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Parma Calcio

Pellegrino “calcia” e scalpita: Parma a due punte col Torino?

Parma Roma 1 0 25a giornata Serie A 2024 2025 Mateo Pellegrino nel riscaldamento
©Foto: Lorenzo Cattani

La sterilità dell’attacco del Parma preoccupa. I gol non stanno arrivando: servono idee nuove. E forse Mateo Pellegrino potrebbe rappresentare una soluzione da sperimentare.

Il centravanti classe 2001, arrivato il 3 febbraio dal Vélez Sarsfield, è un profilo ancora tutto da scoprire. Le apparizioni sono state soltanto 2 su 4 dal momento del suo tesseramento: con Cagliari e Roma, nonostante i risultati negativi, il suo utilizzo non era stato ritenuto necessario dal precedente allenatore, Fabio Pecchia. Così, a farlo conoscere al pubblico parmigiano ci ha pensato Cristian Chivu, che lo ha inserito, anche se per poco, nei finali di gara contro Bologna (10’) e Udinese (7’). Al Bluenergy Stadium, contro i bianconeri, l’iberico-argentino con soli 420” a disposizione ha testato i riflessi di Padelli nel giro di un minuto per ben 2 volte. L’esatta metà delle conclusioni nello specchio della porta friulana portate dai gialloblù in tutto il match.

A differenza degli altri acquisti – estivi ed invernali – “esotici”, Pellegrino sembra essere l’unico pronto all’uso. Anzitutto perché in Italia, a Como, ci ha già vissuto quando papà Mauricio allenava assieme a mister Rafa Benitez proprio l’Inter di Chivu; in secondo luogo, perché a favorirne l’integrazione in squadra (e nella città) ci ha pensato il connazionale Nahuel Estévez, suo personale traductor per parafrasare una lingua italiana compresa ma non ancora padroneggiata.

Mateo, al pari di “Nahu” e dell’altro argentino Lautaro Valenti, aggiungerebbe quella tipica garra sudamericana, oltre alla voglia di affermarsi in un nuovo campionato, che sarebbe linfa per un attacco che, da troppo, ha le polveri bagnate. Prendendo a riferimento le ultime 5 gare, balza all’occhio come il Parma abbia segnato 4 gol e solo uno di questi con un attaccante (Bonny, contro il Bologna), per altro su rigore. Se, invece, si estende l’analisi alle 9 partite del 2025 – in cui la rete avversaria si è gonfiata 7 volte –, oltre al francese, l’unico a essere andato a segno fra gli attaccanti è Cancellieri (alla 22ª contro il Milan). Di fronte a uno score così sconfortante pensare di cambiare qualcosa si può. E Chivu, che non è un fedele di un calcio dogmatico, è l’uomo giusto per farlo.

Il 44enne rumeno, prima di tutto, ha messo mano alla fase difensiva per restituire compattezza alla seconda peggior squadra (dietro l’Hellas Verona) per numero di gol subiti e, in parte, ci è già riuscito; Monza ed Empoli, che due turni fa avevano 39 e 38 reti al passivo, hanno peggiorato sensibilmente (45 e 44), avvicinando i 46 del Parma. Ora, però, l’allenatore crociato deve studiare come rendere più efficace l’attacco, se si vuole provare a vincere.
L’idea di giocare a due punte contro il Torino (che difende a 3) stuzzica. Bonny – che centravanti non è – resta imprescindibile, ma, forse, potrebbe beneficiare della presenza di una sponda come l’ex Platense, che ha dato la sensazione di avere buona dimestichezza sia con la palla tra i piedi sia nel gioco aereo. Con qualche minuto sulle gambe chissà che l’impressione non diventi persino una certezza fattuale.

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