Sohm 2001; Suzuki, Balogh, Keita e Cancellieri 2002; Bonny 2003, Haj Mohamed 2005 e Leoni 2006. Verrebbe quasi da dire che quei “vecchietti” di Valeri e Man (1998) e Delorato (1999) fossero fuori contesto nell’undici di partenza del Parma contro la Lazio: eppure, anche loro tre fanno parte della generazione Z.
Quella generazione dei ragazzi terribili che, per intero, mister Pecchia ha deciso di mandare in campo dal 1’ contro la «bestia nera» Lazio. Gli enfants terribles emiliani sono riusciti nell’impresa di tornare a battere gli Aquilotti, così come non succedeva dal 31 marzo 2012, di interrompere l’egemonia biancoceleste che durava da 13 precedenti (gli ultimi 9 tutti vinti) e festeggiare nuovamente i tre punti al “Tardini” dopo il primo e unico urrà datato 24 agosto (99 giorni prima). Ma non è tutto qui.
La vittoria di ieri diventerà storica anche per un altro motivo statistico. Il Parma, infatti, ha schierato la sua formazione titolare più giovane in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria con un’età media pari a 22 anni e 259 giorni; più in generale, quella schierata da Pecchia è la seconda formazione titolare con l’età media più bassa nel torneo dal 1994/95, dopo quella del Torino – che in quella circostanza uscì sconfitto per 0-2 – contro la Lazio il 12 maggio 1996 (22 anni e 248 giorni). Ovviamente superato anche il primato stagionale della squadra più “verde” della Serie A, che era stato stabilito proprio dal Parma stesso, sceso in campo al “Maradona” di Napoli con un’età media pari a 23,0 anni (clicca qui).