Le analisi e i commenti del lunedì di Sportparma.com sono affidati alle sagge parole di mister Pietro Carmignani che con la sua storica rubrica, “Il Gede Risponde”, ripercorre l’ultima sconfitta del Parma a Como (2-0) e la 27a giornata di serie A.
La pesante sconfitta di Como ha azzerato tutte le ambizioni del Parma?
“Commentare questo Parma è ripetitivo. Il Parma visto a Como è stato inguardabile, impresentabile, nessuno escluso: squadra, tecnici e società hanno fatto due passi indietro. Si sono rivisti i soliti limiti offensivi e anche certe scelte del mister non hanno convinto”.
Le scelte di formazione di Pecchia fanno capire che l’allenatore è in grossa difficoltà?
“Scelte di formazione molto particolari come ad esempio Man in panchina e Charpentier e Benedyczak titolari, ma è ingiusto puntare il dito contro uno o due giocatori…. Non si è ancora riusciti a trovare l’assetto giusto, si è sempre alla ricerca di portare miglioramenti che non avvengono. Undici sconfitti in 30 partite sono troppe per le ambizioni che ha il Parma”.
E’ un problema di mentalità o di qualità (scadente) della rosa a disposizione?
“Non c’è traccia di mentalità vincente, il campionato sta per finire e stanno per arrivare i primi verdetti. Non andare ai playoff sarebbe un disastro impensabile. In questo poco tempo bisogna rimettere a posto troppe cose, al di là del modulo, della scelta dei giocatori, la condizione psicofisica, i movimenti, gli schemi, la determinazione. L’unica cosa da cui ripartire sarebbe una chiarezza assoluta all’interno dello spogliatoio”.
La pausa di 15 giorni è un tocca sana?
“Meno ma le che ora ci sono 15 giorni di pausa, perché c’è il tempo per resettare tutto. Sono convinto che ai playoff si resetta tutto e si parte tutti alla pari. Prima di parlare di questo, però, bisogna capire cosa succede negli spogliatoi. Cosa è successo nel post Como dopo una prestazione del genere. Mi auguro ci sia stata una reazione verbale forte, anche se alla fine contano i fatti e non le parole”.
Passiamo alla serie A: impossibile non partire dal Napoli dei record….
“La solita partita, praticamente perfetta da parte del Napoli, devastante e dominante nel gioco e nel risultato finale. Il Torino ci ha anche provato, mettendo quello che ha, determinazione e fisicità, ma ha perso troppi palloni nella transizioni e nella costruzione del gioco. A questo Napoli non puoi concedere niente, perché oltre ad essere bravo è chirurgico e spietato. Il campionato è già ai titoli di coda. Con questo vantaggio potrà giocarsi la Champions League nel migliore dei modi”.
Il derby d’Italia consacra la Juve e affonda definitivamente l’Inter?
“Al di là del Var e delle polemiche sull’arbitraggio, la partita ha confermato che la Juve è la seconda forza del campionato giocato. Una vittoria che che i bianconeri hanno ottenuto con il cuore e la convinzione dei propri mezzi, a prescindere dalla prestazione dei nerazzurri, legati e contratti, con problemi tattici a cui Inzaghi non riesce a trovare rimedio. Nove sconfitte sono tante per quella che è la rosa più forte del campionato. Inter banale in attacco, caotica a centrocampo e incerta in difesa. La qualificazione in Champions è l’unica ancora di salvataggio di Inzaghi. Allegri invece vince senza le sue stelle, ma con tanti giocatori che fanno una vera squadra”.
L’altro derby, quello della Capitale, porta la Lazio al secondo posto in classifica. Roma troppo nervosa e difensiva?
“L’atteggiamento della Lazio era quello giusto, poi la superiorità numerica ha deciso il risultato. E’ un successo importante per la Lazio, non solo per al classifica. Dall’altra parte la squadra di Mourinho è stata troppo attendista e rinunciataria, però la sostituzione di Dybala, che fino a quel momento non aveva fatto granché, è stata una scelta forte che ha tolto imprevedibilità alla Roma. Vittoria meritata da parte di Sarri”.
La crisi del Milan è conclamata…
“Una partita buttata dal Milan con un’altra sconfitta che rischia di portarla fuori dalla zona Champions. Gara preparata male con i giocatori che sembrano pensare ad altro, difesa molle, attacco bloccato. Le assenze si possono far sentire in una squadra di bassa classifica non nel Milan. La cosa peggiore è la ricaduta di una situazione che sembrava superata. L’Udinese è tornata a vincere in casa dopo 6 mesi; squadra fisica, ben organizzata, ha studiato molto bene l’avversario”.
L’Atalanta batte a fatica l’Empoli e si conferma al sesto posto in classifica…
“L’Empoli ha giocato un tempo, sfruttando una carambola ed è passata in vantaggio. L’Atalanta aveva creato tanto ma si è trovata sotto, poi la qualità della panchina ha ribaltato il risultato. Gasperini è partito con la coppia Muriel-Zapata, ma a risolvere la situazione ci hanno pensato Boga e Hojlund. L’Empoli ha fatto poco nel secondo tempo, la diga difensiva non ha retto, anzi ha consentito all’Atalanta di giocare sempre nella sua metà campo toscana. Per la squadra di Zanetti è la quarta sconfitta di fila”.
Mina vagante Sassuolo?
“Sì, il Sassuolo è diventato la mina vagante del campionato. E’ passata dalla zona retrocessione a pochi passi dalla zona Europa. Lo Spezia paga la serata storta di Nzola. Gli serve maggior cinismo, il possesso palla non serve se costruisci poche occasioni”.
Anche la Fiorentina è in forte crescita, a cosa può ambire la squadra di Italiano?
“La Fiorentina ha infilato la terza vittoria consecutiva in campionato, ma se si considera anche la Conference League si tratta della la settima vittoria consecutiva. È un gran momento per la Viola, dopo un avvio incerto e inaspettato. Italiano sembra aver trovato il bandolo della matassa e la squadra risponde in pieno sia sotto il profilo tecnico che caratteriale. Tutt’altra situazione in casa del Lecce, la squadra sembra essersi smarrita, ha perso lucidità. E’ troppo presto fermarsi a questo punto del campionato, la salvezza è ancora da raggiungere”.
A proposito di salvezza: la vittoria della Sampdoria e il il pareggio della Cremonese riaccendono la speranza?
“La partita di ieri era l’ultima spiaggia per la Sampdoria, per tentare una difficilissima salvezza. Ha ottenuto la prima vittoria casalinga ma solo nel mese di marzo. Qualità nel gioco nel primo tempo, sacrifico e sofferenza nel secondo. Sconfitta pesante per il Verona. Non ha affrontato la gara nel modo corretto, non puoi aspettare la reazione tardiva nella ripresa, dovevi essere al massimo sin dall’inizio; brusca frenata in ottica salvezza.
Il Monza ha espresso un calcio di alta qualità, ma ha dovuto recuperare una partita che si era messa male a causa di un primo tempo dominato, concluso sullo 0-0 grazie anche alle grandi parate di Carnesecchi, portiere da seguire. Ballardini ha il merito di aver cambiato la Cremonese nel secondo tempo, dopo un primo inesistente. Il punto, però, serve a poco”.