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Reggiana Parma 1 1 38a giornata Serie B 2023 2024 mister Fabio Pecchia

Parma Calcio

Forbes elogia lo stile-Pecchia: «Giochiamo per il gioco»

Forbes elogia lo stile-Pecchia: «Giochiamo per il gioco»

Lo stile di Fabio Pecchia, allenatore del Parma Calcio neopromosso in Serie A, al centro di un approfondimento sul magazine Forbes, bisettimanale statunitense tra i più noti e letti al mondo.

Vuoi per il passato gloriosio del Parma vuoi per la vicinanza alla nazionalità del patron Kyle Krause, la rivista a stelle e strisce – che già a settembre 2023 aveva dato risalto al primo gol da “pro” di Alessandro Circati (clicca qui) – si concentra ancora sulle cose di casa Parma, un club che viene descritto come «un punto fermo della Serie A negli anni ’90, […] un patrimonio calcistico italiano» che «dovrebbe sempre essere al top». Ma questa volta in cima alle copertine a finirci è “don” Fabio, il tecnico che ha (ri)portato i Crociati a disputare il massimo campionato calcio per la 28ª volta: nell’articolo ne vengono ripercorse le tappe. Dal suo arrivo nel 2022, al posto del “coach col cappellino da baseball” Beppe Iachini («calcio’s famous baseball cap-wearing coach»), passando per la delusione della semifinale playoff persa contro il Cagliari al termine del suo primo anno, fino ad arrivare al percorso dominante della stagione 2023/2024.

«Voglio che giochiamo per vincere ogni partita», dichiara Pecchia al giornalista irlandese Emmet Gates, autore del “focus” – in cui sottolinea come i manager spesso si concentrano sul non perdere, ma con Pecchia non è probabile che sia così, giacché vuole che la sua squadra prenda la stessa iniziativa. «Dobbiamo stare in alto, non c’è nient’altro da aggiungere. Siamo una squadra neopromossa piena di giovani giocatori, quindi evitare la retrocessione deve essere il nostro unico obiettivo. Ma il vero obiettivo è rimanere fedeli al nostro carattere (nell’intervista, in anglese, è stato utilizzato il termine greco “ethos”, ndr) e giocare un tipo di calcio con un’identità precisa per continuare la nostra crescita. Vogliamo giocare a calcio in possesso, ma vogliamo attaccare allo stesso tempo e vogliamo giocare per vincere ogni volta che scendiamo in campo» il mantra del propositivo Pecchia.

L’ex allenatore della Cremonese ha spiegato nel corso dell’intervista le ragioni che, due anni fa, lo avevano orientato verso il Ducato: «Ero incuriosito dalla possibilità di allenare giovani giocatori così talentuosi – afferma il mister crociato –, così come dalla storia di un club così straordinario. Ciò che mi ha davvero incuriosito è stata la possibilità di allenare questo gruppo di giocatori e, ancora una volta, sono entusiasta di quanto siamo arrivati con loro e di quanto siamo cresciuti».

Un lavoro con i giovani e per i giovani, pronto a proseguire nel suo terzo anno parmigiano: «È incredibilmente gratificante vedere il loro sviluppo e i loro progressi. Il gruppo attuale è cresciuto con me nel mio periodo di tre anni e vederli giocare a questo livello mi rende incredibilmente orgoglioso. Preferirei l’esuberanza e l’atteggiamento spregiudicato (“devil-may-care attitude”, ndr) della gioventù, piuttosto che l’eccessiva riflessione che spesso deriva dall’esperienza» così Pecchia in un altro passaggio dell’intervista nella quale viene rivelato che Marcello Lippi fosse stata la sua più grande ispirazione come allenatore: «Ho sempre cercato di imparare da tutti quelli con cui mi sono incrociato nel calcio, Lippi è stato cruciale nel mio sviluppo come giocatore e come manager. Detto questo, io sono me stesso, con il mio background e la mia filosofia calcistica e non sto cercando di copiare nessuno. Sotto Lippi al Napoli, [Fabio, nda] Cannavaro e io eravamo gli unici giovani della squadra, quindi va da sé che i giocatori più anziani stavano aprendo la strada. Qui a Parma è uno scenario diverso, dato che abbiamo un gruppo di giocatori molto giovane. Come manager, devo considerare con molta attenzione l’ambiente che i giovani giocatori devono affrontare. Mi piacerebbe pensare ai miei giocatori quasi come ai miei figli» conclude il 50enne di Formia.

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