Mille Miglia a Parma, ovvero un carosello di 384 auto per altrettanti equipaggi in una sfilata nel cuore della città Â durata circa quattro ore (dalle 18:30 in poi) davanti a migliaia di appassionati.
Questi sono alcuni riferimenti de “La corsa più bella del Mondo”, come recita lo slogan della manifestazione, che ha fatto tappa a Parma in Piazza Duomo, grazie alla preziosa collaborazione dell’ACI Parma, per il “controllo timbro” prima di chiudersi a Brescia, da cui era partita giovedi 12 maggio, completando così un anello che ha toccato importanti centri turistici come Desenzano del Garda, Verona, Bologna, San Marino, Roma, Siena e Firenze e scollinando su celebri monti e valici appenninici come il Terminillo, Passo della Futa e della Raticosa.
Gli spettatori assiepati nella splendida cornice romanico-gotica che offrono Cattedrale (con il campanile in via di restauro) e Battistero, sono stati intrattenuti, prima dell’arrivo delle autovetture, da Paolo Mengoli che ha riscaldato l’attesa ricordando a tutti la “Partita del Cuore” che la Nazionale Cantanti giocherà al Tardini lunedi 30 maggio.
Quindi è arrivato il turno delle vere protagoniste della serata, le auto, presentate in ogni loro minimo dettaglio e peculiarità da Attilio Facconi, vera memoria storica ed uno degli organizzatori della Mille Miglia. Da segnalare, a titolo di curiosità, che circa un centinaio di mezzi d’epoca e non che volevano rientrare nella carovana a tutti i costi, sono stati fermati perché in possesso di una numerazione falsa.
Si potrebbe dire, parafrasando Manzoni, “Dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno”, visto che alcuni equipaggi rappresentavano paesi lontani come Argentina, Sud Africa, Malesia, Giappone o, fra i tanti, i più vicini Paesi Bassi, Gran Bretagna, Finlandia, ma soprattutto va sottolineata la varietà di auto in gara, che andavano dai moderni bolidi, con i diversi modelli di Ferrari a farla da padrone, dove la famosa GTO di Magnum P.I. ha riscosso ancora grande fascino, a quelli di un tempo, le mitiche auto d’epoca, tra le quali figuravano ovviamente le “rosse di Maranello”, ma anche Alfa Romeo, Fiat, Bugatti, Bentley, Mercedes e Bmw, giusto per citare alcune case.
E proprio su una BMW del 1939, una 328 Mille Miglia Roadster appartenente al Museo di Monaco, nonché uno dei 5 prototipi prodotti dalla casa tedesca in quel periodo, per l’equipaggio numero 87 sedeva alla guida l’attore Rowan Atkinson, il celeberrimo “Mr. Bean” che, contrariamente al suo solito ruolo di personaggio sbadato o di pilota affetto da narcolessia interpretato nel film “Rat Race”, è sembrato attento e concentrato sulla corsa, tanto da chiudere entro le prime cento posizioni la sua prima Mille Miglia.
Infine tra i tanti partecipanti, che nel transito da Piazza Duomo si sono ristorati a base di acqua e parmigiano, anche altri personaggi famosi, su tutti l’ex motociclista Giacomo Agostini, oltre a tre equipaggi parmigiani e al plurivincitore (10 edizioni) Giuliano Canè in coppia con la moglie, pronosticati al successo finale, che invece è andato all’equipaggio mantovano Giordano Mozzi e Stefania Biacca, anche loro marito e moglie, che hanno prevalso sui rivali a bordo di una Aston Martin Le Mans del 1933.