Si svolgerà Â da mercoledì 21 a sabato 24 Luglio ad Oporto la quarta edizione dei Campionati Mondiali Universitari di Rugby Seven. Non si tratta di una manifestazione paragonabile a eventi di primo piano come il 6 Nazioni, …
ma il torneo si presenta comunque di ottimo livello, con la presenza in campo di ottimi giocatori. Nella prima fase l’Italseven affronterà Spagna, Ucraina e Stati Uniti.
Tra i dodici atleti-studenti che domenica 18 luglio si ritroveranno agli ordini di Marco De Rossi e Luca Martin presso il Centro di Preparazione Olimpica e lunedì partiranno per il Portogallo ci sono tre “giocatori – studenti parmensi”.
Si tratta di Matthew Bresson, mediano di mischia del Blugeo Colorno che la prossima stagione sembra destinato a vestire la maglia del San Gregorio Catania, Alessandro Castagnoli del Gran e Andrea Bonicelli del Vibu Noceto under 20.
«Sono felice di questa convocazione, sarà sicuramente una bella avventura ed è un’ottima possibilità di fare ancora esperienza ad altissimi livelli perché, anche se Universitario, è comunque un Mondiale con molti giocatori molto forti» spiega Alessandro Castagnoli, 22enne estremo parmigiano alla seconda partecipazione a questa competizione dopo quella di Cordoba 2008, giunta dopo la convocazione ai Mondiali Under 20.
Castagnoli, che giocherà la prossima stagione (manca soltanto la firma) nel GranDucato Parma, viene da una stagione difficile, ma dalla quale riesce comunque a trarre i lati positivi: «Non solo l’ultima, ma anche quella di due anni fa è stata una stagione difficile, che però mi ha aiutato molto a crescere. Il fatto di aver lottato per la salvezza gli ultimi due campionati, di giocare sempre sotto pressione, mi ha fatto acquisire molta esperienza nonostante la mia giovane età».
Un bagaglio di esperienza e maturità che a soli 22 anni permette di affrontare con successo una doppia “carriera”, anche se su due piani diversi: «Frequento il 2° anno di Biologia all’Università degli Studi di Parma. È sicuramente difficile riuscire a conciliare lo studio con il rugby, anche perché abito un po’ fuori città, a Lesignano de Bagni, e fare due allenamenti al giorno e riuscire a seguire con continuità le lezioni è molto difficile. Al momento per me è più importante il rugby, per questo ho dato pochi esami, ma quei pochi sono tutti andati molto bene».
Dopo i Mondiali Universitari sarà già tempo di ritiro precampionato, con una stagione da affrontare che si presenta enigmatica, ma con un obiettivo ben preciso: «Sicuramente con la Celtic League e con la diminuzione del numero di stranieri nel campionato italiano ci sarà un calo del tasso tecnico, ma comunque i giovani di talento avranno la possibilità di fare esperienza. Spero che il fatto di giocare con continuità e l’ulteriore esperienza che farò questa stagione mi permetta di arrivare a giocare negli Aironi, anche se ovviamente la concorrenza è tanta e agguerrita».
Andrea Bonicelli, classe 1990, uno dei più giovani tra i convocati, è un mediano di mischia di sicuro talento. Lo scorso anno è arrivato a Noceto proveninente dal Venezia (il ragazzo è di Mestre) ed è stato protagonista di un’ottima stagione. Il Vibu, nel girone di Elite nazionale, ha sfiorato i playoff scudetto, sfumati soltanto all’ultima giornata per mano di Padova, che poi si è aggiudicata il titolo.
«A Noceto mi sono trovato molto bene, ho vissuto un anno fantastico che si conclude con questa convocazione ai Mondiali» spiega compiaciuto Andrea, iscritto al primo anno di Biotecnologia all’Università di Parma.
Un impegno, quello universitario, per niente secondario per Bonicelli, supportato in questa visione dalla stessa società: «Non è facile conciliare studio e allenamenti, specialmente quando vivi lontano da casa. Serve una buona pianificazione per riuscire a far convivere le due attività; in questo senso devo ringraziare la società che mi ha aiutato molto, concedendomi qualche pausa, quando mi serviva, per studiare».
In questa stagione, forse l’ultima nel parmense per Andrea che sta decidendo in questi giorni il suo futuro, il ragazzo ha vissuto a Nocetoparmaovest, la cascina ristrutturata dal Rugby Noceto per ospitare i ragazzi che vengono da fuori: «Consiglio a tutti i giovani, se ne hanno l’occasione, di vivere un’esperienza a Noceto o a Parma. Qui si sta bene, è c’è un ambiente che ti aiuta a dare il meglio, ti aiuta a crescere nel migliore dei modi sia nello sport che a livello personale».
Ora la scelta tra restare un anno in Under 20 con i Crociati Rugby come fuori quota o tornare a Venezia, magari per giocare in Super 10. Ma prima ci sono i Mondiali: «Sono molto contento, devo ringraziare Noceto che mi ha dato la possibilità di meritare la convocazione e me stesso per l’impegno e i sacrifici fatti. Ci speravo, ora non vedo l’ora di giocare i Mondiali; la squadra mi sembra ottima e, anche se non conosco bene le avversarie, sono convinto che possiamo fare bene. Questa è la prima volta che indosso una maglia azzurra; non sento di aver raggiunto un traguardo, anzi, spero di aver trovato un punto di partenza».