverziani era uno degli ultimi miti del baseball italiano.
Così Maurizio Roveri ne aveva parlato su Baseball.it subito dopo la conquista dello scudetto “Claudio Liverziani, 8 battute valide in cinque partite con un fuoricampo,1 doppio, 8 basi su ball, 1 colpito e una sicurezza difensiva disarmante per gli avversari, è stato votato l’MVP della serie finale. Straordinario, Claudio. Davvero un giocatore “unico”: un’altra stagione chiusa a 1000 di media difesa”.
“Considerata la storia del giocatore e l’etica umana dello stesso, si ritiene che non sia coinvolto in assunzioni volontarie di tali sostanze”. Questo il comunicato emesso oggi dalla Fortitudo Bologna. Silenzio da parte del giocatore.
Tutti ci auguriamo che l’assunzione sia “casuale”, ma questo avrebbe dovuto dirlo il giocatore con qualche valido supporto o il medico sociale o il medico curante e non essere “ritenuta” tale da un comunicato della società, o, meglio ancora, che si tratti di un errore. Se non fosse tale, ci piacerebbe sapere il perché, come da tutti i trovati positivi del resto.
In passato, ben difficilmente vi sono stati casi di positività non confermati dalle controanalisi ed anche gli “spergiuri” di innocenza si sono poi tramutati in scuse (vedi il ciclista Riccò).
Ma vi sono casi e casi. Quello di Giacon della Rugby Parma, ad esempio, la cui positività era dovuta ad un farmaco antiasma che lui prende a vita. Le società di appartenenza lo avevano regolarmente segnalato agli inizi di stagione e per tutta la sua carriera agli organi competenti, ma in quella occasione la Rugby Parma si dimenticò di inviare il fax prima della partita (un’aggiunta prevista dal regolamento). Squalifica annullata e nota di biasimo alla società.
L’anfetamina è uno stimolante sintetico usato (nell’uso illegale la forma più diffusa oggi è lo speed) per sopprimere l’appetito, controllare il peso, trattamento di disturbi mentali e comportamentali compreso narcolessia e ADHD (sindrome da deficit di attenzione ed iperattività).
Liverziani è stato trovato positivo dopo il controllo antidoping del 25 Luglio: Bologna-Cariparma gara 2 del girone di semifinale. In quella partita, famosa per il 22-5 ed il non saluto finale, Liverziani batté a 4su4 (più una base ed un colpito) decisamente meglio che nella precedente, ma anche che in quella successiva il che, di conseguenza, non vuol essere un j’accuse ma una semplice curiosità statistica. E comunque questo non cancellerà certo ciò che ha fatto in passato anche se è preferibile che il suo “curriculum” resti immacolato.
Attendiamo sviluppi e, se verrà confermato, ci auguriamo sempre che sia l’ultimo.
Così Maurizio Roveri ne aveva parlato su Baseball.it subito dopo la conquista dello scudetto “Claudio Liverziani, 8 battute valide in cinque partite con un fuoricampo,1 doppio, 8 basi su ball, 1 colpito e una sicurezza difensiva disarmante per gli avversari, è stato votato l’MVP della serie finale. Straordinario, Claudio. Davvero un giocatore “unico”: un’altra stagione chiusa a 1000 di media difesa”.
“Considerata la storia del giocatore e l’etica umana dello stesso, si ritiene che non sia coinvolto in assunzioni volontarie di tali sostanze”. Questo il comunicato emesso oggi dalla Fortitudo Bologna. Silenzio da parte del giocatore.
Tutti ci auguriamo che l’assunzione sia “casuale”, ma questo avrebbe dovuto dirlo il giocatore con qualche valido supporto o il medico sociale o il medico curante e non essere “ritenuta” tale da un comunicato della società, o, meglio ancora, che si tratti di un errore. Se non fosse tale, ci piacerebbe sapere il perché, come da tutti i trovati positivi del resto.
In passato, ben difficilmente vi sono stati casi di positività non confermati dalle controanalisi ed anche gli “spergiuri” di innocenza si sono poi tramutati in scuse (vedi il ciclista Riccò).
Ma vi sono casi e casi. Quello di Giacon della Rugby Parma, ad esempio, la cui positività era dovuta ad un farmaco antiasma che lui prende a vita. Le società di appartenenza lo avevano regolarmente segnalato agli inizi di stagione e per tutta la sua carriera agli organi competenti, ma in quella occasione la Rugby Parma si dimenticò di inviare il fax prima della partita (un’aggiunta prevista dal regolamento). Squalifica annullata e nota di biasimo alla società.
L’anfetamina è uno stimolante sintetico usato (nell’uso illegale la forma più diffusa oggi è lo speed) per sopprimere l’appetito, controllare il peso, trattamento di disturbi mentali e comportamentali compreso narcolessia e ADHD (sindrome da deficit di attenzione ed iperattività).
Liverziani è stato trovato positivo dopo il controllo antidoping del 25 Luglio: Bologna-Cariparma gara 2 del girone di semifinale. In quella partita, famosa per il 22-5 ed il non saluto finale, Liverziani batté a 4su4 (più una base ed un colpito) decisamente meglio che nella precedente, ma anche che in quella successiva il che, di conseguenza, non vuol essere un j’accuse ma una semplice curiosità statistica. E comunque questo non cancellerà certo ciò che ha fatto in passato anche se è preferibile che il suo “curriculum” resti immacolato.
Attendiamo sviluppi e, se verrà confermato, ci auguriamo sempre che sia l’ultimo.