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Il Gede Risponde

Il Gede: Errori frutto della tensione. Europa League? Il Parma resta favorito

Il Gede: Errori frutto della tensione. Europa League? Il Parma resta favorito

Puntuale come ogni lunedì ecco l'appuntamento con la seguitissima rubrica di SportParma "Il Gede risponde". Commenti e analisi sull'ultima partita del Parma e sull'intera giornata del cmapionato di Serie A che lascia aperto solo il discorso Europa League (sesto posto), mentre in fondo alla classifica è già  tutto deciso con le retrocessioni di Catania, Bologna e Livorno.

Il Parma pareggia a Torino e resta in corsa per l’Europa League a 90 minuti dalla fine. Quella di ieri è un’occasione mancata oppure un risultato positivo?

“Sono convinto che il Parma resti favorito per l’Europa League, mi sembra strano che la Fiorentina perda due partite di fila e quindi perda domenica in casa contro il Torino, anche se le due tifoserie sono gemellate. Credo che Fiorentina-Torino sarà una partita vera, la Fiorentina è nettamente superiore al Toro e a Ventura mancherà Immobile, il capocannoniere della Serie A; scusate se è poco. La partita di ieri è stata giocata in modo differente, più squadra il Parma, più individualità il Torino. Due scuole diverse. Devo dire che nel primo tempo le occasioni migliori sono state quelle di Parolo e Molinaro”.

Il modulo iniziale, il 4-5-1, l’ha convinta? E perché Donadoni ha deciso di snaturare il collaudato 4-3-3 delle ultime settimane?

“L’idea di Donadoni è quello di favorire gli inserimenti dei centrocampisti. Non ci si deve mai fossilizzare su un modulo tattico. Le scelte iniziali di Donadoni non credo abbiano influito sull’esito della gara. In 10 uomini il Parma ha avuto una grande reazione. Primo tempo difensivo, ripresa più offensiva, l’allenatore deve essere giudicato per i risultati che ottiene. La squadra ha ancora benzina nel serbatoio, recuperare un gol al Toro in inferiorità è la dimostrazione”.

Gli errori di Paletta, Lucarelli e Cassano sono figli della tensione?

“Il fallo di Lucarelli è frutto della tensione; non è un errore tecnico ma tattico, che riguarda tutta la squadra perché in quel momento c’era la difesa alta e scoperta, dato che bisognava recuperare il gol di svantaggio. L’errore di Paletta è un errore che ci sta, ha colpito male la palla. E’ un errore tecnico che non cancella la grande stagione del difensore argentino. Cassano? Forse la tensione ha giocato un brutto scherzo. Per fortuna è arrivato il pareggio, altrimenti sarebbe stato un errore pesante”.

Parma-Livorno sarà una pura formalità?

“Ricordiamoci un Roma-Lecce di tanti anni fa… non siamo in vacanza, la partita va giocata in modo determinante e concentrati. Come se fosse uno spareggio tra due squadre con gli stessi punti in classifica”.

Chi è il favorito per l’ultimo posto disponibile in Europa League?

“Il Milan avrebbe dovuto vincere a Bergamo, ma non credo che sia ancora in corsa per un posto in Europa. Per me il Parma resta il favorito”.

La Juventus “cannibale” vince anche a Roma, ma le parole di Conte tengono in apprensione milioni di tifosi. Come finirà?

“La Juventus è una squadra da record, vincendo anche contro la Roma, la seconda forza del campionato italiano. Sono due società che devono risolvere le questioni allenatori, i quali chiedono risposte certe per il futuro, cioè cercano giocatori di spessore, dei top club, giocatori inarrivabili per il calcio italiano di questi tempi. Conte deve essere chiaro e sincero, per un top player servono 60-70 milioni. Cifre folli. Tre scudetti in 3 anni, se ha voglia di misurarsi ad altri livelli è giusto che dica come stanno le cose e cioè che vuole andare via. La Juventus può rinforzarsi ed essere competitiva per la Champions League. Ed è reduce da un record incredibile. Il ciclo non è finito, come fa Conte a dire il contrario? Non accetto i ragionamenti dell’allenatore bianconero; poteva arrivare in finale di Europa League, ma ha sbagliato lui a gestire le forze fisiche”.

L’Inter, invece, conferma Mazzarri, anche se una parte della tifoseria ha iniziato a contestare. Quale sarebbe la soluzione migliore? E cosa pensa di Zanetti dirigente?

“La conferma di Mazzarri, con una parte del tifo contro, non credo sia una soluzione ottimale. Ha ottenuto il minimo che poteva ottenere, cioè la qualificazione all’Europa League. Capitolo Zanetti: deve studiare molto per fare il dirigente, non è detto che un bravo giocatore diventi un bravo dirigente. In campo è stato un grandissimo. I procuratori hanno interesse a movimentare il mercato, questo per dire che le bandiere non esistono più. Zanetti e Totti sono le ultime bandiere del calcio italiano. Quello che hanno fatto è inimmaginabile, inarrivabile”.

Il matrimonio Milan-Seedorf è già finito?

“Il Milan deve decidere cosa fare in futuro. Fallimenti in Champions League, Coppa Italia e campionato. Ma è anche vero che Seedorf ha dato una piccola svolta, a Bergamo ha giocato benino ed è stato sfortunato. Alla fine il risultato ha premiato oltre merito l’Atalanta. Il vento è cambiato, la situazione di Seedorf è difficile. Francamente un’idea di gioco c’è, al di là dei risultati. Non capisco come mai sia cambiato tutto nel giro di poche settimane. Non credo sia un problema di campo, ma di gestione. Il gioco è migliorato, ma ci sono alcuni punti irrisolti, vedi in attacco la non convivenza tra Balotelli e Pazzini; un’idea tutta di Seedorf. Forse non è un’aziendalista, è questo il vero problema”.

Chiudiamo con i verdetti in fondo alla classifica che hanno decretato le retrocessioni di Catania, Bologna e Livorno. Si aspettava un verdetto simile?

“Il Bologna è retrocesso, c’è da pensare se il cambio dell’allenatore sia servito, se la partenza di Diamanti sia stata decisiva. Con Ballardini il cammino si è complicato, non è migliorato. Ho sempre visto una squadra propensa a difendersi e poco ad attaccare. Il Catania si è svegliato troppo tardi. Grande impresa del Sassuolo, si è salvato giocando a calcio. Il gioco paga, alla lunga ottiene risultati. Merito alla società che si è ricreduta e ha richiamato in panchina Di Francesco, uno dei principali artefici di questa storica salvezza”.

La vittoria del Chievo a Cagliari è suonata come una condanna per tutte e tre… E’ stata una vittoria limpida?

“La vittoria del Chievo è stata limpida; Agazzi ha compiuto due parate fantastiche sullo 0-0. Nel primo tempo si è visto ben poco. Questo per dire che è astata partita vera”.

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