Quarta puntata stagionale della rubrica "Il Gede risponde". Cinque domande e cinque risposte firmate dall'ex tecnico del Parma, Pietro Carmignani. Un'analisi attenta e sapiente sull'ultima giornata del campionato di Serie A, dalla sconfitta del Parma Pasquale Marino contro la Fiorentina alle gesta delle altre squadre, in primis del Milan, prossimo avversario dei gialloblù, successo della Roma con l'Inter e della domenica favorevole a Juve, Napoli e Lazio.
Mister, nelle ultime due partite il Parma si è visto fischiare altri due rigori contro e in particolare contro la Fiorentina non ha per niente convinto. C’è da preoccuparsi?
“Vedersi fischiare contro una media di un rigore a partita non fa sicuramente piacere ed è curioso, ma non è casuale per il Parma. Osservando con attenzione il modo di giocare di Paci e Lucarelli ho osservato, e non solo negli ultimi tempi, che hanno sempre avuto il vizio di mettere le mani addosso agli avversari. E’ vero, ci sono falli più o meno evidenti ed è anche una questione di attenzione e concentrazione, ma in questo modo si rischia sempre, e si ci si trova di fronte un arbitro attento e fiscale è normale che assegni un rigore se il fallo c’è. Detto questo il Parma con la Fiorentina ha giocato male a livello individuale, psicologico e tattico”.
Dopo l’infortunio di Giovinco, Marino dovrebbe cambiare modulo di gioco secondo lei o è giusto andare avanti col 4-3-3?
“Con Giovinco la squadra gioca in un certo modo ed è normale che senza di lui sia diverso. Il Parma ha una rosa ampia e Marino ha tante soluzioni, ma è chiaro che deve adattare il gioco alle loro caratteristiche e non i giocatori al suo modulo. Candreva nel ruolo di Giovinco non ha convinto, ma quella con la Fiorentina è stata una prova negativa sotto tanti aspetti, timorosa, anche rinunciataria. Poca copertura e poca grinta da parte dei giocatori, e i singoli che dovrebbero fare la differenza, tipo Bojinov o Marques, non hanno combinato nulla. Il risultato è che il Parma oggi ha 5 punti, la metà dell’anno scorso, decisamente pochi se l’obiettivo della squadra è andare in Europa. Ora il Parma divide una posizione di bassa classifica con squadre come Roma e la stessa Fiorentina, destinate a risalire, quindi deve a sua volta lavorare per uscire”.
Sabato c’è il Milan, che con il Genoa ha vinto grazie alla giocata di un singolo: Ibrahimovic.
“Il Milan è il Milan, chiaro, ma il Parma, al pari di altre squadre, ha il vantaggio di incontrare una squadra che in settimana giocherà le coppe, e che potrebbe arrivare al Tardini stanca. Può essere una buona occasione, anche perché il Milan contro il Genoa ha giocato male, subendo parecchio, con attaccanti statici, vincendo solo grazie a un gol di Ibrahimovic, un giocatore che, anche se la squadra gioca male, come già faceva all’Inter, se riceve il pallone giusto ti punisce”.
In ogni caso il successo della Roma sull’Inter ha riaperto molti scenari.
“E’ un risultato che fa bene al campionato. L’Inter si è dimostrata superiore alla Roma e a mio avviso non meritava di perdere, ma non ha concretizzato e ha lasciato molti spazi a Menez, che era in giornata di grazie e ha fatto impazzire Chivu, che si è peraltro lamentato, giustamente, del poco aiuto ricevuto dai compagni. Ha deciso la partita Vucinic, uno che, se c’è con la testa, ha le qualità per essere considerato uno dei migliori giocatori del campionato. Capisco che Totti è Totti, ma uno così dovrebbe giocare sempre”.
In questo fine settimana si è vista anche la “resurrezione” della Juve, e sono emerse belle conferme da potenziali mine vaganti come Lazio e Napoli.
“Della Juve non mi fido. In attacco funziona, grazie soprattutto a Krasic, un giocatore universale e di grande qualità, ma in difesa continua a commettere gravi errori, da “banda del buco” nonostante conti su una coppia come Bonucci-Chiellini. C’è ancora da lavorare. Il Napoli non mi convince nemmeno, perché è vero che ha giocatori di talento, su tutti Cavani e Lavezzi, che possono fare la differenza, ma è molto discontinuo. Decisamente più adatto alle “trasferte”. Mi piace invece la Lazio, che ha giocatori di qualità, penso a Hernanes, Mauri, Matuzalem, Bresciano, Zarate, Rocchi, Ledesma, e un allenatore come Reja bravo a cambiare uomini e tipo di gioco a seconda degli avversari e delle loro caratteristiche. Può essere una mina vagante”.