Ventisettesimo appuntamento della stagione 2023/2024 con la rinnovata rubrica di Sportparma.com riservata esclusivamente al calcio di Parma e provincia.
TOP5 è l’appuntamento del lunedì per riassumere le grandi imprese e i risultati migliori delle squadre parmensi impegnate nei campionati di Eccellenza, Promozione e Prima Categoria.
Una classifica virtuale per esaltare vittorie, gol e parate del weekend calcistico e per ripercorrere i principali avvenimenti della giornata.
Da questa stagione, TOP5 è a cura di Leonardo Gabelli.
TOP 5
STORIE DI PORTIERI – Cap. I: A BERCETO BENELLI ROVESCIA IL MONDO E SEGNA
Sono 12, tra vittorie e pareggi, le partite a punti del campionato del Terre Alte Berceto sino ad ora. Il 2-2 al “Chico Mendez” contro il Basilicastello è valso il 6° risultato utile consecutivo (3 vittorie e 3 pari) ed è giunto nella maniera più inaspettata.
Ancora orfani di Leckaj, la maglia n° 9 rossoblù va sulle solide spalle di Matteo Stella, che in apertura trova il 3° gol stagionale, segnato come i precedenti in trasferta. Tocca a Mattia Dellapina pareggiare i conti intorno alla mezz’ora. Per i migliori degli indovini, già questo poteva essere un segnale inequivocabile di quello che a breve sarebbe successo: Dellapina, infatti, ora attaccante (e capocannoniere dei bercetesi con 7 gol), in passato si trovava dall’altra parte della barricata, visto che agli albori della carriera faceva il portiere. Almeno fino agli anni col Fraore, quando divenne compagno di squadra dell’amico Ivan Benelli, attuale numero 1 del Terre Alte, che “lo spinse” lontano dei pali, facendogli pure un favore a giudicare dai risultati. Un segno del destino, perché a pareggiare il gol del nuovo vantaggio ospite (di Liperoti su rigore, all’87’) sarà proprio Benelli. Sì, proprio lui. Il minuto è il 97, quando una punizione dell’Ave Maria dalla trequarti rossoblù viene crossata in area, habitat del portiere per antonomasia. Sarà per questo che il più lesto ad avventarsi, di testa, sullo spiovente è proprio il numero 1 di casa, che spizza quel tanto che basta per accomodare il pallone all’angolino, non prima di aver dato un bacino al palo, lasciando di stucco un incredulo Agazzi. La faccia scura della Luna in questo scontro tra portieri. Dopo Borges (Agazzanese), per la seconda volta in stagione un parmense ribalta l’ordine naturale delle cose, invertendolo: ma, d’altronde per essere degli eroi, non serve il mantello, basta avere un paio di guanti.
IL SORAGNA 2024 È UN MODELLO DI LUSSO: BATTUTO ANCHE LO ZIBELLO IN RIMONTA
Per il Soragna prosegue un più che positivo 2024, che sembra invece inerpicatosi su una brutta china per lo Zibello Polesine. E dire che, nel derby della bassa, al “Tabloni” di Soragna, le cose si erano messe anche bene per mister Cerri e i suoi, avendo chiuso in vantaggio i primi 45’ grazie alla rete del 22enne Mathias Ruggeri, la 4ª del suo campionato – tutte in trasferta – e 2ª nelle ultime 3, che spietatamente scarica in porta una delle poche chances per i gialloneri. Stante la mole di gioco, il Soragna colpisce soltanto intorno all’ora di gioco: i minuti preferiti per segnare dei neroverdi sono proprio quelli tra il 55’ e il 60’ (5 le marcature in questo intervallo nelle 23 partite giocate sinora; 11 su 28 totali i gol realizzati entro il primo quarto d’ora della ripresa). Al 58’ Jemal Ibrahimi riporta la disputa in parità, seguito dopo appena due giri di lancette da Lorenzo Libreri. Curiosamente, il difensore classe ’99 aveva segnato per la prima e unica volta in questa stagione alla 18ª: allora la vittima fu contro la Lugagnanese, sempre al “Tabloni”, con il risultato finale di 2-1, in rimonta, per il Soragna, e il 1° gol di casa fu firmato proprio da Ibrahimi. Per Jemal si tratta invece del 5° centro in altrettante partite nelle quali il Soragna ha sempre vinto. Da celebrare anche le 100 presenze in neroverde (ora 102) del capitano Federico Petrelli, raggiunte già lo scorso 25 febbraio contro la Pontolliese Gazzola, premiato all’inizio del match. Nelle 8 partite sin qui disputate nel nuovo anno, il Soragna ha accumulato 4 vittorie e 3 pareggi, con l’unica macchia nello scorso derby in casa del San Secondo. Se invece lo Zibello era partito bene con 7 punti nelle prime 4 partite del 2024, a queste hanno fatto seguito 4 sconfitte nelle susseguenti 4, fino ad allontanare i gialloneri dall’11° posto valido per la salvezza diretta, distante ora 4 punti.
