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IL COMMENTO: il riscatto di Guazzo e le lacrime di Corapi. E’ il coronamento di un sogno partito nove mesi fa

IL COMMENTO: il riscatto di Guazzo e le lacrime di Corapi. E’ il coronamento di un sogno partito nove mesi fa

Un urlo di gioia liberatorio, il Parma è tornato nel calcio professionistico, ora anche con l’ausilio della matematica. Il coronamento di un sogno partito nove mesi fa, dopo le tragedie e umiliazioni della passata stagione, che col passare dei mesi è diventato realtà. Un cammino da record, tra imbattibilità e vittorie che hanno scandito una vittoria mai in discussione, anche quando le difficoltà sembrano insuperabili, come è successo oggi contro il Delta Rovigo, superato grazie ad un rigore di Corapi (tra i migliori in campo, in lacrime a fine gara) a 7 minuti dalla fine del tempo regolamentare. Un gol che ha acceso la festa del Tardini (13.528 spettatori sugli spalti, numeri da serie A), per l’occasione colorato da migliaia di bandierine crociate gialloblù, musicato da cori e applausi incessanti, fino all’ola finale che ha riportato la mente indietro di qualche anno.
E’ stata anche la giornata di Matteo Guazzo, il cui gol d’apertura sembra uscire dalle pagine di un romanzo, proprio nel giorno del suo 34esimo compleanno. Scherzi del destino, dopo un’annata difficile e contorta, cancellata in un solo colpo oggi e non solo per il gol, ma per la prestazione convincente e rigenerante.

Il Parma ha sfiorato più volte il gol del 2-0, ma un po’ l’imprecisione e un po’ il portiere avversario hanno tenuto in vita il Delta Rovigo che in apertura di secondo tempo ha trovato il pareggio con un diagonale a filo d’erba di Boilini. Bomber Pera, invece, è rimasto a secco, grazie anche alla guardia attenta della coppia Cacioli-Lucarelli e alla fisicità di Benassi. L’1-1 avrebbe lasciato l’amaro in bocca ai quasi 15mila del Tardini, i giocatori in campo l’hanno avvertito subito e a testa bassa si sono catapultati nella metà campo avversaria. Le sostituzioni di Apolloni (fuori Guazzo e Musetti, tra i migliori), che è tornato al sistema di gioco 4-2-3-1 (Mazzocchi e Ricci esterni offensivi), hanno lasciato qualche perplessità iniziale, ma il calcio non è una scienza perfetta e così proprio Melandri, uno dei subentrati, si è procurato con molta furbizia ed esperienza il rigore del 2-1.
E’ la “fine” di una magica cavalcata (resta solo da preservare l’imbattibilità in campionato), dove società, squadra e tifosi hanno contribuito a creare un giocattolo perfetto. Una cartolina a colori da spedire all’ex presidente Ghirardi e a tutti quelli che hanno partecipato alla distruzione del Parma. Il futuro si chiama Lega Pro.

(Nella foto il rigore di Corapi del 2-1)

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