Un’esperienza indimenticabile, che arricchisce sotto tutti i punti di vista. Questo è ciò che hanno rappresentato le World Series Junior League per Matteo Bocchi, Alberto Fossa, Guido Gerali e Manuel Piazza, accompagnati da Federico Bassi, disputate in agosto a Taylor nel Michigan.

Si sono misurati col meglio del baseball giovanile mondiale rappresentando la propria regione, soprattutto, ma l’Italia e l’Europa: una gran bella soddisfazione. «E’ stata una bellissima esperienza» commentano all’unisono i quattro leoncini. «Probabilmente irripetibile» aggiunge Manuel Piazza. Non è stato così per Matteo Bocchi che alle finali mondiali aveva già partecipato lo scorso anno per la Little League. E anche allora vide il Canada per cui quest’anno ha fatto da “scout” per i propri compagni. «Non mi avevano fatto una grandissima impressione, il loro livello era abbastanza basso per cui ho detto che avremmo potuto batterli». Buon occhio, come si suol dire. E’ arrivata, infatti, la vittoria per 4-2 con Bocchi sugli scudi: 2/4 con 2 rbi nel box e due belle riprese finali da rilievo. Tutti e quattro sottolineano come la differenza maggiore si sia notata nei battitori, potenti e che battono di tutto. Il motivo sta anche nei lanciatori: quelli avversari tirano di tutto: dritta, curva, slider e cambio. E non è semplice prendere il ritmo, lo si è visto con Venezuela e Taipei. C’è chi, come Guido Gerali, si è portato appresso anche qualche consiglio di un manager d’eccezione come papà “Gibo”.
Cosa resta, oltre alla grande settimana sportiva con la soddisfazione di battere il Canada? «La vasca idromassaggio dell’hotel, bellissimo di lusso, le due partite dei Detroit Tigers … » scandiscono i quattro. E quella casacca arancione che fa bella mostra di sé in casa a far da tratto indelebile nella loro memoria. Anche se nel mirino c’è la Senior League … Nel frattempo, c’è uno scudetto Cadetti da difendere.