IL FELINO SI RIALZA, SECONDA VITTORIA CONSECUTIVA
Importante vittoria del Felino nel derby del “Pierino Padovani” di Carignano. I rossoblù danno così seguito allo scorso 2-1 contro il Campagnola, risollevando le quotazioni di un inizio di 2024 da incubo. Fatta eccezione per i 4 punti ottenuti contro le parmensi (vittoria col Noceto e pari con Il Cervo), per Rizzelli e i suoi erano arrivate 6 sconfitte e 1 pareggio nelle 9 partite dalla ripresa del campionato, prima della svolta alla scorsa partita contro il Campagnola. La Castellana Fontana, quinta, e i suoi 46 punti distano ancora 7 lunghezze, ma consola i felinesi sapere che rispetto ai piacentini hanno una gara in più da recuperare (il recupero contro un’Alsenese zoppicante nell’ultimo periodo). Lo 0-2 finale di giornata contro il Carignano è stato aperto da Giacomo Sutera. Il gol del fantasista 22enne era pure prevedibile, vista la regolarità e l’efferatezza con cui Jack segna alle “cugine” parmensi: dei suoi 6 gol totali ben 4 sono arrivati contro compagini della nostra provincia (Real Sala Baganza, Noceto, Il Cervo e Carignano); per di più, quando segna Sutera, il Felino non perde mai (4 vittorie e 2 pareggi). L’altro talismano in casa Felino si chiama Alessandro Mora: sono 6 i gol in campionato anche per il duttile centrocampista, che da ex di turno già aveva “pugnalato” il Carignano anche nella gara di andata. Fine settimana importante per lui, visto che la rete arriva come regalo personale appena un giorno dopo aver compiuto i suoi primi 24 anni di vita. Non poteva festeggiare il compleanno in maniera migliore: gol e 3 punti. Auguri, dunque, e altri 100 di questi giorni.
IL CERVO DA PREDA A PREDATORE… NEL SEGNO DI BENEDINI
Per la prima volta in stagione, Il Cervo infila due vittorie consecutive. Dopo la scorsa casalinga contro il Noceto, stavolta a perire tocca al Carpaneto Chero, sotto le cannonate di un rinvigorito Diego Benedini. Che le speranze di salvezza passassero anche dai suoi piedi non v’erano dubbi, e la partita di Carpaneto ne è stata la dimostrazione. Dopo l’espulsione di Lupica e l’immeritato svantaggio subito al 70’, circostanze che avrebbe potuto mortificare le speranze collecchiesi, Il Cervo invece si è dimostrato animale orgoglioso e indomito. Proprio Benedini conquista e trasforma il rigore della parità al 76’, per poi sovvertire le sorti dell’incontro poco dopo, grazie al secondo gol di giornata su assist di Boselli. L’attaccante ex Salso conferma anche una tendenza tutt’altro che secondaria: con la sua doppietta realizzata tra il 76’ e l’84’ salgono a 8 le reti segnate dai ragazzi di Bertani dopo il 75’ (addirittura 4 tra il 76’ e l’80’), nettamente il periodo della partita in cui realizzano di più (circa un terzo delle 25 reti complessive). Di certo, non si può imputare a Schiaretti e compagni la mancanza di carattere o determinazione, dettaglio per nulla trascurabile nel mini-campionato di 7 partite che li aspetta ora nella caccia alla salvezza: a 28 punti Il Cervo può addirittura mettere nel mirino i 34 del Boretto, che ad ora sarebbe direttamente salvo, sebbene con una partita in più da giocare (contro la Futura Fornovo Medesano), traguardo che fino a poco tempo sembrava assolutamente utopia. Per una volta, Il Cervo da preda deve diventare cacciatore: ma con un Benedini così nella faretra, la preda grossa non sembra più improbabile.
