Come ogni lunedì torna puntuale l’appuntamento con “Il Gede Risponde, la rubrica ultra decennale di Sportparma con la firma inconfondibile dell’ex tecnico crociato Pietro Gedeone Carmignani.
Dall’ennesimo pareggio del Parma contro il Cittadella (1-1) alla 29esima giornata di serie A che vede in testa alla classifica sempre il Milan di Pioli.
Il Parma spreca l’ennesima occasione contro il Cittadella, azzerando l’enorme divario tra le due squadre sul monte ingaggi…
“E’ stata una partita partita confusionaria, che si poteva perdere, ma che il Parma doveva vincere. E’ l’ennesimo pareggio dovuto anche al rigore stampato sulla traversa. Dopo aver raggiunto il pari il Parma ha cercato di vincere in tutti i modi. Purtroppo non si raccoglie quanto dovuto, la quadratura del cerchio non c’è, come invece richiede l’impegno profuso dalla società sul mercato estivo e di gennaio, come dicono chiaramente i conti economici e le differenze di stipendi col Cittadella”.
A questo punto è inutile continuare a parlare di playoff?
“Le partite passano, le possibilità di entrare nei playoff diminuiscono, ma si continua a parlare di assenze e sfortune. La verità è che il gioco non è mai decollato, le prestazioni di squadra e individuali sono rimaste deludenti. La speranza è l’ultima cosa a cui non rinunciare ma mancano ancora i fatti. Con la nuova gestione tecnica tutti si aspettavano di più”.
Come giudica le prestazioni di Simy (ex capocannoniere della serie B) e le sue difficoltà nel trovare il gol?
“No è possibile che uno si dimentica di fare gol, bisogna vedere e capire in che condizioni è arrivato a Parma, come stava e come sta ora. Se non rende ci sarà un motivo fisico, tecnico, tattico o psicologico. Non è fantascienza. Bisogna capire perché le cose non vanno. La situazione è inspiegabile per chi è fuori come noi, ma per chi è dentro non può essere inspiegabile. Non si può dire non so… Un motivo ci deve essere, così come ci devono essere delle ragioni… Bisogna sapere dove mettere le mani e risolvere i problemi”.
In serie A il Milan mantiene la vetta della classifica ma non convince fino in fondo?
“Il Milan vince ma continua a soffrire e non convincere con le squadre di medio-bassa classifica. Non ha chiuso la partita nel primo tempo, contro un Empoli che è stato attendista per i primi 45 minuti, poi i cambi di Andreazzoli hanno vivacizzato il finale di partita e se il Milan ha portato casa i 3 punti deve ringraziare anche i propri difensori. C’è da apprezzare il sacrifico e la volontà dei rossoneri che però non hanno le caratteristiche principali di una capolista o di una grande squadra.
Certo, la classifica però è migliorata ed è quello che conta di più”.
Il Napoli torna a vincere e a sognare il primo posto?
“Prima della partita sento l’obbligo di condannare i fatti incresciosi prima della partita, non so come chiamarli quei tifosi che hanno esposto quello striscione offensivo contro i napoletani. Spalletti ha cambiato modulo, è passato al 4-3-3, il Napoli è riuscito a passare su un campo difficile. Napoli concreto che come al solito si è affidato a Osimhene, uno che fa reparto da solo. Il Verona ha tenuto più il possesso palla ma senza trovare grandi sbocchi nelle conclusioni”.
Torino-Inter è la partita che sentenzia il fallimento della Var?
“Si può anche sbagliare, ma non come ha fatto l’arbitro Guida e la Var; questo è un episodio da ufficio inchiesta arbitrale. No si può sbagliare così e non vedere un rigore chiarissimo a tutti. L’arbitro non vede e il Var che non interviene. Episodio che ha condizionato la partita. Allora togliamo la Var, perché così non ha senso. Poi si può parlare anche della partita, giocata su grandi ritmi, con tante occasioni da una parte e dall’altra. Sicuramente il gioco ha prevalso sui fatti arbitrali, Torino compatto, ha messo veramente in difficoltà il centrocampo dell’Inter orfano di Brozovic. Inter pericolosa soprattutto sui calci da fermo, il Torino ha creato tanto e ha consentito ai nerazzurri di affidarsi solo ai lanci lunghi. L’Inter ha pareggiato più con i nervi che con il gioco, ma è in difficoltà in questo periodo”.
Anche la Roma pareggia in pieno recupero…
“L’Udinese ha avuto un sacco di occasioni e meritava di vincere; partita di grande sostanza e organizzazione tattica, ha lasciato pochissimi spazi alla Roma ma ha avuto il torto di non chiudere la partita e, come succede spesso nel calcio, chi sbaglia paga”.
Allegri dice di no, ma la Juventus può ambire allo scudetto?
“Sette punti dalla vetta non sono tanti, la Juve è lì, è una squadra che prende tutto quello che deve prendere. E’ una squadra che sa raggiunge il massimo risultato col minimo sforzo. Nel primo tempo non ha tirato mai in porta ed era in vantaggio di due gol. Sono le squadre di Allegri che giocano son grande consapevolezza e concretezza. Per i bianconeri è la decima vittoria nelle ultime 15 gare. La Samp ha fatto una buona prestazione ma si riavvicina alla zona retrocessione”.
L’Atalanta si è sgonfiata?
“L’Atalanta aveva fatto un gran partita giovedì in Europa e forse gli è rimasta nelle gambe. Ieri ha trovato un Genoa compatto che ha lottato, ma il punto la tiene lontana dalla salvezza e non risolve i suoi problemi. Atalanta poco convincente, con la rosa così ridotta diventa difficile dare continuità tra coppe e campionato; e il quarto posto si allontana”.
E la Fiorentina dove può arrivare?
“Partita decisa dalla superiorità numerica. In undici contro undici il Bologna aveva prevalso nel gioco e nelle occasioni che però sono finite contro i pali. Grande reazione della Fiorentina. Tre punti che gli consentono di vedere l’Europa, è quello l’obiettivo di Italiano”.
Nella lotta salvezza lo Spezia dà una zampata decisiva?
“Buon Spezia che ha vinto con merito, uno scontro diretto per la salvezza. Passo indietro per il Cagliari che interrompe un buon periodo e lo ricaccia in piena zona retrocessione. Buona prova, coraggiosa, anche da parte della Salernitana che ha meritato il pareggio col Sassuolo, ma la classifica è compromessa”.