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lattaccante Gabriele Peracchi Folgore Futura

Seconda Categoria gir. C

Prima fa doppietta, poi para un rigore al 95′: Peracchi eroe della Folgore Futura

Prima fa doppietta, poi para un rigore al 95′: Peracchi eroe della Folgore Futura

Chi pensa di aver visto tutto, ma proprio tutto, quello che una partita di calcio dilettanti possa offrire, si ricreda. Ci sono buoni motivi per credere che ciò che è accaduto domenica, in Folgore Futura-Ghiare, sia uno scenario ben oltre lo scibile del genere pallonaro.

Già di per sé il risultato finale del match (3-3), valevole per la 15ª giornata del campionato di Seconda Categoria girone C, necessiterebbe di un capitolo a parte, ben più ampio di un antefatto da dover sintetizzare.
Prologo. Sul sintetico “Maniforti” di Medesano i padroni di casa, a un certo punto addirittura sotto di due, pareggiano i conti con il bis dell’attaccante Gabriele Peracchi attorno al 90’, giusto un paio di minuti dopo l’espulsione del portiere ospite, reo di aver toccato il pallone di mani fuori area: il 3-3 sembra esser destinato a concludersi così. Colpo di scena. Nei 5’ di extra time, c’è ancora spazio per un finale a sorpresa: il cartellino rosso all’altro numero uno, Aschieri, per un fallo di reazione sul ghiarese Pellegri. Condotta violenta meritevole dell’espulsione: la scorrettezza, anche se a gioco fermo, è nell’area di rigore, quindi penalty per gli ospiti. E la Folgore Futura ha finito i cambi.
La domanda è una sola: in porta chi ci va? A proporsi è Gabriele Peracchi. Proprio lui che, dagli undici metri, si era presentato per trasformare il primo dei due gol del suo (assurdo) pomeriggio. Stavolta il compito è al contrario. «È stata la prima volta che mi sono messo un paio di guanti – confessa ai nostri microfoni l’attaccante della Folgore Futura –. Ma me la sentivo bene in quel momento e ho voluto provarci: sarà che avevo appena fatto gol ed ero galvanizzato dalla doppietta. I miei compagni mi hanno visto carico e mi hanno dato fiducia».

Ed è allora che l’irrazionale diventa razionale per davvero. L’attaccante (ex di Pallavicino, Noceto, Viarolese e Basilicastello), portiere improvvisato per un rigore, fa l’eroe e para, al 95’, il tiro dagli undici metri calciato da Filippo Pellegri. «La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: “Battezzo un lato, mi tuffo a sinistra”. Perché, spingendo col destro che è il mio piede preferito, avrei avuto più forza. E quindi ho scelto quel lato. Ho giocato con i nervi del loro tiratore, gli ho detto che glielo avrei parato e mi sono mosso un po’ sulla linea di porta per destabilizzarlo: la palla pesava perché era quella della possibile vittoria. Mi sono buttato coi tempi giusti ed è andata bene: ho parato in due tempi la conclusione». Miracolo.

Subito dopo, il triplice fischio. Tripudio collettivo per il protagonista indiscusso Peracchi, il cui finale di partita è stato un’overdose di d’adrenalina: «È stato qualcosa di incredibile – spiega il medesanese –, anche perché è stata una partita combattuta: eravamo sotto di due, abbiamo pareggiato al 90’… Ma in 5′, dopo il 3-3, è successo un disastro (ride, ndr)». Peracchi ha salvato così i suoi dal beffardo ko e anche il proprio portiere che, ingenuamente, si era fatto cacciare: «Quando sono rientrato dentro gli spogliatoi, ho ridato i guanti ad Aschieri che si è esibito per regalarmeli… È convenuto anche a lui che l’abbia parato (ride, ndr)».
Anche quelli del Ghiare, nonostante il boccone amaro masticato quando già pregustavano il dolce sapore della vittoria, gli hanno stretto la mano: «Ho fatto anche una bella parata: il tiro era angolato e basso. Sono venuti subito tutti lì, anche il preparatore dei portiere avversario: erano tutti contenti, perché è un fatto che non si vedrà mai. Ma, se ricapiterà, sarò pronto a tornare in porta. Anche se non so se mi converrebbe, rischierei di rovinare la media: sono imbattuto, 1 clean sheet in 1’ in porta» ci scherza su.

Da adesso, il classe 2001 sa cosa significa un calcio di rigore visto anche dall’altra prospettiva: «I rigori li ho sempre tirati: ci vuole un po’ di calma. Per come è avvenuto, il rigore che ho parato l’ho preferito a quello che segnato. L’adrenalina, però, è uguale. L’aneddoto curioso – ha aggiunto – è che il rigore che ho tirato nel primo tempo e quello che ho parato al 95’ erano sullo stesso lato, nello stesso angolo e nella stessa porta».

Tranne che per Pellegri – la storia ha avuto un lieto fine destinato a diventare leggenda per i campi della nostra provincia. Ma, a sorpresa, mancano le prove video: a nessun “amico” sugli spalti è venuto in mente di filmare, nonostante il momento catartico. «Sicuramente la suspence ha giocato un brutto scherzo. I precedenti due rigori di giornata sono stati filmati, ma questo no. Tramite questa intervista, faccio un appello a chi era tra il pubblico: se c’è il video, inviatelo!». Lo scettico potrebbe trovare da ridire… Peracchi saprà parare anche le obiezioni?

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