La stagione 2022/2023 si sta rivelando più travagliata e inaspettata del previsto in casa Felino dove prosegue, a distanza di settimane, il fuggi fuggi generale.
Sarebbe stato lecito attendersi un campionato di Promozione da testa di serie, dopo la retrocessione dall’Eccellenza, e invece nel club rossoblù qualcosa si è rotto. Lo spirito di gruppo, la condivisione del progetto, il team working che aveva portato a una rapida scalata del calcio regionale sembrano essere ricordi appartenenti a un passato remoto. La prematura scomparsa in estate del vice presidente Max Franceschini (clicca qui) probabilmente aveva privato il sodalizio del presidente Dante Bola del classico “collante” che teneva unite le parti. Poi, ad aggiungersi alle complicazioni ci si sono messi i risultati del campo, francamente modesti e deludenti (20 punti in 15 partite), e soprattutto il nuovo asset societario. Due piani paralleli, quello tecnico e dirigenziale, che alla fine inevitabilmente si sono intrecciati.
E così, a fine 2022, dopo l’uscita di scena dell’ex deus ex machina Gianluca Maiavacchi, di poche ore precedente alla rottura con mister Luigi Apolloni (clicca qui), e il dietrofront del giorno successivo del direttore sportivo Stefano Nani (clicca qui), ecco che l’anno nuovo s’è inaugurato con un altro addio: quello del team manager Matteo Barbuti. Il dirigente responsabile della prima squadra rossoblù — che sarebbe rimasto operativo fino al 30 giugno 2023 — non è sopravvissuto al terremoto societario e ha deciso anch’egli di rassegnare le sue dimissioni. Irrevocabili, dopo un’attenta e ponderata riflessione: troppe al netto delle differenti visioni di calcio con il nuovo consiglio direttivo.
Il Felino si è aperto il 2023 così come si era chiuso il 2022: all’insegna degli addii. Intanto, domenica riparte il campionato di Promozione dalla prima giornata di ritorno (contro il Brescello): i felinesi, sotto la nuova guida tecnica di Pier Paolo Pisi e di un nuovo consiglio direttivo societario, dovranno ricostruirsi alla svelta.