Il lunedì di Sportparma, come al solito, è dedicato a mister Pietro Gedeone Carmignani. La rubrica "Il Gede risponde" è un'analisi approfondita sull'ultima partita del Parma (vittorioso a Napoli) e sull'intera giornata di serie A. L'ex tecnico crociato commenta anche le ultime oparole del presidente Ghirardi e le indiscrezioni sul futuro dell'ad Leonardi.
Il Parma risorge a Napoli. E’ una vittoria che può rappresentare una svolta?
“Partita perfetta del Parma, tatticamente, caratterialmente e tecnicamente. Ha sfruttato le debolezze del Napoli che aveva la testa al Borussia. Le scelte iniziali di Benitez sono state sbagliate, così come l’approccio alla partita. Al di là di questo ci sono i grandissimi meriti del Parma, ma il Napoli non è ancora una squadra matura”.
Donadoni ha finalmente abbandonato il 3-5-2. Come giudica il nuovo modulo dei crociati?
“Donadoni ha incartato tatticamente Benitez. Il 4-1-4-1 gli ha permesso di avere superiorità numerica a centrocampo e sugli esterni. Il Parma ha costruito una ragnatela di passaggi e poi ripartenze veloci e sovrapposizioni. I difensori hanno completato l’opera annullando Higuain e soci. Mirante è stato molto bravo. Grande magia di Cassano in occasione del gol, anche se è incredibile la mancanza di contrasto da parte dei centrocampisti avversari. E’ una vittoria che dimostra chiaramente il grosso tasso tecnico e agonistico che può produrre il Parma. Comunque, i moduli contano fino ad un certo punto, certo, ma a Napoli il sistema di gioco è stato determinante.
Sansone finalmente titolare, come lo ha visto. E cassano può ambire realmente al ritorno in nazionale?
“Cassano è uno che se se è in forma caratterialmente e fisicamente è un fenomeno. La Nazionale? Credo che non riscuota la simpatia di Prandelli, ma è una sensazione personale. Forse è un problema caratteriale. Certo è che il nuovo ruolo (finta punta) ad una certa età può essere una buona soluzione per uno come Cassano. Io credo che la cosa importante sia la voglia di allenarsi e di comportarsi in modo adeguato. Non deve sentirsi con la pancia piena. Sansone è in crescita e giocare dall’inizio è uno stimolo in più”.
Sabato al Tardini c’è il derby Parma-Bologna, non è una partita come le altre. Anche per lei?
“Bisogna stare con i piedi per terra, il Bologna è in crescita, vedi la partita con l’Inter. Il Parma non deve avere uno stato di gratitudine dopo l’exploit del San Paolo. Sarà infatti una partita completamente diversa rispetto a quella di Napoli, forse più difficile. Pioli ha trovato la quadratura del cerchio. Fino ad oggi uno dei problemi del Bologna è stato il portiere, Curci. Ma ieri contro l’Inter ha fatto benissimo”.
In settimana hanno fatto molto rumore le dichiarazioni del presidente Ghirardi e le indiscrezioni sul futuro del Parma e di Leonardi. Cosa ne pensa?
“La società sta lavorando bene. Leonardi è un ottimo direttore. Leonardi è capace, una figura che potrebbe far bene ad un grande club come il Milan. Ghirardi fa bene a tenerselo stretto, ma il Milan è il Milan. E’ pacifico che se perdi un dirigente come Leonardi ti viene l’amaro in bocca. Gestire una società richiede grandi sacrifici economici. A me dispiace perché Parma è una piazza eccezionale che può ambire ad entrare tra le prime 5-6. Non posso giudicare il futuro di Ghirardi, ma non posso neanche condividere le polemiche contro la classe imprenditoriale parmigiana che, secondo Ghirardi, non fa niente per aiutare la squadra della propria città. Un antico detto cinese recita così: ‘Chi vive il passato perde un occhio chi se ne dimentica li perde entrambi’. A cosa mi riferisco? Al fatto che in società ci siano pochissimi parmigiani, questo significa scarsa radicazione sul territorio. E poi c’è il capitolo del settore giovanile: sento dire che è tornato ai livelli si una volta. Vorrei ricordare che in passato il settore giovanile del Parma ha sfornato giocatori del calibro di Melli, Buffon, Bucci, Bia, Giandebiaggi, Pioli, Pari, Salsano, Dessena, Rossi, Lupoli, Cigarini e altri. Dagli anni ’90 al 20000 è stato un grande settore giovanile”.