STORIE DI PORTIERI – Cap. II: PIZZAROTTI PARARIGORI DEL MERCURY
Finora non è stata di certo la più fortunata delle stagioni in casa Mercury ma, pur tra le mille difficoltà di un campionato (su cui ancora non è detta l’ultima parola), i biancoverdi hanno saputo onorare la stagione e il gioco in ogni occasione. E ci regalano una nuova storia degna di essere menzionata anche in questo turno: non poteva che provenire dalla porta.
Contro l’ambizioso SorboloBiancazzurra, a difendere i pali del Mercury andava quello che solo formalmente può essere definito come il terzo portiere della squadra: Andrea Pizzarotti (classe 2002) infatti è, per ragioni anagrafiche, il più giovane tra gli estremi difensori biancoverdi; data l’indisponibilità del 27enne Spinelli e gli acciacchi del 29enne Ferrari, Pizzarotti è l’1 titolare ormai da 7 partite. La questione si complica ancora se la allarghiamo al totale dei portieri avvicendatisi tra i pali del Mercury: dai tre suddetti si passa infatti a 4, aggiungendo quel Roberto Quaglietti, che da preparatore fu costretto nel girone d’andata a ri-infilarsi i guanti, portando per altro i suoi alla prima vittoria stagionale contro il Celtic Cavriago (clicca qui). Stavolta però gli onori sono tutti per Pizzarotti, che nel primo tempo sull0 0-1 per il Sorbolo (gol di Alessio Ferrari) para il rigore calciato da Benassi, che comunque avrà modo di rifarsi nella ripresa andando a segnare il definitivo 0-2.
Comunque dovesse finire, per il Mercury, e per noi spettatori, questa rimarrà una stagione memorabile, soprattutto per i suoi portieri.
REAL SALA BAGANZA, O IL CORAGGIO DI ESSERE GIOVANI
Gambioli Riccardo, Gyamfi Godfred, Lo Bello Lorenzo, Macovei Aron: sotto questi nomi va il cambiamento. Che fosse per necessità o per virtù, in questa sede ci interessa poco finché resta il dato: il Real Sala Baganza si giocava una buona fetta delle speranze di salvezza con 4 ragazzi classe 2008 in distinta. Tutti e 4 formalmente appartengono alla rosa degli Allievi Under 16 della società giallorossoblù, che non si è fatta troppi problemi a portarseli in panchina nella partita di Promozione contro la Sammartinese, squadra più in forma di tutto il campionato viste le 10 vittorie consecutive nelle prime 11 partite del 2024. In un mondo come quello del calcio dilettantistico, dove spesso le società hanno vissuto (o continuano a farlo) al di sopra delle proprie possibilità e che pure sarà costretto a fronteggiare difficoltà ulteriori – leggasi riforma delle società sportive – rispetto alle sole ristrettezze economiche del calcio degli anni Duemila, la strada maestra da percorrere non può che essere quella della formazione giovanile e del coraggio. Certo, a dirsi è facile, a farsi decisamente meno: servono strutture, formatori adeguati, competenze e tanto altro, mica roba da due soldi… Ma va soprattutto superato qualche limite ancora profondamente radicato: l’orrore della sconfitta e l’impazienza del volere tutto e subito. Altrimenti gli adolescenti gettati nella mischia continueranno ad essere episodi isolati di vanesia, almeno fino a quando non si accetterà l’idea del valore pedagogico della sconfitta, inevitabile nel percorso di formazione: perché un ragazzo possa imparare ad essere vincente, allora è necessario che esperisca il dolore della sconfitta. «L’insuccesso è formativo: ci rende stabili, ci avvicina alle nostre convinzioni, ci fa ritornare a essere coerenti» diceva Bielsa, ma, visto che “del diman non v’è certezza”, è anche implicito che per intraprendere questa strada serva notevolissimo coraggio, come quello che hanno avuto a Sala Baganza. Per la cronaca: contro la suddetta Sammartinese, miglior squadra di Promozione del 2024, il Real Sala Baganza ha pareggiato 1-1, levandosi pure lo sfizio di far esordire Gambioli, 16 anni da compiere il prossimo dicembre.