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Il Gede Risponde

Il Gede: Emozioni forti, Europa meritata. Un incentivo per il futuro del Parma

Il Gede: Emozioni forti, Europa meritata. Un incentivo per il futuro del Parma

Ultimo appuntamento della stagione con la rubrica "Il Gede risponde" firmata dall'ex tecnico del Parma Pietro 'Gedeone' Carmignani.

EuroParma, una festa meritata e zero sospetti?
“Festa meritata, ma con brivido finale. Il calcio sa dare queste emozioni forti. Comunque, qualificazione meritata. Il Parma ha fatto un grande campionato, così come il Torino. Sospetti? Siamo italiani e tutti si rifugiano i in questi discorsi, ma alla fine è stata una domenica corretta. Vorrei vedere se il Torino avesse fatto gol all’ultimo minuto cosa avrebbero detto”.

Come si affronta una stagione in cui il Parma sarà impegnato su tre fronti?
“L’Uefa è un traguardo importante, ma la società ora dovrà allargare la rosa e renderla competitiva, per non avere incertezza sugli obiettivi del prossimo anno. Si fa tanto per arrivare in Europa ed è giusto onorarla nel migliore dei modi”.

L’Europa League può essere un importante vetrina per i giovani e per il vivaio, come accade nel suo ultimo anno da allenatore sulla panchina del Parma?
“Con me fu obbligatorio schierare in Coppa i giovani e le seconde linee. Ne alternavo tre-quattro, rispetto al campionato, e poi tanti giovani, alcuni dei quali si sono affermati in Serie A, altri si sono un po’ persi. La mia fu una scelta obbligata. In quel periodo eravamo coinvolti nella lotta salvezza e non potevo fare a meno. Io sono convinto che durante il periodo della Coppa Uefa il Parma fece più punti che in altri periodi. La squadra trovava piacere, orgoglio e incentivi. Comunque, spazio ai giovani, ma servono anche rinforzi di esperienza, magari uno per ruolo. La squadra è già competitiva”.

La doppietta di Amauri rende giustizia ad un giocatore che in questa stagione è stato utilizzato poco?
“E’ stato utilizzato poco, ma è uno che i suoi gol li ha sempre fatti. E’ un attaccante vero, il prossimo anno si può puntare ancora sulle sue caratteristiche e la sua esperienza”.

La qualificazione ai preliminari è l’apice del progetto Ghirardi-Leonardi?
“Non è l’apice del progetto, questo è un traguardo raggiunto, ma ce ne possono essere altri. Guai a pensare diversamente. Questa è la vittoria del gruppo, non si può pensare diversamente, anche se qualcuno ha inciso più di altri. Questa è una vittoria globale, merito di società e tifosi. ”.

Il Parma giocherà il primo preliminari il 31 luglio. Cosa cambierà nella preparazione estiva?
“Bisogna prepararsi per i preliminari, si comincerà prima, certo. Può darsi che Donadoni impiegherà determinati giocatori ed altri no, anche perché bisogna tenere conto anche dei Mondiali”.

Adesso c’è da sperare nel ricorso all’Uefa per ottenere la licenza Uefa, altrimenti sarebbe una beffa clamorosa…
“Il Parma vincerà il ricorso, ne sono convinto. Parma è una città europea, non ci penso neanche”.

Dramma Torino?
“Il calcio è strano e bello allo stesso tempo: Cerci è stato uno dei trascinatori della stagione granata, il rigore sbagliato ieri non è una macchia sulla sua carriera. La Fiorentina ha onorato un campionato che l’ha vista protagonista. Con Rossi e Gomez poteva arrivare ancora più in alto”.

Potrebbe essere un’estate ricca di colpi di scena, sopratutto per quanto riguarda gli allenatori?
“Partiamo da Conte: non credo ad un suo addio dai bianconeri. Ripetere il campionato di quest’anno è difficile, ma vincere il quarto scudetto di fila è possibile. Per la Champions League non sarà facile, anche perché servono investimenti che la Juventus non può permettersi. Mazzarri all’Inter? la sconfitta di ieri col Chievo è la fotografia di una stagione in chiaroscuro. Ci sono molte ombre sulla conferma di Mazzarri. A proposito: complimenti al Chievo ha raggiunto l’ennesima salvezza. Torniamo agli allenatori: Mihajlovic si sta guardando attorno, ma la Samp è disposta ad aspettare. Seedorf? Infine il Seedorf: era da 18 anni che il Milan non si qualificava ad una competizione europea. Il futuro? Bisogna vedere se Seedorf è in sintonia con la società. L’addio di Tassotti può sembrare che la società abbia già deciso per un allenatore che ha il suo staff. Ricordo un particolare: quando Prandelli arrivò a Parma, Sacchi disse che doveva portare tutto il suo staff. Io dissi che era un grave errore, perché una società dovrebbe avere il suo staff”.

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