Bella, avvincente, liberatoria e consapevole. La vittoria sulla Sambenedettese restituisce al Parma la fiducia necessaria per continuare l’inseguimento sul Venezia (ieri vittorioso contro il Pordenone). Una fiducia che alle 14,51 del pomeriggio era drammaticamente evaporata, scomparsa nel limpido cielo che sovrastava il Tardini, sotto i colpi di una Sambenedettese brava nelle ripartenze, aggressiva nel pressing e perfetta tatticamente (difesa alta e centrocampo elastico, che trasformava il 4-3-3 iniziale in 4-4-2). Prima Bernardo (festeggiamento da censura sotto la curva nord) e poi Sorrentino hanno portato la Samb sul 2-0. Un incubo.
Sotto di due gol e con il morale sotto i tacchi (Tardini ammutolito), il Parma si è ricordato di avere una fuoriserie con un motore da 400 cavalli parcheggiata negli spogliatoi. Una macchina che può vincere contro tutti e tutto, perché il tasso tecnico – oltre all’esperienza – di questa squadra non ha eguali in Lega Pro (girone B). Sono bastati 6 minuti nel primo tempo e 17 nella ripresa per ribaltare tutto e fissare il punteggio finale sul 4-2 (38 minuti dallo 0-2 al 4-2) Sambenedettese schiantata contro un muro, come investita da un uragano. Decima sinfonia dell’era D’Aversa, terza vittoria di fila e undicesimo risultato utile consecutivo. Ed ennesima vittoria in rimonta.
Di Baraye (ammonito, salterà la sfida col FeralpiSalò), Calaiò e Munari (doppietta) i gol crociati. Uno più bello dell’altro, per preparazione ed esecuzione. Niente a che fare con la rovesciata di Calaiò in pieno recupero contro il Pordenone (altra rimonta, sempre al Tardini), ma comunque 4 reti che esaltano gli schemi offensivi preparati in settimana, in particolare il lancio dalle retrovie per i tagli degli esterni e gli inserimenti centrali delle mezzali. Complice anche l’atteggiamento suicida della Samb che ha sempre giocato con la difesa alta, correndo rischi eccessivi e imbarcando acqua da tutte le parti.
L’ultimo pensiero è per Ciccio Corapi: lo abbiamo visto a bordo campo riscaldarsi con il volto scuro, sta soffrendo in silenzio per le continue esclusioni e il maggior tasso tecnico degli ultimi arrivati. La gente di Parma, però, non dimentica i suoi “eroi” (lungo applauso al suo ingresso in campo), quanto basta per ritrovare il sorriso. Infine: complimenti a Lucarelli, 300 volte crociato. E’ già nei libri di storia, e questa è l’ennesima ciliegina sulla torta.
(Foto Parma Calcio 1913)