Prima Categoria gir. B
Langhiranese, che trionfo! Pompini: «È solo l’inizio del percorso»

Vincere non è mai facile. Sebbene in pole position ai nastri di partenza, la Langhiranese ha avuto la certezza del trionfo nel girone B di Prima Categoria soltanto alla penultima giornata, con 61 punti, dopo averne passate 26 a inseguire il Team Traversetolo.
«Sapevo che il Team non poteva tenere quel ritmo fino alla fine: ho detto ai ragazzi di stare tranquilli e continuare a lavorare. Alla fine, con 6 vittorie nelle ultime 7, abbiamo trionfato quando le partite pesano maggiormente». A parlare è il direttore sportivo Simone Pompini, dietro le quinte della Langhiranese da due campionati («Al primo anno da dirigente, la promozione ci è sfuggita alla finale playoff: abbiamo fatto tesoro dell’esperienza per migliorare sempre un pochettino»), al terzo anno in quel di Langhirano, dove nel 2023 aveva appeso gli scarpini al chiodo: «Prima di venire a giocare qui, non c’era niente che mi legasse particolarmente alla Langhiranese; poi, quando ho deciso di smettere, mi sono promesso di portarla più in alto possibile, un po’ perché io ho sempre avuto questo tipo di mentalità, anche quando giocavo, ma soprattutto perché sono convinto che alla Langhiranese e a Langhirano la Prima Categoria stia davvero stretta».
Senza presunzione, semmai con giustificata ambizione, Pompini chiarisce subito che «vincere non è mai facile, nemmeno quando parti con l’obiettivo di farlo. Ma non è stato un miracolo». Prima del sorpasso alla 27ª e quartultima curva, la Benemerita si era affacciata al primo posto solo alla 1ª e alla 6ª di campionato. Ma è stata una rincorsa calcolata. «Spero che sia solo l’inizio del percorso. Pur sempre mantenendo i piedi per terra, non mi pongo limiti. Non mi piace: non mi va di esultare fermandomi alla “semplice” salita in Promozione». Per la Langhi sarà la 14ª partecipazione dal 1991/’92: «Di sicuro, visto l’aumento del livello, non possiamo partire con l’intento di vincere, ma vorremo consolidare la categoria. Già dalla prossima settimana cominceremo a lavorare per la prossima stagione, ma adesso ci siamo presi qualche giorno per festeggiare, ce lo meritiamo».
Su quale sia stato l’ingrediente fondamentale, la risposta è solo apparentemente di circostanza: «Il gruppo – così Pompini –. E va detto che non è mai stata una questione di singoli: si è creato proprio l’ambiente giusto per vincere. Lo dimostra la distribuzione dei gol: fra tanti giocatori top della categoria nessuno ha spiccato». Una cooperativa del gol, anche se quelli dei 3 giocatori in doppia cifra (13 per Rolli, 12 Mazzera e 10 Anarfi) hanno determinato tanto: «Abbiamo mandato in rete tutti i reparti, addirittura ha segnato Corradi, da portiere!» prosegue.
Si è fatto sentire anche il legame con la comunità grigiorossa: «Qui è ancora forte l’attaccamento col paese, senza dubbio è un valore aggiunto. Ma attenzione che non lo sia troppo: potrebbe diventare addirittura nocivo. Il rischio era che si creassero, da un lato, troppe pressioni per i calciatori “figli di Langhirano”, dall’altro che, se le cose fossero andate male, si potesse avere un’eccessiva rilassatezza, con il senso di appartenenza come scudo per risultati non all’altezza. Così abbiamo operato una selezione, confermando solo i profili che dessero garanzia di valori tecnici e umani all’altezza della nostra ambizione: giusto per citarne alcuni Dalla Fiora, Babboni, Mercadanti, Giacopinelli, Gruzza, Anarfi. Abbiamo poi aggiunto profili da fuori, ben rappresentati da Renzetti, che è un ragazzo fantastico. Se sapevamo delle sue qualità calcistiche, professionista solo fino a un anno e mezzo fa, quello che resta è l’immagine dell’uomo: vederlo commosso, in lacrime, al fischio finale dell’ultima giornata per aver vinto una Prima Categoria mi ha fatto capire di aver fatto qualcosa di grande».
Non di minor conto l’aspetto organizzativo e della programmazione: «Sono convinto che, se le fondamenta della società sono buone, alla fine dell’anno ti ritrovi quei 5-7 punti in più. Ho sempre guardato con curiosità – confessa Pompini – al lavoro di tanti professionisti: con tutta l’umiltà, mi sono proposto di portare un po’ di professionismo anche nei dilettanti. Il rispetto, verso la società e il lavoro sul campo, ci vuole: questo non è negoziabile».
Infine, una chiosa sul derby con il Team Traversetolo: «Soprattutto a inizio stagione c’è stata un po’ di sana tensione – ma quasi solo per alcune operazioni di mercato (lo scambio di attaccanti Rolli-Aracri o la “separazione” dei due fratelli Genitoni, nda) – che si è dissipata ben presto nel corso di una stagione sempre leale e meravigliosa per entrambe. Ci tengo a sottolineare il comportamento di mister Delmonte e del presidente Prampolini, i primi a mandarmi un messaggio di congratulazioni».
E nella prossima stagione? «Sicuramente ripartiremo da mister Leo: alla prima esperienza in una realtà così importante, ha vinto. Quindi, resta con noi. Tuttavia, il prossimo sarà il suo primo anno in Promozione, dovrà migliorare sotto alcuni aspetti. Sulla rosa, invece, non posso sbottonarmi, ho già sentito diversi profili che fanno al caso nostro, ma aspettiamo la fine di playoff e playout. Quel che è certo è che ho le idee chiarissime». C’è da credergli.
(In copertina, l’undici di partenza della Langhiranese all’ultima giornata davanti al pubblico del “Pertini” – ©Foto: Massimo Morelli/SportParma)
