Il posticipo tra Cagliari e Parma ha spostato di un giorno il consueto appuntamento con la rubrica “Il Gede risponde”. L’analisi e il commento sul campionato di serie A firmati dall’ex tecnico crociato Pietro Carmignani in esclusiva per Sportparma.
Le pesanti sconfitte contro Lazio e Cagliari suonano come una resa definitiva?
“L’impressione è che il Parma, dopo la retrocessione matematica, non è più attento e concentrato come prima. Dispiace ma è capibile. La battaglia più importante è fuori dal campo. Non si può lavorare tra campo, tribunali e avvocati. I giocatori possono metterci la voglia, ma è difficile restare concentrati. E’ difficile giocare in queste condizioni. Fino a fine maggio non si sa quale sarà il futuro. Sperando, ovviamente, che si possa ripartire dalla B”.
I curatori fallimentari hanno fatto sapere di aver ricevuto molteplici manifestazioni di interesse. E’ un segnale positivo o semplice illusione?
“Ma come fa a non interessare il Parma e il centro sportivo di Collecchio, indipendentemente dai soldi e dalla richieste economiche. Spero che chi voglia il Parma possa compra anche Collecchio. Mi auguro anche che la nuova proprietà abbia a cuore il settore giovanile e possa finire la sua attività fino a metà giugno”.
Domenica al Tardini arriva il Napoli, che insegue un posto in Champions. Se il Parma è quello delle ultime due settimane c’è il rischio di fare un brutta figura?
“I giocatori del Parma devono ritrovare gli stimoli per dare il meglio. Credo che il Parma contro il Napoli farà una partita diversa psicologicamente rispetto a Lazio e Cagliari”.
Intanto la Juventus si aggiudica il quarto scudetto consecutivo. Un titolo mai stato in discussione…
“Sì, da gennaio in poi non c’è stata gara. All’inizio la Roma stava facendo bene, poi si è sgonfiata. La Juve ha vinto in tutto: gioco, individualità, staff tecnico e organizzazione. In un certo senso Allegri ha smentito Conte dimostrando come certi giocatori non fossero saturi. Questo scudetto è il più importante, perché cercato e voluta dopo aver assaporato tre vittorie e dopo un ciclo che qualcuno considerava concluso. E questa sera c’è la Champions: la semifinale non è la classica ciliegina sulla torta, sono convinto che la Juve ha il 52% di possibilità di superare il turno. Può battere il Real Madrid, se la gioca alla pari”.
Resta avvincente la lotta per il secondo posto. Chi la spunterà?
“Per fortuna c’è la lotta per il secondo posto perché tiene vivo il campionato. La Roma si sta ritrovando, abbiamo visto il vero Doumbia. Florenzi gigantesco. La Roma c’è per la volata finale. Il Napoli nelle ultime sei partite fuori casa ne ha perse 5 volte. Il Milan attuale non è attendibile quindi la vittoria dei partenopei è tutta da valutare. A proposito di Milan: non si riesce a capire come andrà a finire la questione societaria. Berlusconi sta trattando e vuole restare, ma chi compra vuole comandare. Comunque, il Napoli c’è per il secondo posto. Infine la Lazio: a Bergamo ha ottenuto un pareggio meritato. Parolo è un giocatore importante; Pioli deve saper leggere il perché di un primo tempo sottotono, interamente concesso agli avversari. Ha il calendario peggiore, è vero, ma se hai grandi motivazioni tutto è possibile. Non darei troppo importanza al calendario”.
L’Inter stecca sempre sul più bello…
“L’Inter è una squadra molto istintiva, se gli attaccanti girano va bene, ma non ha continuità. Non è ancora l’Inter di Mancini. Il Chievo si è difeso con 11 giocatori dietro la linea della palla, poi è venuto fuori e ha creato 3-4 limpide occasioni da gol. I fischi di San Siro sono giusti”.
Il Torino di Ventura può centrare l’Europa League per il secondo anno consecutivo?
“Dopo una partenza lenta è venuta fuori il vero Toro. E’ una squadra in grande salute, un plauso a Cairo che ha costruito una squadra competitiva pur vendendo i pezzi migliori. Il posticipo di domani con l’Empoli ci dirà se il Toro è da Europa League. Di certo la squadra di Ventura è in grande condizione, altrimenti non avrebbe battuto la Juventus”.