Le pagelle di Parma-Brescia (clicca qui), firmate dal giornalista Lorenzo Fava, esaltano i difensori Osorio e Delprato, gli uomini che non ti aspetti per la vittoria che non ti aspetti.
Man si rivitalizza con il gol, sfruttando un errore della difesa del Brescia. Preziose le coperture nel mezzo di Estévez ed Hernani. Deludono Bonny e Bernabé, protagonista di un’esultanza eccessiva decisamente evitabile.
CHICHIZOLA 6,5 Bel riflesso al 14’ sulla botta di Bianchi. Ma 3’ dopo viene trafitto, a tu per tu, da Jallow. Sfuma il sogno clean sheet: per la settima gara di fila incassa almeno un gol e non può farci niente. Poi, è chiamato a respingere su Galazzi nel secondo tempo. Attento.
DELPRATO 7,5 Non gli piace che si ricordino le sue origini orobiche e, quindi, l’accesa rivalità con le Rondinelle, ma se sei bergamasco e decidi di segnare di testa in avanscoperta al 90’ un po’ te la cerchi… Dopo quello col Pisa, un suo gol è ancora decisivo. Uomo del destino.
BALOGH 6 Il gol subito è un’accidentalità, un’occasione su cui lui può ben poco: non era nemmeno nei paraggi. Per il resto, marca Borrelli con una discreta disinvoltura.
OSORIO 7 Sua la deviazione (sfortunata) al 17’ che funge da assist a Jallow. Decide di riscattarsi all’89’ travestendosi nell’inedito ruolo di fluidificante di destra e mettendo il più bel cross della stagione. Assist vero e proprio stavolta. Stupore.
DI CHIARA 5,5 Ennesima prestazione grigia della sua stagione. Il contribuito in fase offensiva è inversamente proporzionale a una prestazione difensiva, tutto sommato, senza sbavature: ma i cross sono pochi e pure imprecisi. E nessun pallone da lui giocato arriva dentro l’area. Ammonito, era diffidato: salta la prossima.
(29’ st) Zagaritis 6,5 Di nuovo in campo 166 giorni dopo Parma-Samp, ovvero la sua ultima volta. Corre, lotta, è preciso nei passaggi, attento nelle diagonali e si guadagna pure un corner: con pochi minuti a disposizione fa già più e meglio di Di Chiara. Resurrezione.
ESTÉVEZ 6,5 È l’uomo d’equilibrio di un Parma iper offensivo. Con lui in campo i buchi si vedono di meno e la difesa ha minor mole di lavoro da sbrigare. La sua corsa è preziosa come una bombola d’ossigeno (che a lui sembra non mancare mai) quando il fiato è corto.
HERNANI 6,5 Corre e fa densità nel mezzo in un primo tempo in cui il Parma era a trazione anteriore. Importante come diga per contenere i tre centrocampisti bresciani.
(29’ st) Cyprien 6 Si mette davanti alla difesa per dare geometrie e tempi di gioco in un finale all’assalto in cerca della vittoria.
MAN 6 Primo tempo abulico: prova ogni tanto la giocata, ma le frequenze sono più basse del solito. Alza i ritmi del motore nella ripresa: l’erroraccio di Papetti gli spalanca la strada per l’1-1. Va a fasi alterne, ma c’è quando conta di più.
MIHAILA 6 Non brilla particolarmente nel primo tempo, ma ha il merito di conquistarsi il rigore anticipando, con il suo scatto, nello stretto Bertagnoli: è l’unico spunto degno di nota in una serata in cui era richiesto soprattutto tanto sacrificio. E lui si è sacrificato.
(29’ st) Charpentier 6 Lavora bene il pallone per Osorio, dal cui destro parte il cross della rimonta. Poco, ma buono.
BENEDYCZAK 5,5 Parte forte: una conclusione alta (di poco) dopo una cinquantina di secondi, l’altra leggermente deviata da un avversario. Meno freddo delle precedenti sei volte dal dischetto: il suo settimo rigore viene parato da Avella. Peccato, perché la prestazione era stata generosa.
(15’ st) Partipilo 6 Scalda subito il mancino impegnando alla parata in tuffo Avella. Poi cala un po’, ma nel complesso si applica.
BONNY 5 Settanta minuti interamente trascorsi a vedere Adorni e compagni superarlo con costante facilità negli anticipi. E, quando ha la palla tra i piedi, la perde. Floppino I.
(25’ st) Bernabé 5 Lo si nota perlopiù perché fa scattare la gazzarra davanti alla panchina ospite per un’esultanza smodata, fuori luogo e inutile. Atteggiamento spavaldo e non positivo, che cozza con il buon finale della squadra: oltretutto si divora il gol del tris all’ultimo secondo. Floppino II.
All. PECCHIA 6,5 Parte spregiudicato, come sempre. Rilegge i suoi nella ripresa trovando maggiore equilibrio dopo i cambi. Ancora una volta la sua squadra vince a ridosso del 90’, segno di una mentalità e di una serenità che partono da lui. Fa bene a lasciare in campo Benek (a cui serviva fiducia dopo il rigore sbagliato) e Man, che trova il proprio undicesimo gol dopo un primo tempo non esaltante. Rispolvera Zagaritis, che piace: ora ci aspettiamo non venga rimesso nel cassetto dei ricordi.