Il giorno dopo la durissima sentenza di condanna nei confronti del Parma e di Calaiò, ai microfoni di Sportparma interviene Pietro Gedeone Carmignani (Un “habitué” del nostro sito), storico ex allenatore dei crociati. “Mi dispiace, vivo il dramma sportivo del Parma e di Calaiò. E’ una sentenza pesante e molto ambigua”.
La speranza è che la corte d’Appello ferale possa annullare entrambe le condanne: “Mi auguro vivamente che il Parma vinca il ricorso, con l’assoluzione piena, perché nei messaggi di Calaiò a De Col non vedo nessuna voglia di incidere sul risultato della partita di Spezia. Calaiò ha sempre dimostrato di essere un giocatore corretto, pulito, con quei messaggi non voleva influenzare nessuno”.
Le anomalie della sentenza di primo grado sono enormi: “Sì – continua Carmignani – la sentenza ha dell’assurdo, in particolare il -5 da scontare nel prossimo campionato di serie A. Quale sarebbe la responsabilità (oggettiva) del Parma? Non aver controllato il cellulare di uno dei suoi tesserati? Non lo può fare. Poi è chiaro che Calaiò non doveva mandare quei messaggi, ma a me è sembrata solo una leggerezza, perché il tono era scherzoso. Non c’è altro”.
Se dovesse essere confermato il -5 la strada verso la salvezza sarà tutta in salita: “Ci si può salvare anche con il -5, ne sono convinto, perché da questa storia il Parma troverà una forza interiore incredibile”.