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IL GEDE: «La rosa del Parma non è da penultimo posto»

IL GEDE: «La rosa del Parma non è da penultimo posto»

Le parole e i pensieri di mister Pietro Gedeone Carmignani per commentare la retrocessione matematica del Parma dopo la sconfitta di ieri sera a Torino.

Torna su Sportparma.com la storica rubrica “Il Gede Risponde”: il punto sulla 34esima giornata di serie A che ha consegnato lo scudetto all’Inter.

Partiamo dalla retrocessione del Parma: perché?
“E’ evidente che si poteva fare di più, la rosa non è da penultimo posto. Ci sono stati tanti investimenti sul mercato che non hanno ripagato. Anche ieri, a Torino, nel primo tempo il Parma aveva fatto vedere il suo reale valore. Il bilancio della stagione parla da solo: 20 punti in 34 partite. Io credo che se questa squadra ripetesse il campionato farebbe più punti. Molte partite le ha giocate alla pari per almeno 60 minuti. Il calco fisico e mentale è arrivato nel secondo tempo. D’Aversa ha fatto solo 8 punti da quando è tornato”.

Quante e quali colpe hanno Liverani e D’Aversa?
“Liverani non aveva una squadra che rappresentava il suo modo di giocare, ma aveva una media di quasi un punto a partita. Anche D’Aversa probabilmente non è stato soddisfatto sul mercato di gennaio. Ma al di là del mercato, c’è stato un tracollo dal punto di vista dei risultati, non delle prestazioni. Ricordo la partita con la Roma persa 3-0, poi in tutte le altre partite il Parma ha sempre cercato di giocare e fare risultato. Tanti punti buttati via, 18 punti persi da situazioni di vantaggio nel girone di ritorno”.

I tanti infortuni restano un altro problema irrisolto…
“E’ stata una stagione in cui non si è potuto lavorare con i tempi giusti. Finito lo scorso campionato subito di nuovo in campo, senza riposo e senza preparazione. Questo ha influito tanto.
Gli infortuni gli hanno avuti tutti, ma è evidente che a Parma ce ne sono stati di più. Bisogna capire subito i motivi e cambiare rotta”.

Da dove deve ripartire il presidente Krause?
“Questo presidente bisogna tenerselo ben stretto, ma ha bisogno di essere affiancato da persone competenti, che conoscono molto bene il calcio italiano. Un conto è operare sul mercato quando inizi un nuovo progetto, un conto è quando intervieni su situazioni che devi cercare di rimediare.
I giovani che sono arrivati in questa stagione sono di prospettiva; Mihaila e Man hanno dimostrato di avere ottime potenzialità, in serie B sarebbero due giocatori importanti”.

Si sente di dare un consiglio al presidente americano?
“Nel calcio le grandi rivoluzioni non pagano, bisogna ripartire dai giocatori e dalle professionalità che conoscono l’ambiente, che lo hanno vissuto per tanti anni. La meritocrazia al primo posto. A Parma ci sono tanti nomi importanti che in passato hanno reso grande il club gialloblù, parlo di dirigenti, allenatori ed ex giocatori che oggi sono tutti fuori dal progetto Parma”.

L’Inter vince il 19esimo scudetto della sua storia. Non credo ci siano grandi dubbi, titolo meritato?
“Sì, scudetto meritato. Meritato in virtù di un grande girone di ritorno, ma con la complicità di squadre che avrebbero dovuto rendergli la vita più difficile e non lo hanno fatto. Conte ha saputo trovare il giusto equilibrio tattico, con una difesa diventata impenetrabile, un centrocampo che faceva da filtro e si proponeva. Ha trovato il ruolo giusto a Ericksen, Lukaku e Martinez possono risolvere le partite in qualsiasi momento; quando non ci riescono loro ci pensa sempre qualcun altro, vedi Darmian. Conte ha saputo correggersi dopo certe scelte non appropriate nel girone d’andata, su tutte la difesa a 4. Scudetto strameritato. L’Inter lancia la sfida a tutti anche per i prossimi anni, sempre che non succeda qualcosa a livello societario. E’ una squadra difficile da battere”.

Ad infiammare il finale di stagione c’è la lotta per i restanti tre posti in Champions League…
“Una lotta avvincente come non mai. La Juve ha vinto una partita che aveva praticamente perso; non è una Juve al top, ma ha ritrovato Ronaldo. E’ una vittoria che può dare nuovo slancio, vedi l’entusiasmo di tutti dopo l’esultanza sul secondo gol. C’è anche una finale di Coppa Italia da giocare, la stagione può essere salvata. Sconfitta incredibile per l’Udinese, invece, che ha pagato l’errore del suo miglior giocatore, De Paul.
Il Napoli dipende solo da se stesso e dai suo risultati, deve vincere sempre. Gattuso ha saputo dare equilibrio alle due fasi. Ora gioca veramente da squadra. Il Cagliari ha cuore, voglia e convinzione; un atteggiamento fondamentale nella lotta salvezza. Ci crede. C’è da lottare fino alla fine.
Partita rocambolesca dell’Atalanta col Sassuolo, con continui capovolgimenti di fronte. L’Atalanta ha cercato di vincere sempre, anche in inferiorità numerica; è stata tradita da un rigore calciato male da Muriel.
Il Milan ha ritrovato Ibra, qualità nel gioco e serenità. Ora si gioca tutto nel prossimo turno contro la Juve, poi all’ultima va a Bergamo.; calendario complicato”.

E le due romane?
“La Lazio, vincendo il recupero con il Torino, raggiungerebbe il Napoli e rientrerebbe pienamente in corsa per un posto in Champions. L’unico problema è di non saper gestire i risultati di vantaggio. Col Genoa vinceva 4-1, è finita 4-3.
La Roma ha avuto un cedimento generale, anche in Europa League. Nell’ultima parte della stagione c’è stato un evidente calo fisico e mentale. Ha fatto dimenticare quanto di buono fatto nel girone d’andata. La Sampdoria, di contro, è organizzata e gioca di qualità, è un esempio per molte squadre”.

L’altra lotta avvincente è quella per non retrocedere. Chi sta meglio?
“Il Torino ha preso 3 punti pesanti contro il Parma. Il Benevento ha giocato col Milan creando diverse occasione, questo significa che è in condizione. Come fisicità c’è, certo che una squadra che perde tutto il vantaggio accumulato nel girone d’andata può rimanere condizionata. Il Benevento mi ha lasciato un a buona impressione, è una squadra compatta.
Lo Spezia combatte, ha equilibrio, a Verona ha ottenuto un punto prezioso per la salvezza. Il Verona ha perso i giusti equilibri tattici e fisici, dopo un brillante girone d’andata. Lo Spezia dovrà lottare fino alla fine, ma ha fatto molto di più di quanto ci si poteva aspettare all’inizio.
Poi la Fiorentina: pareggio giusto a Bologna (3-3), un punto che va bene ad entrambe, anche se Iachini ha portato solidità e sicurezza alla squadra, cioè è pronta per il finale di stagione”.

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