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Il Gede Risponde

Il Gede: Le scelte di Donadoni dipendono dai giocatori che ha a disposizione. Parma attento, la classifica è strana

Il Gede: Le scelte di Donadoni dipendono dai giocatori che ha a disposizione. Parma attento, la classifica è strana

Nuovo appuntamento con la "famosa" rubrica di Sportparma "Il Gede risponde". L'analisi tecnica sul campionato di Serie A e sull'ultima partita del Parma firmata dall'ex allenatore gialloblù Pietro Carmignani. Sotto la lente di ingrandimento la sconfitta interna contro la Juventus e il prossimo impegno casalingo contro la Lazio.

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Come giudica la prestazione del Parma nella sconfitta contro la Juventus?
“Il Parma ha giocato bene, con personalità e pressing, chiudendosi bene in difesa. Amauri rientrava spesso. Il Parma chiudeva bene anche l’inserimento dei centrocampisti della Juve. Due occasioni: il gol mancato da Gobbi e il tacco mancato da Amauri. L’unico difetto è che ha concluso poco in porta. Poi è logico pensare che se non tiri mai in porta, qualcosa non torna. La Juve si è difesa in maniera impeccabile: Cassano è un giocatore geniale, ma se non trova sbocchi (è stato marcato bene da Barzagli) è chiaro che vai in difficoltà”.

Donadoni è stato criticato per i cambi tardivi e la mancanza di contromisure dopo gli ingressi di Pirlo e Quagliarella. Cosa ne pensa?

“Non voglio difendere Donadoni, ma credo che le sue scelte dipendono dai giocatori che ha a disposizione. Certo è che quando vai sotto devi cambiare e modificare, ma lui lo ha fatto. Queste sono critiche che tutti gli allenatori subiscono quando perdono. Col senno di poi è facile giudicare. Non credo che Donadoni sia ancorato solo su un’idea. Sansone? E’ entrato alla fine e non ha inciso. La Juve è passata in vantaggio al 35′ circa… Se tu prendi gol all’inizio del primo tempo e cambi a fine secondo tempo, è un errore. Quindi… non è il caso di Donadoni. Anche la Juve non riusciva a sbloccare la partita, Conte ha cambiato due attaccanti e ha risolto la partita, ma la panchina ddei bianconeri non è quella dei crociati”.

Eppure in attacco Amauri è sembrato troppo isolato. Quale può essere la causa?
“Biabiany faceva troppo la fase difensiva, così come Gobbi, ma in attacco si sono visti poco e quindi ad Amauri sono arrivati pochissimi cross. Sì, Amauri era troppo isolato, poi sarà anche un periodo particolare per lui, ma è un problema dovuto alla bravura degli avversari.

E’ una classifica strana, la zona retrocessione dista solo 3 punti. E domenica al Tardini arriva la Lazio. Che partita sarà?

“Condivido, è una classifica strana, ma la posizione del Parma non è in sintonia con il gioco del Parma e con le sue ambizioni. La squadra di Donadoni ha perso alcune partite senza meritare di perderle. Classifica provvisoria, ma non veritiera. Bisogna stare attenti, perché a volte il morale può giocare brutti scherzi. Parma-Lazio è partita difficile, perché di fronte ci sarà un avversario in difficoltà, che deve dare una risposta subito ai propri tifosi e alla dirigenza. Giocheranno per vincere. Due squadre in difficoltà, ma sono due squadre che giocano, la Lazio ha creato tanto contro il Genoa ma alla fine ha perso”.

Biabiany alla Juve si farà a gennaio?
“Più che la volontà della Juve di comprarlo, incide la volontà del Parma di cederlo. Chi sarà il sostituto? Biabiany è un ottimo giocatore che in una squadra forte puòdare un qualcosa in più. Biabiany può essere l’oggetto del desiderio di tutte le big italiane. La sua cessione dipenderà da molti fattori”.

Il Torino ferma la cavalcata della Roma. Casualità, demeriti dei giallorossi o merito della squadra di Ventura?

“La Roma si è fermata perché il Torino ha avuto una reazione eccellente dopo il gol giallorosso. La Roma si è difesa in maniera troppo passiva. Ma quando ha subito il pari, la Roma ha dimostrato che squadra è: si è riversata nella metà campo del Toro. La Roma ha comunque confermato di essere una grande squadra. Un plauso a Cerci, è stato devastante e determinante.

Cosa succede al Milan?
“Caos Milan, è banale dirlo: tante volte nelle società i procuratori fanno da padroni. E quello che traspare dalle parole di Barbara Berlusconi. Balotelli è stato preso e pagato per fare gol: quando questo non avviene, tutto torna in discussione. Si sta comportando male anche nel gruppo. Balotelli deve essere il leader di questa squadra, ma non è facile per lui prendersi sulle spalle la squadra: in precedenza, con l’Inter e il Manchester City non lo aveva mai fatto. Io non farei giocare questo Balotelli; attualmente non è compatibile con il Milan. Sul mercato i rossoneri devono cercare al più presto un difensore e un centrocampista. Se Raiola vuole portare Balotelli al Chelsea che lo faccia subito, così il Milan ha liquidità per il mercato di gennaio. Il ritiro? I giocatori passano le serate come lo fanno a casa, la cosa più importante è il recupero dalle fatiche e le due ore successive alla partita sono determinanti”.

Napoli, Inter e Fiorentina confermano di essere in ottima forma…

“Il Napoli ha una potenza offensiva impressionante. Ha soluzioni diverse, tutte esaltano le qualità dei singoli. L’unico demerito è non aver chiuso la partita permettendo al Catania di restare in partita fino alla fine. Domenica c’è Juve-Napoli, sarà una giornata pro Roma?
La Fiorentina? E’ una squadra che gioca bene, Montella si sta confermando ad alti livelli. L’Inter è una squadra che va in campo e spadroneggia, come ieri a Udine, dopo 15 minuti le cose erano chiare. Inter abilissima a sfruttare i calci da fermo. Palacio è un leader. Squadra compatta, fisica e con qualità. L’Udinese ha fatto poco, ha reagito solo quando la gara era compromessa. L’Inter può crescere ancora”.

La grande sorpresa della Serie A continua ad essere il Verona. E’ d’accordo?
“Il Verona ha Toni che continua a fare gol. Il Cagliari meritava di pareggiare, ma il Verona è una squadra concreta e pratica. Lopez deve cominciare a preoccuparsi, anche se la rosa a sua disposizione è buona. Quella del Cagliari è una crisi di risultati e non di gioco. Cellino è un presidente che interviene quando le cose sembrano andare bene, ma sa difendere i suoi allenatori. E’ difficile che esoneri un allenatore se la squadra ha un gioco, come in questo caso”.

Sprofonda la Sampdoria, Delio Rossi rischia?

“Una società dovrebbe cambiare allenatore quando quest’ultimo non ha in mano la squadra e i giocatori non credono più in lui. La partita con il Sassuolo è stata indecifrabile. Il Sassuolo non ha saputo gestire la partita, si è fatto recuperare due gol in 10 uomini. Partita bella per i tanti gol, anche se nel calcio serve il cervello. Infine il Livorno: camaleontico, Nicola ha cambiato più volte modulo tattico durante la partita, è la conferma che i toscani sono all’altezza della situazione. L’Atalanta è stata vittima di errori arbitrali, ma era partita male anche in 11 contro 11”.

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