COLLECCHIO – Schietto, sincero e senza peli sulla lingua. Daniele Faggiano a tutto campo, il giorno dopo l’ufficialità del rinnovo del contratto (leggi qui). Dai 17 punti in classifica e mercato di gennaio, dai soci parmigiani alle difficoltà dell’era Lizhang. Ecco le parole del direttore sportivo gialloblù nella lunga conferenza stampa di questa mattina al Centro Sportivo di Collecchio:
IL RINNOVO: “Sono contentissimo, c’è un rapporto vero con la società. Sono orgoglioso di rappresentare questa città e questi colori. Dopo tante sofferenze siamo riusciti a riportare il Parma dove più gli compete; adesso dobbiamo tenercela ben stretta, senza fare spese folli o accontentare tutti, spendendo soldi che non abbiamo. Non dobbiamo tornare indietro, non vorrei mai legare il mio nome a certe situazioni che qui si sono viste in passato. Preferisco prendere insulti dopo una sconfitta, che portare indietro la società. Dobbiamo essere tutti un unico blocco, tifosi, società, squadra, giornalisti… A volte pure io perdo le staffe, ho il mio carattere, ma tutti sanno che non porto rancore. Se mi arrabbio è solo per il bene del Parma. Questa è una famiglia. E i risultati si stanno vedendo”.
CONTRATTO ANNUALE: “Il mio contratto scadeva a giugno, ho rinnovato per un anno perchè mi sento uno di famiglia, l’ottavo socio (ride ndr). Trovarmi nella situazione di dove andare a discutere con la proprietà per una rescissione non me la sento. Purtroppo il nostro lavoro è legato ai risultati. Non voglio avere contratti lunghi, proprio per evitare situazioni spiacevoli. Rinnovo senza opzioni, c’è la parola; è stato un accordo tacito, abbiamo impiegato un minuto a farlo.
Per me è sempre un punto di partenza e non un punto di arrivo. Mi tengo stretto il contratto e il Parma, perché piano piano grazie a tutti stiamo cercando di tornare ad essere una società importante. Stiamo costruendo una società di un certo livello. C’è tanto da fare. I parmigiani hanno comprato tutto, il prossimo passo è sistemare la foresteria. Andiamo avanti con le nostre forze cercando di puntellare la squadra”.
CONTRO LE CRITICHE: “Preferisco che la squadra stia lontano da tutte le chiacchiere che ci sono. C’è stato un trapasso che non ha pesato sulla squadra. A me scoccia che ogni sabato prima della partita si parla di mercato. La squadra deve rimanere tranquilla, tutti leggiamo i giornali. Ogni lunedì vinciamo e si trova il pelo nell’uovo. Veniamo dalla D alla A, non dimenticatelo.
Se qualcuno ce l’ha con me che se la prenda con me e non con la squadra. Vedo statistiche stranissime. Nessuno rimarca che la squadra viene dalla serie B. Nessuno ricorda che abbiamo passato un’estate di merda. Sento parlare di peggior squadra nei tiri in porta, si allenatore catenacciaro, poi andiamo a Torino e creiamo 20 palle gol e vinciamo. C’è sempre un qualcosa di negativo: leggo che siamo la peggior squadra che tira in porta; che abbiamo 17 punti ma il tecnico è catenacciaro, poi andiamo a Torino facciamo molte palle gol. Se qualcuno sbaglia in casa nostra a favore nostro, si rimarca che è a favore nostro, nelle altre piazze questo non viene rimarcato”.
IL CALCIOMERCATO: “No si parla di mercato, manca un mese a gennaio, cioè 5-6 partite. In queste partite può cambiare tutto. Preferisco fare un lavoro grosso in estate e poco a gennaio, perché a gennaio ci sono diverse incognite. Dobbiamo tenere ben presente la lista di serie A. L’infortunio di Dimarco e Sierralta hanno penalizzato numericamente il reparto difensivo e questo è un dato di fatto”.
ESTATE PAZZESCA: “So io quello che ho passato nel mercato estive. Non ho fato le vacanze, ma non è un problema, ho dato tutto me stesso. Mi arrabbio quando si dice che ho comprato il 33enne o il 35enne perché non si conoscono certe cose. Poi noi nelle difficoltà ci esaltiamo. Ci hanno messo i bastoni tra le gambe per l’acquisto di un giocatore, ma io l’ho preso ugualmente. Mi sono dovuto rimboccare le maniche per fare il massimo grazie a Nuovo Inizio e Ppc, ma non passo parlare male degli altri soci. Erano due entità che andavano in direzioni opposte. Persone che si opponevano a tutto, non vivendo la città e la storia recente del club non potevano comprendere”.
CALAIO’: “Devo pensare al Sassuolo. Sta bene, si allena con la squadra. E’ squalificato.
Vedremo il da farsi. Tra l’altro è in scadenza di contratto”
PROGETTI FUTURI: “Il progetto è confermarci quest’anno in serie A e poi piano piano gettare le basi per fare bene. Dobbiamo essere equilibrati, non possiamo avere degli eccessi. La parola d’ordine è equilibrio, per cui se posso dirlo lo dico ai soci che non possiamo spendere. Faccio il ds ma ho la testa sulle spalle. Facciamo cose ponderate.
MERCATO IN USCITA: “Meno tocco e meglio è, ci sono nche gli equilibri dello spogliatoio che vanno preservati. Ma davanti a un’offerta stratosferica mi vendo anche io (ride ndr.)”.
LA CLASSIFICA: “In serie A devi accontentarti anche del pareggio. Vedi la gara col Frosinone. Se Sepe non fa quella parata alla fine avremmo perso. Dal ritiro ad oggi ho sempre visto una squadra viva e motivata. La fortuna devi cercartela. L’entusiasmo è un’arma in più, prima ci salviamo e prima c’è più tranquillità”.