C’è un comune a Parma che può fregiarsi dell’opportunità di esportare nei campionati regionali entrambe le società del proprio territorio. Stiamo parlando di Traversetolo, da alcuni anni al centro di un importante restyling calcistico grazie alle new entries di Piccardo Traversetolo e Team Traversetolo, due compagini che hanno raccolto i frutti delle rispettive programmazioni con le recenti promozioni.
Per merito del loro lavoro sul campo, Traversetolo ora è pronta a prendere il posto di piazze quali Fidenza, Salsomaggiore e Noceto che in passato avevano esportato, con due o più rappresentanti, il calcio dilettantistico parmense nei campionati di maggior caratura. Da settembre ogni domenica sarà una festa nei due impianti sportivi comunali del paese per seguire le partite della Piccardo, impegnata in Eccellenza, o del Team, matricola in Prima Categoria.
La Piccardo ha raccolto l’eredità dello storico ASD Traversetolo, fondato nel 1977 e giunto ai titoli di coda nell’estate 2016 dopo un’amara retrocessione dalla Promozione: l’arrivo della cordata guidata da Franco Scrinzi aveva permesso di mantenere in vita la tradizione calcistica (sostituendosi alla società dell’allora presidente Vincenzo Grisendi, stanca e pronta ad abdicare) e di progettare un pronto rilancio per un piazza che aveva assaporato il palcoscenico dell’Eccellenza alla fine del primo decennio degli anni Duemila. Luca Ziveri, dirigente nonché responsabile dell’area mercato del settore giovanile traversetolese, conferma l’avvenuta identificazione con il territorio: «Qui a Traversetolo le realtà si sono sposate nel migliore dei modi. L’avvicinamento era avvenuto quasi per caso: il Traversetolo probabilmente aveva chiuso un ciclo, che in passato aveva dato tante soddisfazioni al paese, la Piccardo&Savorè cercava una casa dove potersi stabilire per creare un progetto di radicamento sul territorio e gettare le basi per ricostruire e valorizzare il settore giovanile. È stato tutto molto naturale, anche per la bravura del presidente Scrinzi, che ha portato tante innovazioni: il campo sintetico a 9, i campi da beach volley, le migliorie a strutture, spalti e spogliatoi, oltre che un’ottimizzazione degli spazi. Ma quel che conta di più è l’organizzazione societaria nei vari ruoli e nelle varie figure, il fiore all’occhiello del nostro modello societario: un gradino alla volta, ci ha permesso di raggiungere i nostri obiettivi, sportivi e non solo».
Ziveri ha confermato che il legame tra club e territorio non si limita solo agli inevitabili interessi che gravitano attorno ad una prima squadra ambiziosa e rinnovata da acquisti di primo piano (su tutti, quelli di Rieti, Mezgour e dell’ex Parma e Lentigione Savi): «Le ambizioni non mancano per quanto riguarda l’Eccellenza, dove da neopromossi vogliamo anzitutto consolidarci. Ma anche nel settore giovanile sono stati fatti passi avanti: ora abbiamo tutte le categorie dalla Scuola Calcio alla Juniores e in alcune di queste siamo riusciti a toglierci importanti soddisfazioni. Vorremmo creare un movimento che vada oltre il calcio, per portare le nostre idee e la nostra voglia di inserirci in questo mondo. Traversetolo era una piazza già radicata nel calcio dilettantistico, la Piccardo sta dando quel qualcosa in più a livello organizzativo per poter essere un punto di riferimento per la provincia parmense».
Anche l’altra metà della cittadina, quella rosanero del Team Traversetolo, ha dato un grande contributo nelle ultime stagioni a riportare in auge il calcio dilettantistico. La società, presieduta da Luca Prampolini, nella stagione 2018/2019 si troverà al non facile confronto con la realtà della Prima Categoria. E sarà un debutto storico, dopo gli esordi negli amatori e i primi passi tra Terza e Seconda nei campionati FIGC: «La nostra è una realtà veramente di paese; quando abbiamo iniziato non sapevamo dove saremmo potuti arrivare – così, ai microfoni di SportParma, il numero uno del club rosanero -. Il Team è nato nel 2004 con l’intento di partecipare ai campionati amatoriali, poi dalla stagione 2012/2013 abbiamo deciso di intraprendere un’altra strada e ci siamo iscritti in Terza Categoria. Abbiamo guadagnato subito la promozione grazie alla Coppa Balisciano, arrivando in finale contro la Juventus Club. In Seconda i primi due anni sono stati di assestamento, ma ci siamo salvati tranquillamente; al terzo anno abbiamo provato a fare qualcosa di più, guadagnandoci i playoff, ma – purtroppo – perdendo proprio sul più bello. Nel campionato appena trascorso, invece, siamo riusciti a vincere il nostro girone (il gruppo D, con 60 punti in 26 gare, ndr) e ci siamo meritati la nostra “prima volta” in Prima Categoria».
Una società che è sì ambiziosa, ma molto radicata sul territorio, visto che fin dagli esordi era stata fondata con l’intento di dare spazio ai giocatori del posto che non trovavano un ingaggio nel blasonato ASD Traversetolo: «Il Team si propone di avere nella propria “famiglia” giocatori e dirigenti autoctoni: il nostro obiettivo, anche per il futuro, è quello di riportare a Traversetolo tutti quei giocatori che nel corso degli anni sono andati via per diverse ragioni. Già in questa sessione di mercato abbiamo fatto rientrare Nardi, Avanzini e Bertolini (rispettivamente dal Carignano, dal Monticelli e dalla Juniores del Lentigione, ndr), ma vantavamo di fatto una rosa prevalentemente con giocatori del posto, eccezion fatta per i “soliti” 4/5 elementi provenienti da Parma e Sant’Ilario. Tutta la nostra dirigenza è formata da traversetolesi, giovani e pieni di entusiasmo, cresciuti con il Traversetolo guidato da Grisendi e Ferrari. Questa nostro modo di fare calcio ci permette di avere ancor più coinvolgimento di pubblico nelle partite casalinghe, che disputiamo nell’impianto del “vecchio Tesauri”».
Chissà se un giorno si potrà assistere ad una vera stracittadina tra le due compagini, già avversarie in Terza, nel 2012/2013, quando la Piccardo&Savorè però non si era ancora stabilita a Traversetolo: «Io non credo che il Team riuscirà a replicare il cammino della Piccardo – ride Prampolini –, loro per risorse e capacità hanno uno stampo sicuramente più professionistico. Noi ci consideriamo la tipica squadra del paese che milita nelle categorie dilettantistiche. Teniamo molto anche noi allo stile e al rispetto degli avversari: sono molto contento di poter dire che nell’ultimo campionato di Seconda i nostri giocatori non hanno mai ricevuto un’espulsione. Siamo parecchio soddisfatti di quanto abbiamo fatto finora, vedremo cosa ci riserverà la Prima Categoria».
Separati alla nascita, potremmo dire. Ma i risultati ottenuti da Team (club che ha fatto festa anche con gli Amatori e la squadra di calcio a 5, vincitrici dei rispettivi campionati UISP) e Piccardo hanno ridato entusiasmo e lustro a una piazza da cui il calcio dilettantistico rischiava di sparire per sempre.