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Il Gede Risponde

Il Gede: Parma, mi aspettavo qualcosa di più. Cassano poco intraprendente, Melli è un sanguigno

Il Gede: Parma, mi aspettavo qualcosa di più. Cassano poco intraprendente, Melli è un sanguigno

Come ogni lunedì ecco l'appuntamento con la rubrica "Il Gede risponde", un'esclusiva di Sportparma.com. L'analisi e il commento sull'ultima partita del Parma e sull'intera giornata del campionato di Serie A, firmata dall'ex tecnico gialloblù Pietro Carmignani.

Il pareggio di ieri contro il Catania ha lasciato l’amaro in bocca anche a lei?
“Mi aspettavo qualcosa di più, al di là del campo che non era in condizioni perfette; ma in questo periodo è difficile trovare campi perfetti, bisogna adattarsi. Il Catania ha giocato sulle stesso campo ma ha avuto un atteggiamento diverso. Comunque, ho visto un Parma svagato e attendista, la partita l’ha fatta il Catania. Il Parma ha creato poco, forse anche per la giornata storta di Cassano. I siciliani sono ultimi in classifica, ma è una squadra che merita altro”.

Il Parma ha sbagliato approccio alla partita? Ha sottovalutato l’avversario?
“Ai grandi appuntamenti i giocatori non hanno bisogno di ulteriori stimoli, perché sono carichi a mille. E’ più difficile avere le stesse motivazioni con squadre non blasonate e ultime in classifica, come il Catania. Questo succede al Milan, al Napoli e al Parma, cioè a tutti. Non cadere in questi errori è un segnale di grande maturità”.

Il pareggio di ieri è l’undicesimo risultato utile consecutivo dei crociati, Donadoni ha così eguagliato il record di Scala della stagione 1995-96. E’ un grande risultato…
“Il Parma sta facendo un grande campionato, non è certo la partita di ieri che può cancellare una stagione. La partita di ieri la poteva cambiare la giocata di un singolo. Cassano poco intraprendete, a differenza di Amauri, ma deve essere messo in condizione di fare gol. Ora domenica prossima si va a Bergamo, difficilmente il Parma sbaglierà la partita per due molte consecutive. E’ l’occasione per rifarsi, anche se l’Atalanta in casa è molto concreta e impone ritmi molto alti”.

Che idea si è fatto della vicenda Melli-Mazzarri? Prima le offese e poi le scuse…
“Melli è un sanguigno, da giocatore era un grandissimo, forse gli mancava un pizzico di determinazione. Da dirigente è molto bravo, ogni tanto può scappare una frase fuori dalla righe. Anche a me Mazzarri lascia qualche perplessità. Non dare troppa importanza a questa storia. Vorrei invece dire due parole su un’altra vicenda che mi colpito, cioè la lite Majo-Boys: con me i Boys 1977 sono stati sempre eccezionali, anche quando eravamo ultimi in classifica. Mi hanno sempre sostenuto. Majo è un professionista corretto che conosco bene. Speriamo che tra le due parti, come auspicato da Sportparma, ci sia una stretta di mano”.

La notizia della giornata è che la Juve è stata fermata dal Verona, dopo una partita tiratissima fino all’ultimo. Risultato giusto?
“La Juventus sembrava che avesse la partita in mano già dopo pochi minuti. Poi è andata in difficoltà nel gioco aereo e sulle palle inattive. Vedi i due gol che ha incassato. E’ stata una partita giocata su ritmi elevatissimi. E’ un pareggio che dà una piccola speranza alle inseguitrici, ma le rivali non ne hanno approfittato. La Juve ha pagato anche il rilassamento di Vidal e Pogba. E poi: l’assenza di Barzagli si è fatta sentire. Il Verona ha giocato alla pari, che sia chiaro, è stato strepitoso per determinazione e qualità, fisiche e tecniche. Pareggio giusto”.

