Parma Calcio
Chivu: «Le nostre stelle devono brillare. A Monza calci piazzati decisivi ma…»
Torna a essere nella sala stampa del “Mutti Training Center” di Collecchio la conferenza pre-partita. E, come sempre avviene in casa Parma, l’appuntamento con i media è affidato alle parole del mister, Cristian Chivu.
Dopo l’allenamento mattutino e prima della partenza in pullman, il tecnico dei crociati ha presentato la sfida dell’U-Power Stadium contro il Monza. Tanti i temi toccati a cuore aperto dal 44enne rumeno, che ha parlato della sfida in Brianza che nasconde insidie e che metterà a confronto due grandi ex difensori ora allenatori. Inoltre, Chivu ha parlato dello stato di forma di alcuni singoli della squadra: da Ondrejka a Man, passando per i difensori centrali dove Valenti si sta riscoprendo un punto fermo.
Di seguito le dichiarazioni di mister Chivu nell’odierna conferenza stampa, a cui abbiamo assistito, come sempre, anche noi di SportParma.
SETTIMANA CRUCIALE «Lo stesso spirito che abbiamo cercato di trasmettere da quando siamo arrivati: avevamo 13 finali, ora ne mancano 10. Pensiamo sempre alla prossima, controllando l’impegno e l’atteggiamento durante la settimana e durante la partita».
LE ASSENZE «È stata una settimana di lavoro, dove ognuno ha sempre cercato di dare il massimo. Per quanto riguarda le assenze di Vogliacco e Sohm, ci dispiace umanamente perché volevano esserci, ma nello stesso momento dobbiamo pensare a quelli che sono a disposizione e cercare di trasmettere loro che sono utili alla causa».
BERNABÉ C’È «Era stato con noi in panchina contro il Torino e pensavamo anche di metterlo dentro. Qualche situazione ci ha portato a fare cambi non previsti, soprattuto tra i difensori centrali. E quindi abbiamo perso un cambio. Aveva solo un allenamento, questa settimana l’ha fatta tutta: è a disposizione».
CHI SUBENTRA «Sono stato chiaro sin dall’inizio: non esistono delle gerarchie, bisogna guadagnarsi lo status dentro al gruppo. La cosa più difficile in un gruppo è guadagnarsi la stima di un compagno, non è la stima di voi giornalisti per il giudizio che potete avere nei loro confronti, ma è la stima dei compagni. Io cerco di metterci qualcosa in più per avere un rapporto più schietto e onesto: oggi con 5 cambi puoi spaccare la partita. Bisogna accettare le scelte dell’allenatore, ma capire l’importanza di entrare in campo: bisogna dare tutto per aiutare la squadra».
PELLEGRINO E LE DUE PUNTE «Potremo farlo, potremo non farlo. Ma bisogna capire l’equilibrio della squadra e vedere le alternative. Ad oggi abbiamo in rosa due punte sane… Credo di aver riposto alla domanda. Pellegrino ha lavorato bene, ma i titoli di giornale durano poco. La gente vuole vedere la stessa cosa anche la partita successiva: è giovane, bisogna fargli capire che il lavoro paga. E credo che l’abbia capito. Noi abbiamo il dovere di far brillare le stelle più a lungo possibile, ma anche prepararle alla caduta. Ogni tanto si cade e bisogna essere pronti a rialzarsi il prima possibile».
ONDREJKA «Si allena, è sotto osservazione, abbiamo avuto qualche colloquio in più. Lavorando sodo, l’opportunità arriverà il prima possibile».
LE COPPIE DIFENSIVE «Ho solo un mancino, che è Valenti. Devo sempre pensare a non mettere in difficoltà la squadra e il singolo giocatore. Lautaro sta facendo bene: dal punto di vista difensivo, della grinta, della personalità, anche per il coraggio di andare a fare i duell. Poi, se devo vedere chi affiancare a lui, devo sempre pensare quello che non è a disposizione: Vogliacco alla prima non l’ho avuto e domani non ci sarà. Balogh aveva fatto bene sia col Bologna sia Udine, al di là del rigore… Sto cercando di lavorarci per mantenerci le gerarchie: non voglio creare confusione. Poi c’è Giovanni (Leoni, ndr), che è il più giovane: metterlo a sinistra gli toglierei qualcosa. Bisogna aiutarlo e metterlo nella posizione, dove può esprimersi al meglio, dove può superare la mancanza di esperienza e di letture. Gli concediamo qualche errore in più, purché non siano clamorosi. Mi sembra in gamba, lui diventerà un grande difensore».
GOL DA CORNER «I calci piazzati sono sempre decisivi: ma la cosa più importante è il battitore. Trovarlo non è mai semplice: puoi calciare quanto vuoi, ma se la palla non arriva dove vuoi… La percentuale di gol su calci piazzati nel calcio di oggi è molto alta, spesso ti fanno vincere le partite».
MAN «Può aggiungere qualcosina in più: è un messaggio non per lui, ma per tutto il gruppo. Abbiamo una squadra che ha bisogno di qualche rinforzo giornaliero. Questa squadra ha bisogno tutti i giorni che gli si dicano determinate cose. È corretto e si impegna come tutti gli altri».
LE INSIDIE DI MONZA «Non caricare più di tanto l’importanza di questa partita. Se iniziamo a pensare ad altre cose, se iniziamo a caricarla troppo, è uno spreco di energie importanti. L’educazione è che tutte le partite vanno trattate allo stesso modo. Abbiamo una squadra che può controllare quello che fa. Abbiamo sbagliato a Udine il primo tempo, abbiamo iniziato con il Torino nei primi 25’ con un po’ di energie perse, però quando abbiamo iniziato a controllare quello che potevamo fare fin dall’inizio, la squadra è venuta fuori in maniera bella. Cerchiamo di farlo anche dall’inizio (ride, ndr). L’impegno e l’atteggiamento spesso fanno la differenza».
