L’«astronave» rappresentata dal nuovo stadio Tardini ancora non decolla. E i tempi per la partenza dei lavori si allungano ancora di più, ora che è proprio il Parma Calcio 1913 a tergiversare.
La società del presidente Kyle Krause ha chiesto e ottenuto una corposa proroga per la consegna di quei documenti integrativi sul progetto del nuovo impianto richiesti dalla Conferenza dei Servizi; la richiesta di proroga è confermata oggi dall’Amministrazione comunale.
La diretta conseguenza è che la Conferenza dei servizi decisoria, prevista il 24 gennaio e ancora prima il 20 novembre, slitta nuovamente in avanti. Di certo non prima di marzo-aprile. A questo punto, con questo scenario di fronte, sembra molto difficile che il via libera con tutte le autorizzazioni del caso possa arrivare entro i primi sei mesi del 2024, tempistica indicata dal club ducale: lo spostamento in avanti anche per la consegna del progetto definitivo e per la successiva cantierizzazione sono sempre più concrete.
A questo punto è possibile che il Parma inizi il prossimo campionato al Tardini. Fin qui la società ha escluso la possibilità di procedere con un cantiere a stralci per settore, preferendo la soluzione di uno stadio alternativo (Piacenza il più percorribile) dove giocare le gare casalinghe per il tempo necessario, pari a circa 28 mesi, alla realizzazione del nuovo impianto.