Passiamo al resto del campionato: in attesa del posticipo di questa sera la Juventus è tornata in testa alla classifica…
“La Juventus ha giocato solo il primo tempo ed è stata determinante. Grande agonismo e poi l’abilità della coppia Llorente-Tevez è devastante. In attesa della Roma, certo, ma la Juve è la prima candidata allo scudetto”.
Fiorentina e Inter hanno perso una grande occasione?
“A Udine la Fiorentina è partita alla grande, arrivava con facilità al tiro. Ha subito un gol su punizione e la partita è cambiata. La Fiorentina ha perso certezze e convinzione e la spinta offensiva si è frenata. L’Udinese, invece, si conferma una squadra solida. I viola avevano perso anche l’anno scorso al Friuli. L’Inter: nel primo tempo grande Bologna, ha rischiato grosso perché Taider andava espulso. Poi è uscita la grande tecnica dei nerazzurri, ha sbattuto contro i pali e Curci. L’Inter è una squadra abituata a vincere, ma ieri ha perso due punti”.
La crisi del Milan è senza fine. Quale può essere la soluzione?
“Il Milan è ridotto male, non è riuscito a battere il Genoa neanche in superiorità numerica. Sbagliare tutti quei gol è un’aggravante. La squadra non è serena. Non c’è un unico colpevole, ma non si può andare avanti così. Balotelli è un equivoco imbarazzante, al di là del rigore sbagliato. Lui e Matri erano due rami secchi. Gasperinié stato bravo a costruire un muro insuperabile, Aveva sei centrocampisti dietro una sola punta. Milan senza lucidità, sbaglia sempre l’ultimo tiro e passaggio. Ha avuto 13-14 occasioni da gol ma non le ha sfruttate. La squadra non si può cambiare, alla fine pagherà l’allenatore, anche se è ingiusto. Sarà decisiva, veramente, la partita di martedì in Champions”.
Come giudica il nuovo corso di Sampdoria e Chievo?
“Mihajlovic ha dato carattere alla Sampdoria, ma anche coraggio e aggressività. Ho visto una squadra aggressiva come mai in questa stagione, ma poco incisiva in attacco (era lo stesso problema che aveva Delio Rossi). E’ andata in vantaggio ma negli ultimi secondi ha preso gol in contropiede. Assurdo. Una partita non può fare un campionato, ma è un pareggio inutile. Il derby Verona-Chievo: non si è vista tutta questa differenza di punti. Verona un po’ appagato e soporifero. Vittoria del cambiamento, è come se il Chievo avesse cambiato pelle. Con Corini squadra più efficace, soprattutto in fase difensiva”.
Vittoria schiacciante del Torino e Sassuolo in gran spolvero. Due squadre sulla strada della salvezza?
“Torino-Catania è stato il festival degli errori difensivi dei siciliani. Legrottaglie errore inimmaginabile, ma può succedere anche ai grandi giocatori. Una squadra che deve salvarsi deve avere una difesa super organizzata. Il Torino ha meritato e ovviamente ringrazia i regali. Il Sassuolo: la svolta è stata la batosta subita dall’Inter. Da allora è cambiato atteggiamento, ma anche modulo e mentalità. Il Sassuolo sta dimostrando di potere restare in serie A. Di Francesco ha fatto tesoro degli errori del passa
to, ma anche la società ha avuto la calma di andare avanti con lui”.