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Il Gede Risponde

Il Gede: Parma, è un momento magico. Paletta è da Nazionale, come Mirante

Il Gede: Parma, è un momento magico. Paletta è da Nazionale, come Mirante

Il lunedì è il giorno del Gede e della sua rubrica sul Parma e sulla Serie A. Un'analisi attenta e approfondita sull'ultima giornata di Serie A che ha visto i crociati espugnare Reggio Emilia e portare a quota 14 la serie di risultati utili consecutivi.

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Il Parma non si ferma più. Quella di ieri è stata una vittoria da squadra matura oppure no?
“Il Parma va a gonfie vele. Si è presentata a Reggio su un campo ai limiti della praticabilità, ha avuto la giusta mentalità e ha segnato subito. Su un campo così è più facile difendersi e ripartire. Il Parma non ha rischiato niente. Poi nel secondo tempo è venuta fuori la bravura di Mirante che ancora una volta è stato dimenticato da Prandelli. Non riesco a capire questa mancata considerazione verso Mirante”.

A proposito di Nazionale: finalmente Prandelli ha chiamato Paletta. Il difensore crociato potrà guadagnarsi un posto per i Mondiali in Brasile?
“Paletta merita la Nazionale, non credo sia un semplice esperimento. Lui è un giocatore affermato e offre garanzie. Così come Parolo”.

Torniamo a Sassuolo-Parma. Perché Donadoni è tornato al 4-3-3?
“Credo che sia stata una scelta dettata dall’avversario che invece giocava col 3-5-2. Comunque, è stata una mossa vincente, soprattutto nell’organizzazione della difesa che ha rischiato pochissimo”.

I numeri del Parma sono esaltanti, questo vuol dire che finalmente ci sono le basi solide per poter pensare da una squadra stabilmente nei quartieri alti della classifica, anche nei prossimi anni?
“Per il Parma è un momento magico, sicuramente è il frutto di un lavoro che viene da lontano. La rosa si è compattata, il mercato è stato eccellente, Donadoni ha lavorato molto sull’aspetto della preparazione e della tattica. Le basi ci sono, poi è logico che se vuoi sempre migliorare devi fare un mercato mirato. Insomma, bisogna costruire di anno in anno, aggiungendo pezzi nuovi e possibilmente non vendere i pezzi pregiati”.

La sconfitta di ieri è stata fatale all’ex Malesani. E’ giusto richiamare Di Francesco?
“E’ evidente che in una situazione come questa, 5 sconfitte di fila, la società del Sassuolo decida di cambiare allenatore. Il Sassuolo non è spacciato, la salvezza è lontana solo 4 punti. Domenica c’è il Bologna e deve fare punti a tutti i costi. Mi sembra che la squadra abbia uno spogliatoio carente. Basta guardare cosa ha fatto ieri Berardi. Questo vuol dire che c’è nervosismo. Al di là di come sono andate le cose e del fatto che Malesani non sia riuscito a dare la scossa, Di Francesco non meritava l’esonero”.

Domenica al Tardini va i nscena Parma-Verona. Che partita si aspetta?
“E’ un bene per il calcio citaliano che queste due società siano tornate a grandi livelli. La partita di domenica sarà una lotta. Sicuramente il Verona ha dimostrato di essere Toni-dipendente, basta vedere la partita di ieri (Toni non c’era) contro il Torino. Il Parma, invece, non dipende da un giocatore specifico, neanche da Cassano. Il Parma è superiore”.

La Juventus vince anche contro il Milan e spegne definitivamente le speranze della Roma…

“All’inizio della partita il Milan ha avuto un atteggiamento propositivo, ha giocato alla pari con la Juve. La squadra di Conte ha subito quanto non aveva mai subito in questo campionato. Nel primo tempo i bianconeri giocavano solo palla lunga. Kakà è generoso ma non è più risolutivo come prima. Pazzini è stato bravo e ha mandato un segnale chiaro, lui deve giocare sempre. Il calcio è concretezza e la Juve, da questo punto di vista, è una specialista. Nella ripresa la Juve ha legittimato la vittoria con un grande Tevez, è un giocatore che fa la differenza.Quello che non ha il Milan”.

Roma-Inter è stata la partita delle occasioni mancate. Pareggio giusto?
“Sì, pareggio giusto. L’Inter è una squadra che dovrebbe fare di più, ma io sono un po’ in difficoltà a parlare di Mazzarri. Ho visto un’Inter più efficace a centrocampo, anche per demeriti della Roma. Nel secondo tempo i giallorossi hanno cambiato modulo tattico (Pjanic ha fatto la seconda punta) e si è vista più qualità. Pari giusto, un tempo a testa. Mazzarri si lamenta sempre, basta scuse. In effetti c’era un rigore per l’Inter, ma chi l’ha visto. Se non ci fosse stata la moviola…”.

Grande vittoria della Lazio a Firenze… Cosa sta succedendo ai Viola?

“Dopo la disfatta in Europa la Lazio si è saputa compattare e ha vinto con merito a Firenze. Una partita che poteva finireanche in parità. Matri è sottotono, spento. Gomez è lontanissimo da una condizione accettabile. In questo momento la Lazio rende di più fuori casa, lontano dalle contestazioni e dal clima rovente che c’è attorno al presidente Lotito”.

Bella impresa anche quella della Sampdoria a Torino…
“Mihajlovic ha avuto un grande impatto sulla Sampdoria. Ha trasformato la squadra, dal punto di vista del gioco e del carattere. Il Torino ha una buona squadra e gioca bene, ma non ha continuità; è il solito problema”.

Livorno-Napoli è finita in parità. Chi delle due deve recriminare di più?
“Il Napoli era reduce dall’impegno di Europa League dove ha vinto a fatica, ma Benitez non mi convince. Il Napoli è Higuain dipendente. Ha perso una grande occasione, anche per merito di un ottimo Livorno la cui arma migliore è stato il pressing. Pareggio giusto”.

Le vittorie di Atalanta e Cagliari suonano come una salvezza anticipata?

“Sono state due vittorie importanti e pesanti per la salvezza, certamente, ma il campionato è ancora lungo e tutto può succedere; vedi le 5 sconfitte di fila del Sassuolo. A Bergamo e Cagliari si è visto poco spettacolo, diciamo che ha vinto la concretezza. Udinese e Chievo non meritavano di perdere ma hanno pagato a caro prezzo alcuni errori e la maggiore qualità degli attaccanti avversari”.

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