Quattro squadre racchiuse in un fazzoletto di appena tre punti. Tutte assetate di serie A (diretta). Il Parma è secondo in classifica e ha un margine di vantaggio cortissimo, un solo punto. Frosinone (-1), Palermo (-2) e Venezia (-3) inseguono affannose, sperando in un passo falso altrui. Alla fine della stagione regolare mancano tre partite, tutte decisive. Tre finali da dentro o fuori, anche se questo campionato ci ha abituato a sorprese impensabili. Insomma, tutto può succedere.
Il Parma è padrone del proprio destino perché con 3 vittorie (Cesena, Bari e Spezia) può fregarsene degli altri e festeggiare un’incredibile promozione. Non sarà una passeggiata di salute, ovvio, e nessuno regalerà niente, a partire dal Cesena, il cui vantaggio dalla zona playout è di soli 2 punti.
Nel prossimo turno il Frosinone ospiterà il Carpi (tagliato fuori dai discorsi playoff e già salvo), il Palermo andrà a Terni, mentre il Venezia ospiterà il Foggia (9°).
Ci credono tutte e quattro, la serie A è possibile, la matematica al momento non condanna nessuno. Basta ascoltare le dichiarazioni dei diretti interessati per rendersene conto. Tranne Pippo Inzaghi, che scaramanticamente mantiene un profilo basso (“Pensiamo ai playoff), gli altri ci credono eccome. Moreno Longo (nella foto), tecnico del Frosinone: “La vittoria di Brescia è un punto di partenza, un segnale che vogliamo vincerle tutte. Abbiamo il dovere di fare il massimo, ce la possiamo fare”. Idem Maurizio Zamparini, presidente del Palermo: “Vincendole tutte e tre potremmo andare direttamente in A, sperando che anche le altre possano fare dei piccoli passi falsi”.
D’Aversa e il Parma ascoltano in silenzio, rimanendo concentrati su stessi, senza spendere energie in altri discorsi o stilare tabelle di marcia. Il momento è cruciale, al campo (e ai nervi) l’ardua sentenza.