La Roma pareggia nel derby e spreca l’ennesima occasione…

“La Roma ha fatto qualcosa di più rispetto alla Lazio, dopo un primo tempo bloccato. Il fuorigioco di Gervinho (gol annullato) è stato millimetrico, a volte non viene visto e il gol viene convalidato. Partita maschia, molto fisica. Giocata bene solo a sprazzi. La Roma ha cercato la vittoria con maggiore insistenza, ma è mancata di precisione. E’ sicuramente un’occasione persa, non è la prima volta”.

Ne approfitta il Napoli, sebbene il distacco dai bianconeri sia di 13 punti. L’effetto Seedorf è già finito?
“La sconfitta di Napoli deve far riflettere i dirigenti rossoneri, perché in campo si è vista troppa differenza tra le due squadre. Lo stesso Seedorf, che diventerà un grande tecnico, deve dare certezze alla squadra. Come si fa a presentarsi a Napoli con due centrali davanti alla difesa che venivano tagliati come il burro? Abate ala destra è una mossa sbagliata. Anche la fascia di capitano a Mexes mi ha lasciato perplesso. Non puoi affrontare il Napoli in quel modo, con quelle scelte tattiche. Il 4-2-3-1 lo fanno squadre che hanno grandi qualità e giocatori disposti a sacrificarsi. Così rischi di essere molto sbilanciato, come è successo a Napoli. Balotelli? Si po’ giocare male, per carità, ma in campo devi correre e lottare. E’ stato sostituito sul 2-1, ma Balotelli può sempre inventarsi qualcosa”.

Ritornano a vincere Fiorentina e Inter. Può essere una “rinascita”?
“Partiamo dalla Fiorentina: ho visto tanta Atalanta, con i Viola spesso obbligati a difendersi. Le assenze di Rossi e Gomez sono un grosso handicap. Comunque, è la vittoria della maturità. L’Inter è una squadra in fase di ricostruzione, lo ripeto da diversi mesi. Finalmente Mazzarri ha ridato fiducia a Guarin, un grande giocatore. Hernanes ha fatto poco, però sappiamo tutti che crescerà e farà la differenza. Se Mazzarri dovesse ritrovare il Milito di due-tre anni fa… La medicina migliore è la partita. Più partite giochi più torni in condizione. Il Sassuolo ha cercato di giocare e di imporre le sue idee. Non so quanto potrà crescere ma è indispensabile per raggiungere la salvezza. Il Sassuolo è una squadra rinnovata, ha cambiato tanto nel mercato di gennaio, servirà tempo”.

La lotta per non retrocedere sta diventando sempre più complicata e incerta. Quante squadra coinvolge?
“Ci sono quattro squadre per tre posti. Anche il Cagliari deve stare attento. Il Bologna ha perso Diamanti, il giocatore più importante, ma ha saputo reagire da squadra. Ha fatto un grande partita a livello caratteriale. I meriti del Bologna sono enormi. Il primo tempo del Torino è stato negativo, poi ha preso due pali a porta vuota. Ballardini ha fatto una grande impresa, la psicologia conta molto. Il Livorno ha perso una partita che non meritava, dopo aver creato tanto. Sicuramente più dell’avversario. Catania e Genoa due occasioni perse. Quella di ieri era una partita da vincere. Bravo Perin, sta crescendo molto”.

Sampdoria e Udinese possono essere le rivelazioni del girone di ritorno?
“Partiamo dalla Sampdoria: grande rivoluzione con Mihajlovic. Squadra trasformata, ora è a metà classifica. Mihajlovic è un signore allenatore. Il Cagliari, invece, è in una situazione difficile, soprattutto a livello societario, perché al momento non ha un progetto. L’Udinese: il 3-0 di ieri contro un buon Chievo non mi stupisce; in Coppa Italia è ad un passo dalla finale. Ha vinto l’andata e ora sarà la Fiorentina a dover fare la partita e per l’Udinese è un grosso vantaggio perché in contropiede è micidiale, è la sua caratteristica migliore. L’Udinese può mettere in difficoltà chiunque. I conti di Guidolin tornano sempre. Se arriva in finale di Coppa Italia, contro Napoli o Roma, si può dire che avrà centrato nuovamente l’Europa League&rdq
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