Come ogni lunedì torna uno degli appunbtamenti più seguiti di SportParma e ParmaOggi, quello con il Gede risponde. Cinque domande e cinque risposte per analizzare l'ultima giornata di campionato e la sconfitta del Parma contro il Milan.
Sabato sera il Parma ha incassato la seconda sconfitta consecutiva e si trova in penultima posizione. E’ un campanello d’allarme?
Il guaio del Parma non sono i rigori contro o quelli non dati, ma la scarsa grinta e determinazione con cui ha affrontato il Milan e le ultime partite. Caratteristiche che dovrebbe avere una squadra di provincia come il Parma. Dopo Firenze c’erano stati i proclami di Marino e Leonardi (“Il Tardini deve essere una bolgia”) ma la squadra ha fatto poco per ripagare la fiducia del pubblico. Contro il Milan si è difesa in maniera troppo passiva e ha attaccato con poco lucidità. Diciamo che il Parma ha giocato bene solo i primi 20 minuti, poi, già prima del gol di Pirlo, si è disunito e ha regalato campo e iniziativa ad un buon Milan.
Prima il 4-3-3 poi il 4-2-3-1: i problemi del Parma sono solo di natura tattica? E quanto pesa l’assenza di Giovinco?
“Non è un problema tattico, è un problema di determinazione e cattiveria agonistica. Giovinco è importante ma il Parma non può essere Giovinco-dipendente; deve avere una precisa identica e giocare un calcio semplice. La verità è che nelle ultime partite, contro Genoa, Lecce, Fiorentina e Milan, il Parma non ha giocato bene, anzi. Marino è un tecnico preparato e ha la fiducia della società, ma in questo momento non è chiaro quale sia la sua idea tattica. Un esempio? Morrone e Gobbi sono due interdittori, non possono iniziare l’azione. Invece contro il Milan giocavano davanti alla difesa e faceva i registi bassi. Comunque, la panchina di Marino non è a rischio, anche se un allenatore sa bene che se non vince può succedere di tutto. La classifica? Non deve allarmare, non è ancora definita, lo sarà tra qualche settimana.
Intanto in testa alla classifica c’è la Lazio. E’ una sorpresa oppure si poteva prevedere?
La Lazio ha una rosa numerosa e di qualità, oltre ad avere giocatori che potrebbero tranquillamente giocare nelle grandi squadre. E poi Reja è un bravo allenatore che cambia modulo spesso. La difesa è sempre attenta e Mauri è partito molto forte. Non so dove può arrivare ma la Lazio può recitare un ruolo importante in questo campionato. A proposito di allenatori: devo fare i complimenti anche a De Canio che con il suo Lecce ha battuto il Catania, dimostrando di avere le carte in regola per giocarsi la salvezza. E’ la dimostrazione che si può fare calcio con pochi soldi.
Inter-Juventus è finita a reti bianche, chi può esultare tra le due?
E’ stata una bella partita, ha vinto l’agonismo e il calcio. Nessuna polemica, bene così. Inter e Juve hanno giocato sempre per vincere. Eto’o è un giocatore straordinario, così come Krasic. La Juve sta migliorando nell’organizzazione del gioco e questo farà contento Del Neri, più di Benitez. Poteva vincere chiunque ma lo 0-0 finale in fondo fa felici tutte e due le squadre.
La Fiorentina ha perso in casa con il Palermo e in classifica ha gli stessi punti del Parma. La panchina di Mihajlovic è a rischio? E alla Roma cosa sta succedendo?
Mihajlovic non rischia, almeno per il momento. Se la società dovesse mandarlo via ora sbaglierebbe di grosso perché non si può cancellare un progetto tecnico dopo appena sei giornate. Eppure la sensazione è che la squadra non faccia quello che vuole uil tecnico tant’è che con il Palermo ha reagito troppo tardi e comunque solo dopo essere passata in svantaggio. Il problema della Fiorentina è simile a quello del Parma: poco agonismo in campo. La Roma? Sta attraversando un brutto periodo, simile a quello dell’era Spalletti. E’ un problema di mentalità e forse di spogliatoio, in troppi si lamentano, Totti in primis. Diciamo che nell’ambiente non c’è serenità, perché la rosa è di assoluto livello.