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Parma Calcio

Zenoni a SP: «Parma, pesa dover far punti sempre. Bonny imprescindibile»

il difensore Damiano Zenoni Parma Calcio 2007 2008
Foto: L'Eco di Bergamo

Damiano Zenoni, vecchia conoscenza da calciatore sia del Parma sia dell’Udinese, è stato il super ospite della 20ª puntata stagionale di di “PARMATALK” (clicca qui per vederla), in onda per la 150ª sui canali web e social di SportParma.

Nel corso del webshow, l’ex difensore e centrocampista di fascia ha parlato così delle due squadre che si sono sfidate sabato sera al Bluenergy Stadium: «Penso che l’Udinese abbia qualcosa in più del Parma, sia sotto l’aspetto fisico sia sotto l’aspetto della qualità. Ed è una squadra in salute. Il Parma veniva da una buona prestazione contro il Bologna, ma il Bologna non aveva demeritato: anzi, fra le due, l’avevo preferita. L’Udinese in quel momento qui ha qualcosa in più e lo ha dimostrato».

L’episodio che ha deciso la partita, il tocco di mano di Balogh, è stato valutato meritevole del calcio di rigore. Una decisione che fa discutere, ma sulla quale anche Zenoni, a termini di regolamento, si è sentito in accordo con arbitro e sala VAR: «Con le regole di oggi, per me, è rigore. La palla va verso la porta: è vero che non puoi tagliarti il braccio, però ti danno sempre rigore purtroppo. Vent’anni fa non l’avrebbero dato, ma ora con il VAR è impossibile che non lo diano».

Sul momento di difficoltà dei crociati, il classe 1977 bergamasco (che tra il 2007 e il 2010 disputò 6.980′ in 89 match, conditi da 1 gol e 6 assist), ha sottolineato l‘involuzione a livello psicologico della squadra rispetto a quella che aveva approcciato il campionato di Serie A sulle ali dell’entusiasmo generato dalla promozione: «All’inizio dell’anno vedevo un Parma più libero di testa, più frizzante, cercava giocate che ora è difficile fare. Ora pesa il fatto che sei 1 punto fuori dalla zona calda e che ogni partita devi fare punti: è troppo determinante in questo momento. E poi non dimentichiamo che è arrivato un allenatore nuovo, che chiede cose nuove: Chivu viene da una realtà di un settore giovanile di qualità, com’è l’Inter, a cui chiedeva delle cose che magari adesso questi ragazzi non riescono a darti. Diventa determinante il punteggio: sei attaccato anche al punticino, purtroppo».

A proposito del nuovo tecnico, Chivu ha apportato qualche variante. Zenoni, ora anch’egli allenatore (in stagione aveva allenato la Primavera del Como femminile, mentre lo scorso anno era alla guida dell’U19 maschile della Feralpisalò), “sposa” il sistema di gioco scelto dal rumeno, che sembra prediligere una sola punta di ruolo e non il doppio centravanti: «Io sarei più per un 4-3-3 perché copre di più. Penso che sia imprescindibile Bonny, non vedo nessuno che sa fare qual gioco lì: davanti tiene botta, è vero gli manca un po’ il gol… Non è un goleador, però sa fare il lavoro sporco: è il punto di riferimento. Sulle fasce, invece, il Parma ha tanta scelta, mentre in mezzo con tre giocatori ha più fase difensiva. Con qualche ripartenza, perché sulle fasce i giocatori sono veloci, e con Bonny che dà profondità, penso che il 4-3-3 possa dare più garanzie».

Infine un commento al calendario di marzo, che vedrà i ducali affrontare il Torino (in casa) prima delle trasferte di Monza e Verona entro la fine del mese. Una tabella di marcia va fatta:  «Purtroppo sì (ride, ndr), anche se poi tutte le partite sono da giocare, anche in quelle in cui ti aspetti di fare i punti bisogna giocarle sul campo. E quando poi non te lo aspetti magari arrivano. Il calendario va guardato, s’iniziano a fare i conti… Queste tre partite sono determinanti: se non fai punti in queste partite qui, dove sulla carta potresti farli, non vedo come possa poi farli con le grandi squadre. Il Monza è in difficoltà, bisogna approfittarne; col Torino è difficile, perché partita aperta a tutto; col Verona sarà una di quelle partite che non potrai permetterti di perdere».

CLICCA QUI PER VEDERE LA 20ª PUNTATA DI PARMATALK

 

(In copertina, Damiano Zenoni con la maglia gialloblù crociata del Parma nella stagione 2007/’0 – Si ringrazia per la foto: L’Eco di Bergamo)
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