Chi pensa di aver visto tutto, ma proprio tutto, quello che una partita di calcio dilettanti possa offrire, si ricreda. Ci sono buoni motivi per credere che ciò che è accaduto domenica, in Folgore Futura-Ghiare, sia uno scenario ben oltre lo scibile del genere pallonaro.
Già di per sé il risultato finale del match (3-3), valevole per la 15ª giornata del campionato di Seconda Categoria girone C, necessiterebbe di un capitolo a parte, ben più ampio di un antefatto da dover sintetizzare.
Prologo. Sul sintetico “Maniforti” di Medesano i padroni di casa, a un certo punto addirittura sotto di due, pareggiano i conti con il bis dell’attaccante Gabriele Peracchi attorno al 90’, giusto un paio di minuti dopo l’espulsione del portiere ospite, reo di aver toccato il pallone di mani fuori area: il 3-3 sembra esser destinato a concludersi così. Colpo di scena. Nei 5’ di extra time, c’è ancora spazio per un finale a sorpresa: il cartellino rosso all’altro numero uno, Aschieri, per un fallo di reazione sul ghiarese Pellegri. Condotta violenta meritevole dell’espulsione: la scorrettezza, anche se a gioco fermo, è nell’area di rigore, quindi penalty per gli ospiti. E la Folgore Futura ha finito i cambi.
La domanda è una sola: in porta chi ci va? A proporsi è Gabriele Peracchi. Proprio lui che, dagli undici metri, si era presentato per trasformare il primo dei due gol del suo (assurdo) pomeriggio. Stavolta il compito è al contrario. «È stata la prima volta che mi sono messo un paio di guanti – confessa ai nostri microfoni l’attaccante della Folgore Futura –. Ma me la sentivo bene in quel momento e ho voluto provarci: sarà che avevo appena fatto gol ed ero galvanizzato dalla doppietta. I miei compagni mi hanno visto carico e mi hanno dato fiducia».
Ed è allora che l’irrazionale diventa razionale per davvero. L’attaccante (ex di Pallavicino, Noceto, Viarolese e Basilicastello), portiere improvvisato per un rigore, fa l’eroe e para, al 95’, il tiro dagli undici metri calciato da Filippo Pellegri. «La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: “Battezzo un lato, mi tuffo a sinistra”. Perché, spingendo col destro che è il mio piede preferito, avrei avuto più forza. E quindi ho scelto quel lato. Ho giocato con i nervi del loro tiratore, gli ho detto che glielo avrei parato e mi sono mosso un po’ sulla linea di porta per destabilizzarlo: la palla pesava perché era quella della possibile vittoria. Mi sono buttato coi tempi giusti ed è andata bene: ho parato in due tempi la conclusione». Miracolo.
Subito dopo, il triplice fischio. Tripudio collettivo per il protagonista indiscusso Peracchi, il cui finale di partita è stato un’overdose di d’adrenalina: «È stato qualcosa di incredibile – spiega il medesanese –, anche perché è stata una partita combattuta: eravamo sotto di due, abbiamo pareggiato al 90’… Ma in 5′, dopo il 3-3, è successo un disastro (ride, ndr)». Peracchi ha salvato così i suoi dal beffardo ko e anche il proprio portiere che, ingenuamente, si era fatto cacciare: «Quando sono rientrato dentro gli spogliatoi, ho ridato i guanti ad Aschieri che si è esibito per regalarmeli… È convenuto anche a lui che l’abbia parato (ride, ndr)».
Anche quelli del Ghiare, nonostante il boccone amaro masticato quando già pregustavano il dolce sapore della vittoria, gli hanno stretto la mano: «Ho fatto anche una bella parata: il tiro era angolato e basso. Sono venuti subito tutti lì, anche il preparatore dei portiere avversario: erano tutti contenti, perché è un fatto che non si vedrà mai. Ma, se ricapiterà, sarò pronto a tornare in porta. Anche se non so se mi converrebbe, rischierei di rovinare la media: sono imbattuto, 1 clean sheet in 1’ in porta» ci scherza su.
Da adesso, il classe 2001 sa cosa significa un calcio di rigore visto anche dall’altra prospettiva: «I rigori li ho sempre tirati: ci vuole un po’ di calma. Per come è avvenuto, il rigore che ho parato l’ho preferito a quello che segnato. L’adrenalina, però, è uguale. L’aneddoto curioso – ha aggiunto – è che il rigore che ho tirato nel primo tempo e quello che ho parato al 95’ erano sullo stesso lato, nello stesso angolo e nella stessa porta».
Tranne che per Pellegri – la storia ha avuto un lieto fine destinato a diventare leggenda per i campi della nostra provincia. Ma, a sorpresa, mancano le prove video: a nessun “amico” sugli spalti è venuto in mente di filmare, nonostante il momento catartico. «Sicuramente la suspence ha giocato un brutto scherzo. I precedenti due rigori di giornata sono stati filmati, ma questo no. Tramite questa intervista, faccio un appello a chi era tra il pubblico: se c’è il video, inviatelo!». Lo scettico potrebbe trovare da ridire… Peracchi saprà parare anche le obiezioni?