Torna a parlare Roberto Inglese. L’attaccante, partito alla grande in questa stagione (4 reti in 6 gare), ha parlato ai microfoni di Sky nella cornice del Teatro Regio. Ecco le sue parole:
LA MATURITA’: “Oggi mi sento un centravanti maturo, esperto, che ha avuto qualche problema negli ultimi anni, ma che il vizio del gol non lo ha mai perso. La mia caratteristica principale è sempre stato il mio spirito di sacrificio, che tutti quanti mi riconoscono e che mi ha permesso di giocare in tutte le categorie. Adesso mi godo il momento, mi godo la squadra e spero di riuscire a continuare su questo trend”.
AL SERVIZIO DELLA SQUADRA: “Non sono mai stato una primadonna, ho sempre dato il massimo per la squadra e poi cercavo di mettermi al servizio e a disposizione di tutti quanti. Sono un generoso, uno che corre. Quando c’è da far gol e mi capita la palla, so farlo. Il Parma è bello perché è una squadra giovane, sta venendo su bene, bisogna aspettare questi ragazzi perché hanno tanto talento. La società sta facendo un buon lavoro, costruendo una squadra forte, giovane e di proprietà”.
IL PASSATO: “Sono stato più di un anno a guardare gli altri, è normale che quando si è fuori non è semplice. Ma anche quando devi rientrare, è difficile riprendere il passo. Sono stati momenti brutti e difficili, in cui non ho mollato un centimetro e rivoglio prendermi quello che è mio. Vedere le partite da casa non è semplice, quando andavo al campo e li vedevo allenarsi, dentro di me ho sempre trovato la forza per tornare quello che ero. In questi anni sono cresciuto come persona e come uomo, sono convinto che nella vita se ti comporti bene e ti impegni, ti viene restituito tutto”.
IL FUTURO: “Credo che il Parma debba capire bene dove si trova, che è la realtà della serie B. L’anno scorso siamo partiti con tanti proclami, ma alla fine il campionato è stato molto duro. Quest’anno abbiamo di sicuro una squadra forte, ma prima dobbiamo calarci nella realtà e capire il campionato. E poi ci toglieremo le nostre soddisfazioni”.
LA FASCIA DI CAPITANO: “Ognuno può essere capitano a proprio modo, io non sono una persona loquace ma tramite gli atteggiamenti, in mezzo al campo, durante la settimana, vorrei essere un buon esempio per i compagni che possano imparare tanto sotto l’aspetto dell’abnegazione e del lavoro”.