Come ogni settimana appuntamento con la seguitissima rubrica "Il Gede risponde". Su ParmaOggi l'ex tecnico del Parma Pietro Carmignani risponde a cinque domande sui temi principali dell'ultima giornata di campionato. Un'analisi attenta e sapiente sulla domenica di Serie A (e il turno infrasettimanale di mercoledì scorso), dal ritorno al successo e il rilancio del Parma ai prossimi impegni dei crociati, dalla nazionale al derby di Milano vinto dai rossoneri di Allegri.
Mister, una settimana fa si parlava di una squadra in ritiro e in forte crisi, ora dopo due vittorie la situazione è cambiata. Stiamo iniziando a vedere il vero Parma?
“Abbiamo sempre detto che con una classifica corta come questa sarebbe bastato poco per risalire. Il Parma vincendo due gare di fila ha fatto un bel balzo in avanti conquistando una posizione più consona alle proprie qualità che non è detto non possa migliorare ulteriormente. Sia contro la Sampdoria che contro il Bari la squadra di Marino ha avuto la buona sorte dalla sua parte, cosa mancata in altre occasioni. Basta pensare alla traversa di Pazzini e al rigore negato alla Samp, e al rigore fallito da Parisi e un sprecone Bari ieri. Ciò non toglie che il Parma ha meritato di vincere”.
Ma secondo lei è cambiato qualcosa o è stato un caso? Con Lazio e Inter ci riusciremo a ripetere?
“Ho visto lo spirito giusto. I giocatori sono stati bravi nel possesso e nel recupero della palla e si sono disimpegnati bene in contropiede. Insomma, il Parma ha fatto la sua gara, e ha vinto grazie anche alle sue individualità. Candreva ieri ha finalmente giocato da Candreva, mentre Bojinov è tornato al gol. Ho saputo però anche del suo gesto “zitti e scrivete” e questo nono mi piace. Un giocatore è ricco e fortunato, e deve saper accettare le critiche. Il Parma ora affronterà due squadre più forti, ma con il morale alto, e questo fa la differenza. Servirà aggressività e un buon gioco di rimessa. Specie tra due settimana con l’Inter, che soffre molto le squadre chiuse”.
Mirante è stato ancora convocato in nazionale. E’ pronto per il debutto in azzurro? Concorda le altre convocazioni, in primis l’oriundo Ledesma?
“Mirante sta disputando un grande campionato e credo sia giusto che venga provato da Prandelli, perché ha tutte le carte in regola per essere titolare. Tra gli altri convocati sono molto contento per Balzaretti, uno dei migliori terzini sinistri di spinta italiani, Aquilani, che ha dato la svolta alla Juve e Diamanti, un giocatore fantasioso, che con le qualità che ha può inventarsi sempre il gol. Ho visto che ci sono anche Santon e Balotelli, nonostante uno giochi poco e l’altro si sia preso tre giornate. Ma a differenza di Cassano, che ha problemi con la società, il giocatore del Manchester City è stato assolto dal ct. Mi sorprende invece non ci sia Borriello, anche se gli attaccanti vengano alternati. Ledesam? Sul discorso oriundi non mi pronuncio, ma se è stato dato l’ok ha sicuramente meritato”.
Tornando al campionato, ha visto il derby? E’ il Milan ora la grande favorita per lo scudetto?
“E’ presto per dire che il Milan è diventato il favorito, per recuperare sei punti bastano due partite. Certo, è meglio averli di vantaggio che di svantaggio… L’Inter resta una corazzata, ma è probabilmente appagata dai successi dell’anno scorso, mentre il Milan di ieri aveva parecchia fame, soprattutto grazie alla grinta trasmessagli da Ibrahimovic. Il Milan ieri ha giocato la prima mezz’ora da grande squadra, compatta, aggressiva e pericolosa, ma se l’è cavata bene anche in 10, mentre l’Inter, prima del tentativo di assedio finale, è stata pericolosa solo su tiri da lontano. Materazzi? Ho letto che delle ultime 50 partite dell’Inter lui ne ha giocate solo 5 per intero e sono molto poche. La mancanza di allenamento si è fatta sentire e sul rigore ha fatto un fallo da principiante. Mi è piaciuto anche Abate, che è stato buttato fuori solo perché provocato da Pandev, un giocatore peraltro che è ancora il fantasma di quello dell’anno scorso”.
Juve e Roma si sono divise la posta e hanno rallentato, bene invece la Lazio, ma nell’ultima domenica l’uomo copertina è stato Javier Pastore, l’uomo che fa sognare Palermo. Il suo talento avrà “calmato” anche Zamparini?
“Zamparini lo conosciamo e trovo sia un personaggio che fa bene al calcio, nonostante a volte vada sopra le righe, specie di fronte a visibili torti subiti, come sempre a favore delle “grandi”. Ci ha messo tanta passione e competenza in questi anni, e Pastore è stato un grande colpo. E’ uno dei più forti giocatori del mondo e ha bisogno di trovare continuità per esplodere definitivamente. Per quanto riguarda le altre Juve e Roma hanno provato a vincere in ogni modo ed è stato un pari giusto. Bene la Lazio e bravo Reja, che ha indovinato l’idea di schierare Zarate come centravanti, mossa che ha disorientato la lenta difesa del Napoli. Applausi anche per Di vaio, che è sempre un piacere vederlo segnare, l’Udinese di Sanchez e del ritrovato Di Natale, e per il Genoa, anche se dietro le due vittorie arrivate credo, senza nulla togliere a Ballardini, ci sia il lavoro di Gasperini”.