Gilberto Gerali, che con il pareggio nella serie contro il Rovigo di sabato scorso ha visto sfumare l’accesso al turno preliminare dei Play-off, obiettivo fissato ad inizio stagione della Farma Crocetta, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta di Parma in cui si è comunque dichiarato soddisfatto dei progressi del gruppo. Gerali ammette gli errori ma non nasconde l’amarezza per i troppi infortuni che hanno pesato. Ma resta l’orgoglio per il comportamento in campo: “Questo lavoro con i giovani da più soddisfazione – ha affermato -, rispetto ad un grande club o alla nazionale, dove non devi insegnare niente”.
Spazio anche per un commento sul nipote, Matteo Gerali e delle prospettive per un passaggio ad un grande club: “Forse è quello che ha dato più nell’occhio. Oggi non gli consiglierei di fare quel passo, ha bisogno di maturare ancora. La stessa cosa dico di Laise o di Adorni. Hanno dimostrato di essere ottimi prospetti ma non devono “bruciarsi”.
Infine il pensiero alla poule salvezza, da non sottovalutare:“Voglio che tutti pensino che sia un mini campionato da giocare alla morte – conclude Gerali -, con l’obiettivo di vincerlo. Voglio vedere che si gioca con la mentalità vincente”.