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Judo, Mondiali Junior: soltanto un quinto posto per Edwige Gwend

Judo, Mondiali Junior: soltanto un quinto posto per Edwige Gwend

Solo quinto posto per Edwige ai World Junior Championship di Parigi, risultato che dopo lo stupore attonito dell'istante, lascia l'amaro in bocca.

Il podio sarebbe stato la giusta conclusione di un’ annata veramente eccezionale per Edwige, tutta in crescendo, che ha visto una continua e crescente maturità e consapevolezza dei propri mezzi e della propria forza consolidarsi prepotentemente con il passare dei mesi, sino allo splendido e meritatissimo oro agli Europei di Yerevan.
Complici la giovane età , la tensione ,forse ,accumulata negli ultimi giorni,la responsabilita’ della medaglia degli europei, nonostante l’esperienza guadagnata in ormai tre anni di competizioni internazionali, le hanno giocato , probabilmente un brutto scherzo, il sogno di una medaglia iridata è andato in fumo a soli 7 secondi dalla fine. Certo in questi mondiali c’è chi ha perso al primo turno ed è tornato a casa, e chi anche ad un secondo dalla fine, ma il sapore della “beffa” rimane ugualmente bruciante.
Partita benissimo battendo l’americana Roman, (prima sanzionata due volte, subisce poi un waza ari e quindi ippon di o soto gari), al secondo turno si toglie subito il pensiero, non di poco conto ,dell’ ungherese Szabo, che poteva davvero rappresentare un ostacolo sul suo cammino verso la finale. L’ostica ungherese (come anche successivamente l’ucraina Levytska) preparate e costruite appositamente per affrontarla ed ostacolare con ogni mezzo il suo modo di combattere, non è riuscita con il suo judo poco costruttivo a fermarla, e perde per due shido. Battuta anche l’ucraina prima per 2 shido e poi per yuko ancora di osotogari, Edwige passa, cosi’, alla semifinale con la coreana Sea-Rom Song.
Incontro veramente difficile con questa atleta da lei mai incontrata, molto forte e preparata.Parte bene, ma a metà incontro su un errore di Edwige, la coreana riesce a portare un contrattacco che le fa guadagnare un waza ari, mutato poi per decisione arbitrale in yuko. Edwige si riprende subito, si lascia addirittura sfuggire un controllo a terra e attacca con decisione sino alla fine, ma purtroppo ormai è troppo tardi e la coreana si aggiudica l’incontro per un risicatissimo yuko, portando a termine l’incontro visibilmente affaticata. Si classificherà poi al secondo posto battuta, con difficoltà , dalla bravissima giapponese Yamamoto che si aggiudicherà il titolo.
La delusione è veramente cocente per Edwige che nonostante l’ora di riposo per recuperare e per concentrarsi sulla finalina non riesce a ritrovare la sua carica e lucidità abituali.
Per noi che la conosciamo è stato forse uno dei “peggiori” incontri di Edwige, assolutamente lontano anni luce dal “suo judo”: il viso teso e tirato, subisce gli attacchi incalzanti della slovena Bedeti, avversaria che conosce benissimo e che ha già sconfitto in diverse occasioni. Non riesce ad imporre il suo ritmo, la sua presa le sue tecniche, ugualmente porta un contrattacco che le permette di guadagnare un importante waza ari. Resta poco più di un minuto e mezzo per Edwige che contrasta in malo modo, si piega, si fa addirittura sanzionare due volte per passività, sembra comunque che a fatica riesca a gestire e amministrare il vantaggio sino a 7 secondi dalla fine dove sembra lasciarsi andare in seguito all’ultimo disperato attacco della Bedeti: è ippon.
Le lacrime sono scese copiose, seguite poi dalla rabbia e dalla delusione, ma come spesso accade, l’occasione è finita, l’opportunità di una medaglia iridata come era nelle sue possibilità e nelle sue capacità è sfumata: ma solo per ora! Per Edwige, una importante e pesante esperienza piena di amarezza, che le permetterà senz’altro di rafforzare il suo carattere e la sua personalità, ma che sarà senz’altro fondamentale per il suo futuro judoistico e per le occassioni che verranno.
Al KSDK, a casa, a Parma, il respiro di tutti, fermi con gli occhi sgranati davanti allo schermo si è fermato per un attimo, seguito poi da un groppo alla gola e dalla frase: Edwige, un abbraccio ti aspettiamo.
Per il resto un Campionato del Mondo in una bellissima cornice, con una splendida organizzazione e un con un nuovo regolamento che ha regalato un ottimo judo e spettacolo finalmente bello

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