Entra in contatto:

Basket

La doppia faccia del basket ducale: tra donne e uomini il confronto è impietoso

lavezzini2010 9352 786956369

Da una parte un movimento consolidato ai massimi livelli da decenni. Dall'altra un movimento che in questa stagione ha toccato il fondo. E' un confronto quasi impietoso quello tra la pallacanestro femminile e quella maschile a Parma. Un confronto in netto favore delle donne.

Per un Basket Parma che dal 1976 milita ininterrottamente nella massima serie facendo incetta di trofei in Italia (lo scudetto del 2001, 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe), in Europa (3 Coppe Ronchetti) e a livello giovanile (8 scudetti tra Juniores, Cadette e Allieve e oltre 20 titoli regionali) e una Valtarese che da fine anni ‘90 sale e scende dalla serie A2, che rendono la nostra una delle città italiane con la miglior tradizione nel basket femminile, c’è un movimento maschile che non decolla e che, dopo la “fine” della Fulgor Fidenza (che non si è iscritta al campionato di Serie A Dilettanti), vede le realtà più “importanti”, Basket Salso, Cus Parma e Magik Parma addirittura in Serie D. Ma anche scorrendo la storia, il basket maschile parmense, nonostante l’impegno di diverse società a livello di settore giovanile, non è mai stato nel “giro che conta”. Dagli ormai lontanissimi anni ‘60, quando la Valtarese (ora in Promozione) ha assaggiato i campi della A2, il basket del ducato non è mai andato oltre la Serie B, dove il periodo migliore è stato nella prima metà degli anni ‘80 con la Cbm.

La concorrenza di sport come calcio, volley e rugby, ma anche il momento di crisi e la mancanza di sponsor che puntano sulla palla a spicchi al maschile in città: queste le cause del mancato decollo. «A livello giovanile si è sempre lavorato, con società come la Magik che continuano a farlo bene, ma è sempre mancato qualcosa per il salto di qualità – spiega il presidente del Lavezzini Parma Gianni Bertolazzi – La presenza di uno squadrone di pallavolo (la Maxicono ndr) non ha sicuramente aiutato il basket maschile a emergere, tuttavia c’è anche da dire che se nella pallacanestro femminile in negli ultimi 35 anni al Basket Parma ci siamo mantenuti a certi livelli e dall’altra parte no, qualcosa nella programmazione non ha funzionato». La pallavolo è infatti un “concorrente” anche per le donne, eppure a Parma il basket tra le ragazze resta molto gettonato. «Tra prima squadra e settore giovanile contiamo su 12 squadre, a cui si aggiungono i 300 bambini del Minibasket – prosegue Berolazzi, sottolineando l’importanza di squadre “satellite” come Borgotaro in A2 e la squadra di Serie C – E’ importante poter far giocare le nostre atlete nel territorio. In un settore giovanile vasto come il nostro non possono tutte diventare giocatrici di A1, ma così il prodotto viene valorizzato, accende la passione del pubblico e di conseguenza avvicina le giovani allo sport».

Detto delle donne, tra gli uomini, nonostante la consapevolezza del momento no, la voglia di risalire c’è. Lo testimonia per primo Massimo Guarenghi, presidente del comitato provinciale di Parma della Fip. «La situazione del basket maschile parmense non è drammatica come sembra, anche se è evidente che qualche problema c’è, ed è dovuto alle difficoltà economiche, sovrapposizione di altri sport, ma anche dalla mancanza di una certa cultura cestistica – spiega Guarenghi – A Fidenza stavano facendo grandi cose, anche a livello di settore giovanile. Sono dispiaciuto soprattutto perché, in particolare nel periodo di coach Lottici in cui si è sfiorata l’A2, il palazzetto era sempre pieno, con tanto calore attorno alla squadra. Purtroppo allestire una squadra ha un costo elevato: solo per una Serie D ci vogliono almeno 20mila euro ma chi ha ambizioni ne può arrivare spendere anche dai 70 ai 90mila». Quando si tocca il fondo però si può solo risalire, e lo stesso presidente della Fip ci tiene a precisare che si sta lavorando per questo. «C’è molta gente che si sta dando da fare e per il futuro sono fiducioso. Certo, ci sono anche zone del nostro territorio dove il basket non esiste, penso alla Val Baganza o alla Val Parma, ma nel nostro comitato comunque contiamo 25 società per un totale di 1500 tesserati (tra uomini e donne), a cui si aggiungono 10 club di Minibasket che comprendono altri 1000 bambini. Oltre che in città, a Salso e a Fidenza si continua a lavorare con i giovani, ma c’è voglia di ampliarsi anche a San Secondo, Sorbolo e Colorno, ad esempio – prosegue il presidente provinciale Fip, che in particolare punta sul Vico Basket – A Vicofertile hanno ambizioni, una collaborazione con il Basket Parma e un uomo di pallacanestro come Max Olivieri. Il futuro? Abbiamo già 3-4 squadre giovanili che partecipano ai campionati Elite, ma vorremmo creare anche una selezione parmigiana che partecipi al campionato di Eccellenza. Le individualità ci sono, la voglia di creare sinergie anche: unendo le forze si può creare quella che sarebbe una grande vetrina per i nostri talenti».

Commenti
Pubblicità
Pubblicità

Altri articoli in Basket