Il 2-2 tra Parma e Fiorentina nella parole di Pietro Carmignani, la firma prestigiosa di SportParma e della rubrica "il Gede risponde". Un'analisi attenta e sapiente sull'ultima giornata del campionato di Serie A, con particolare attenzione ai crociati.
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Parma-Fiorentina 2-2, si è divertito oppure è rimasto deluso per il pareggio arrivato negli ultimi minuti?
“E’ stata una bella partita, giocata ad alti ritmi, con molta velocità e intensità. Questo perché le squadre si sono subito allungate. Il Parma ha fatto di tutto per vincere. Il Parma ha giocato per vincere, il 2-2 è un gran gol, eccezionale. Mirante non ha grandi colpe, il pallone ha fatto una traiettoria pazzesca”.
Dopo l’espulsione di Diakitè il Parma poteva e doveva osare di più?
“E’ logico che si può criticare la gestione dei cambi in 11 contro 10, ma io non sono dello stesso parere. Amauri ha avuto la palla per chiudere la partita, ma Neto è stato bravo. Non è vero che il Parma non ha saputo sfruttare la superiorità numerica. Donadoni è un grande allenatore e lo dimostrano i 13 risultati utili consecutivi; poi forse non è abile nella comunicazione, perché questo momento magico del Parma andrebbe esaltato ancora di più”.
Tatticamente che partita è stata?
“Tatticamente è stata una partita dai due volti: all’inizio la partita la faceva la Fiorentina ma non ha avuto grandi occasioni. Poi i Viola hanno accelerato. C’è un pizzico di rammarico per la vittoria mancata. L’espulsione di Diakitè ci sta, anche se a volte gli arbitri giudicano in maniera diversa. Si arbitra in base alle regole ma anche in base al proprio giudizio. Gervasoni è un pò antipatico perché non dialoga mai con i giocatori”.
Molti addetti ai laovri deifiniscono innovativa la difesa a tre del Parma. Lei cosa ne pensa?
“Nel calcio non c’è nulla da inventare, la difesa a 3 di Donadoni è una scelta giusta, molto dipende da Cassani che fa il difensore o l’esterno a seconda delle circostanze. Il calcio è un gioco di movimento dove tutti devono muoversi”.
Domenica c’è il derby contro il Sassuolo dell’ex Malesani. Che partita sarà?
“Malesani è reduce da 4 sconfitte consecutive. Domenica c’è il Parma che non farà sconti. Ho visto che il Sassuolo, contro la Lazio, ha giocato a viso aperto, facendo bene. Sarà una partita particolare per Malesani che ritrova il Parma e un pubblico che non lo ama particolarmente. Per il Sassuolo sarà dura, ma sarà una squadra determinatissima”.
Il resto del campionato: la Juventus continua a vincere, anche con l’aiuto dell’arbitro… La Roma tiene il passo…
“Cosa ha fatto il Torino? Nella prima mezz’ora il Toro giocava tutto in difesa. C’era u rigore a suo favore, certo, ma non ha mai tirato in porta. La Juve ha fatto quello che voleva. Mi aspettavo una partita diversa, con il Toro più cattivo. Sull’1-0 continuava a difendersi. La Roma sta facendo il massimo, è una squadra che gioca per vincere sempre, unendo qualità e velocità, come a Bologna. Primo tempo dei felsinei troppo remissivo. Non può fare di più la Roma”.
Il Napoli stecca ancora al San Paolo. Perché?
“Il Napoli dimostra di non essere ancora una squadra con una mentalità da grande, per puntare allo scudetto. In casa ha sbagliato diverse partite. Ha una difesa inadeguata per lottare in alto. La rosa va migliorata non solo con gli acquisti ma anche con il lavoro durante gli allenamenti, perché i difensori commettono errori gravi”.
La vittoria di Marassi rilancia il Milan. Seedorf è sulla strada giusta?
“A Marassi il Milan ha avuto una prova di forza, dovuta anche alla carica che ti dà la Champions. Nella rirpesa, però, è stato disarmante vedere che la squadra non riusciva a costruire gioco. Non è stata una prestazione brillante, è stata concreta. Non ho condiviso la scelta di Seedorf di inserire Pazzini così tardi. Balotelli e Pazzini possono giocare insieme, lo ripeto. C’è da dire anche che non è stata la solita Sampdoria, merito anche dei rossoneri. Milan in crescita, sì, e questo fa sperare per il ritorno a Madrid. Inoltre, questa volta il Milan ha saputo gestire la partita, come fanno le grandi squadre”.
L’Inter manca di continuità?
“Mazzarri ha aspettato un tempo per cambiare Milito con Icardi e la differenza si è vista. E’ stata un’Inter diversa. L’Inter non ha ha giocato bene, ha sempre cercato il lancio lungo e il cross. L’assenza di Hernanes si è fatta sentire. La difesa del Cagliari è stata impeccabile, non ha fatto le barricate”.
Il Verona è un bello osso duro in vista della lotta per l’Europa League…
“Il Verona ha dominato il Livorno nel primo tempo, Di Carlo ha continuato a giocare con tre difensori centrali su Toni. E’ un errore perché così facendo ti manca un giocatore sulle fasce e non crei mai superiorità numerica. Nella ripresa ha cambiato atteggiamento e il Livorno ha riaperto la partita. Il Verona ha tanta qualità in attacco e non dipende solo da Toni. E’ una squadra solida e costante. Sarà un bel duello con il Parma per l’Europa League”.
A Roma, sponda Lazio, si è definitivamente rotto il rapporto tifosi-Lotito. Che idea si è fatto?
“Sinceramente non riesco a capire perché tutto il popolo laziale sia contro Lotito. Chi può subentrare al suo posto?
La lotta per non retrocedere continua ad essere molto agguerrita…
“In fondo alla classifica è un continuo alternarsi di sorpassi e rimonte. Pesante la vittoria del Chievo sul Catania che forse non meritava questa sconfitta. Cinque le squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere. Al momento non vedo una squadra che si è arresa”.