Terza puntata della rubrica "Il Gede risponde". Cinque domande e cinque risposte firmate Pietro Carmignani. Un'analisi attenta e sapiente dell'ultima giornata di campionato: dalla sconfitta del Parma, alle polemiche su Dessena (un suo pupillo), per finire alla soprendente Sampdoria, attualmente capolista solitaria del campionato e prossima avversaria dei gialloblù.
Mister Carmignani, domenica il Parma ha perso male contro il Cagliari e a fine partita Guidolin ha ammesso le proprie responsabilità. Una sconfitta che cancella la bella impresa dell’Olimpico. Cosa ne pensa?
E’ stata una sconfitta inaspettata, che ha vanificato la bella vittoria in casa della Lazio. Una vittoria strameritata soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione del gioco. All’Olimpico Guidolin aveva proposto il suo affezionato 3-5-2 e aveva dominato anche in 11 contro 11. Contro il Cagliari, una squadra dal gioco sempre aggressivo che Allegri sta riportando ai livelli dello scorso anno, Guidolin ha cambiato modulo (4-3-1-2) e i risultati sono stati negativi. Dopo il rigore negato a Biabiany, infatti, la squadra è uscita dal gioco e ha lasciato troppi spazi all’avversario. Un avversario con giocatori sempre in movimento, che punto molto sulla circolazione del pallone e che è sorretta da una condizione fisica eccellente. Purtroppo a nulla sono serviti i cambi dell’allenatore crociato. Bojinov? Non mi sembra ancora in forma, anche se credo possa convivere con Paloschi. Tutti e due tendono ad allargarsi ma hanno caratteristiche per fare la prima punta.
Nel secondo tempo di Parma-Cagliari, dopo il gol di Daniele Dessena e la sua esultanza, al Tardini è scoppiata la contestazione. Lei che conosce benissimo Dessena, dato che lo ha lanciato in serie A e in Europa, che idea si è fatto?
Mi rattrista molto la situazione che si è venuta a creare. Dessena ha sbagliato, doveva tenere un atteggiamento più rispettoso verso la squadra in cui è cresciuto, ma posso dire che chi non esulta dopo un gol lo fa solo per apparenza, perché in cuor suo gioisce sempre. Io conosco benissimo Dessena, l’ho lanciato nel grande calcio, in Italia e in Europa (non posso dimenticare lo spareggio di Bologna), e posso dire con certezza che lui è un super tifoso del Parma. Vi racconto un aneddoto: un giorno incontrai Dessena al bar della Coop, a Collecchio, e pochi minuti prima avevo sentito al telefono Braida (Milan) che mi chiedeva informazioni sul suo conto. Quando gli dissi che il Milan mi aveva chiesto informazioni lui rispose quasi infastidito: mister io non andro’ mai via dal Parma perché ho questa squadra nel cuore. Capito? Secondo me la sua esultanza è figlia di una situazione particolare che lo ha deluso molto, perché dopo l’esperienza con la Sampdoria lui voleva tornare a casa ma non è stato possibile. Gli erano state fatte delle promesse”.
Intanto in testa alla classifica c’è una sorpresa che si chiama Sampdoria…
Del Neri ha vinto una partita molto difficile grazie ad una prestazione coraggiosa e ad alcune soluzioni tattiche. Ha vinto anche senza l’apporto di Cassano. La sconfitta dell’Inter, invece, è dipesa dalle strane scelte di Mourinho che è partito con un 4-3-3 che ha esaltato Balotelli, ma dopo un’ora di superiorità il tecnico portoghese ha cambiato volto alla squadra. Inspiegabile. E poi: le polemiche di Mourinho contro Del Neri sono veramente assurde. Al tecnico dell’Inter bisognerebbe ricordare che i “tituli” li vincono solo gli allenatori che guidano grandi squadre, perché solo le grandi squadre una rosa di grandi giocatori.
La Juventus, pareggiando in casa con il Bologna, non ha sfruttato l’occasione. Quanto pesano sulla condizione fisica gli impegni europei delle squadre italiane?
La Juventus ha giocato solo 20 minuti a ritmi elevati, poi le fatiche della partita di giovedì con il Genoa, si sono fatte sentire. Il Bologna ha meritato il pareggio, anche se sul gol di Adailton c’è da registrare una notevole disattenzione della difesa bianconera; il cross ha attraversato tutto l’area senza che nessuno riuscisse ad intervenire. Errori imperdonabili per una squadra che vuole essere protagonista. Forse il turnover di Ferrara ha confuso un po’ la squadra, anche a causa delle non perfette condizioni fisiche di qualcuno.
Infine il Milan e il Napoli, due squadre in piena crisi, anche se i partenopei sono reduci dalla vittoria sul Siena. Si puo’ già parlare di stagione fallimentare?
Il Milan è disarmante. Il Bari ha sprecato tantissimo e deve rammaricarsi per l’occasione sprecata. Purtroppo il Milan non ha una precisa organizzazione di gioco e non può contare sulle individualità dei singoli. Il possesso palla, che era una della caratteristiche principali di Ancelotti, ora sta venendo meno. Senza Kakà non c’è nessuno che riesca a cambiare ritmo alla partita. Il Milan ha segnato solo un gol nelle ultime cinque partite; è difficile continuare a pensare alla zona Champions League. Il Napoli: De Laurentis è un uomo di spettacolo e le modalità con cui ha lincenziato marino sono in sintonia con il personaggio. Il presidente ha accusato il direttore generale partenopeo di un calciomercato non adeguato alle ambizioni della squadra e lo ha criticato anche per la cattiva gestione degli impianti di allenamento: Forse la squadra è incompleta, ma il vero problema di De Laurentis e di altri presidenti è che vogliono subito i risultati.