Una chiacchierata col nuovo acquisto del Cariparma Baseball. Più volte il nome di Gasparri è stato accostato a Parma, ora il suo arrivo è realtà Â .
A Parma Manuel Gasparri arriva con almeno un paio d’anni di ritardo ma è ugualmente il benvenuto. Sentimmo Massimo Fochi chiedendogli se avrebbe portato a Parma, all’epoca, il grossetano, allora di stanza a Bologna, e lo stesso Gasparri ci confessa ora che «Sono 2 o 3 anni che ci sentiamo a novembre con Massimo Fochi per un mio trasferimento a Parma ma non siamo mai riusciti a far combaciare le cose; quest’anno siamo riusciti a trovare un accordo che accontentasse me e il Parma». Di sfide contro i ducali ne ha giocate a bizzeffe e se gli si chiede qual è il ricordo più vivo «Le partite contro Corrales» risponde «mamma mia che lanciatore! Ancora oggi parlando con alcuni ex giocatori, lo ricordiamo come uno dei più bravi mai venuti in Italia». E chi se lo dimentica!
E’ passato da quasi tutte le squadre di vertice, dalla sua Grosseto, a Bologna, a Nettuno ora a Parma, ma guai a chiedergli se questa è la sua ultima grande sfida «Io direi: ancora una nuova sfida! Mai dire mai». Lasciò Grosseto per Rho proprio quando la squadra della sua città rivinse, anno 2004, lo scudetto «Nessun rammarico; eravamo arrivati al punto che le nostre strade dovevano separarsi. Credo ancora oggi che quella sia stata la decisione più giusta». Si è parlato molto di sbarco di Mlb negli ultimi due anni, e dunque di una parvenza di professionismo, ma a 36 anni, Gasparri è ancora lì che si divide tra lavoro e diamante «Magari il professionismo, ma con i sogni non si portano a casa i soldi. Tante parole ma … Dobbiamo renderci conto che stiamo cadendo sempre più in basso. Comunque se io sono qui è perché non mi sento ancora da vecchia gallina. I numeri dello scorso campionato contano fino a un certo punto; ero praticamente impossibilitato ad allenarmi, lo facevo una volta a settimana perchè non c’era un campo dove andare al contrario di quest’anno dove ho la possibilità di farlo al Roselle con i miei vecchi amici Errico e Giannoni».
Al di là della media battuta, il suo apporto lo darà anche, ne siamo convinti, dal punto di vista tecnico ed umano, cose non secondarie se pensiamo ai suoi predecessori dietro il piatto di casa base. Perché a volte certi valori possono fare più di un .280 di media battuta. «Al primo posto metto la famiglia, poi l’onestà e la lealtà» ci dice Gasparri. E se dovesse scegliere tra il punto della vittoria battuto a casa in gara 7 di finale ed il grazie a fine stagione di un compagno «Il pbc decisivo ti riconferma l’anno dopo, il grazie di un tuo compagno vuol dire avere un amico sincero. Se si potesse fare tutti e due …».