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Basket

Lutto nella Polisportiva Gioco Parma: Pino Nodello, una vita per il basket, ci ha lasciati il 28 marzoà¢â‚¬Â¦

Lutto nella Polisportiva Gioco Parma: Pino Nodello, una vita per il basket, ci ha lasciati il 28 marzoà¢â‚¬Â¦

…senza avvertire, senza dirci niente, all'improvviso, così, in silenzio, non è da te, d'altronde tu come potevi sapere che dopo aver sconfitto la malattia tumorale che per troppo tempo ha impegnato la tua vita, un altro male, più subdolo ed oscuro covava per te, dentro il tuo cuore, …

… un destino più impietoso, approfittandosi di un fisico debilitato dai cicli di chemio e di radio terapia che piano piano stava tornando in forze, piano piano tornava a sorridere, anche se a te il sorriso non è mai mancato, nemmeno davanti al male che ti ha colpito quando cominciava a manifestarsi, nemmeno quando i denti e i capelli hanno incominciato a cadere, nemmeno quando hai iniziato a dimagrire a vista d’occhio, hai sempre avuto la forza di sorridere e cantare perché tu eri così, un tarantino fiero fatto e finito che amava il mare, amava cantare, stare in mezzo alla gente, amava essere un cittadino del mondo ed ora, cosa credi, che solo perché te ne sei andato via così, nello stile dei Grandi umili, noi ti dimentichiamo? No, noi non ci dimentichiamo, noi non lasceremo questo silenzio assordante dentro di noi, noi chiuderemo gli occhi e ti ricorderemo sempre per quello che eri, un ragazzo semplice del sud che cantava le sue canzoni popolari talmente sconosciute che spesso ci chiedevamo da dove venissero e chi le avesse scritte. Ti ricorderemo per la grinta e la voglia che mettevi in campo e per il tuo classico “Ma vieniiiiiiiiiiii” con i pugni chiusi e le braccia, con il tronco, a formare una W, quella di Winner, Vincente, perché diciamoci la verità, malgrado la vita ti avesse tirato un brutto scherzo già da bambino con la poliomielite, tu sei “arrivato”, ti sei costruito qualcosa, sorridendo in faccia a questo male, hai vinto. Ti ricorderemo per la tua passione verso lo sport, per il Taranto Calcio e per il Dream Team Taranto di cui andavi tanto orgoglioso, ti ricordi quando andammo a Luzzara a vedere la supercoppa Italia e tu arrivasti con la maglia rossoblù per tifare il Dream Team? Che ridere! Ti ricorderemo per quelle infinite trasferte dove portavi un sacco di roba da mangiare, pizze, lasagne, torte di patate, panini con i peperoncini rossi (ma come facevi a mangiarli?), ogni volta che si andava via era una festa. Ti ricorderemo per i tuoi ragionamenti contorti che ci lasciavano sempre a bocca aperta, Pino, non eri molto acculturato ma ti possiamo assicurare che era molto più interessante ascoltare te che altre persone più titolate, perché alla fine ci lasciavi lì, con un sorriso, a cercare di capire i tuoi fantastici discorsi, per poi lasciarti prendere in giro e riderne insieme, tu per primo. Ti ricorderemo innamorato della Mimma e di come a quasi 50 anni compiuti la chiamavi la sera e stavate ore e ore al telefono come due adolescenti al loro primo amore, eri meraviglioso. Ti ricorderemo per la tua voce squillante che manifestava il tuo arrivo ed ogni volta che venivi al palazzetto ad allenarti non c’era mai bisogno che tu venissi a dirci che c’eri, perché ce ne eravamo già accorti ancor prima che varcassi la soglia d’ingresso e tra di noi ridendo dicevamo “Ragàa! è arrivato Pino!”. È arrivato Pino sì. Ed ora tu, invece, non arriverai più, perché te ne sei andato, in silenzio, non si fa così, non è giusto, non è corretto, fa male, molto male, almeno, potevi cantarci un’ultima canzone.
Ciao Amico!!!!!

I tuoi compagni

Note

Proveniente da Taranto, nel 1983 era giunto al don Gnocchi di Parma per curare gli esiti di poliomielite alle gambe e avviarsi al lavoro. Si è stabilito a Parma, dove ha trovato lavoro al Mulino Grassi di Pontetaro e si è accasato. Viveva a Parma con una figlia e con la seconda moglie, suoi appoggi nelle recenti battaglie contro la malattia.
Pino Nodello, 51 anni, è morto improvvisamente domenica 28 febbraio 2010 per infarto. Stava combattendo coraggiosamente contro il cancro che l’aveva aggredito alla gola.
È stato socio fondatore della Polisportiva Gioco (allora don Gnocchi) nel 1983, brillando nelle gare di atletica e di nuoto. Con altri ragazzi ha messo in piedi la squadra di Basket nel 1984, di cui è stato protagonista ininterrottamente fino allo scorso anno, quando la malattia lo ha obbligato a curarsi. Campione nello sport e nella vita: famiglia, lavoro, squadra.

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