(Lorenzo Fava) – Intorno alle dodici di stamane, nella sala conferenze del centro sportivo di Collecchio, il presidente Nevio Scala ha presentato l’ultimo acquisto del Parma, l’attaccante Emanuele Calaiò. Prelevato dallo Spezia, quello di Calaiò è senz’altro un colpo di mercato non indifferente per una squadra come il Parma decisa fin da subito a disputare una stagione da protagonista assoluta in Lega Pro. La presentazione (per altro, avvenuta in diretta streaming sulla pagina Facebook del club, nda) dell’ex attaccante di Napoli e Siena – che ha scelto di vestire la maglia numero 18 – è stata introdotta dal presidente Scala, il quale ha voluto fare alcune precisazioni riguardo questa operazione: «Sono state scritte molte cose inesatte ed esagerate riguardo al costo dell’operazione per portare Emanuele a Parma. Lui è un giocatore importante. Abbiamo fatto qualche sacrificio, ma sempre in linea con i nostri obiettivi, le nostre idee e i nostri limiti. Sono felice di questo arrivo. Emanuele avrà un compito molto difficile e importantissimo. Il suo passato e il suo curriculum lo obbligano a essere un giocatore per noi fondamentale. Emanuele ha risposto con entusiasmo. Mi ha detto che è pronto, che farà di tutto per inserirsi in questo gruppo che l’anno scorso ha fatto la storia. L’ho visto molto motivato e sereno. Sono convinto delle sue capacità. Quando una persona ti guarda negli occhi è già una grande risposta. Il gruppo lo aiuterà e lui aiuterà il gruppo a raggiungere questo risultato».
Poi spazio alle domande dei presenti per Calaiò, protagonista del giorno.
LA SCELTA – «E’ solo una questione di categoria. Penso che città e tifoseria siano gloriose. Il contesto è da Serie A e in Serie A dobbiamo cercare di riportare questa società, che è dove gli compete. Arrivo con entusiasmo. La categoria non mi spaventa, perchè quando potevo andare in Serie A, a suo tempo, ho deciso invece di andare a Napoli in C1. Ho sposato un progetto allora e, ora, ne sposo un altro. Ringrazio società e presidente per lo sforzo che hanno fatto. Spero di ricambiare. Darò tutto me stesso per la città e per il gruppo».
LE CARATTERISTICHE – «Ritengo di essere diverso dai compagni di reparto che trovo qui a Parma. Non sono una punta d’area di rigore. Mi piace muovermi, fare assist e venire incontro alla palla, anche perché non ho un fisico possente. Mi fido del mio movimento e penso che, con lo spirito di sacrificio e di gruppo, non ci sarà alcun problema. Abbiamo una squadra forte e tanti attaccanti forti. La società farà di tutto per rinforzarci ancora, perché l’obiettivo è vincere. Dovremo andare in campo con uno spirito operaio, avere una mentalità da categoria».
L’ADDIO ALLO SPEZIA – «Con lo Spezia ho fatto tutta la preparazione tranne le amichevoli. Sono allenato. Ho una buona condizione. Sabato dovrei essere a disposizione per l’amichevole con l’Alessandria. Non so per quanto, lo deciderà il mister».
LA TRATTATIVA – «Non ho temporeggiato per venire qui. Da subito sono stato orgoglioso della chiamata, ma dovevo sistemare le cose con lo Spezia. Il temporeggiamento è dovuto a questo motivo, non a questioni di ingaggio o di durata del contratto».
SUL CAMPIONATO – «In Lega Pro magari c’è meno qualità e meno tecnica, ma ci vuole più forza: c’è da prepararsi a battagliare. Abbiamo un girone non facile, con squadre importanti come Venezia, Padova, Reggiana, Bassano, Feralpi Salò che si stanno attrezzano. Dobbiamo stare bene fisicamente per tutto l’arco del campionato. Abbiamo uno squadra forte, soprattutto con tanta gente d’esperienza».
SUL CONTRATTO – «Abbiamo fatto un progetto di due anni, poi vedremo se riusciremo a lavorare insieme qualche altro anno. Ma intanto pensiamo a quest’anno, non c’è fretta».