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Il Gede Risponde

IL GEDE: «La condizione psicofisica del Parma fa ben sperare»

IL GEDE: «La condizione psicofisica del Parma fa ben sperare»

Torna l’appuntamento con “Il Gede Risponde”, ultradecennale rubrica di Sportparma.com firmata dall’ex allenatore crociato Pietro Gedeone Carmignani. 

Il pareggio di Modena allunga la serie positiva ma lascia qualche rammarico?
“Un punto e qualche rammarico, certo, perché si poteva osare di più e vincere. Parma poco presente nei primi minuti e questo ha condizionato un po’ la prestazione. Parma prudente nel primo tempo e autorevole nella ripresa. E’ mancata la terza vittoria che Pecchia ha cercato con più convinzione attraverso i cambi che hanno elevato il tasso tecnico”.

Come giudica lo stato di forma della squadra di Pecchia, soprattutto in ottica playoff?
“La squadra ha dimostrato di essere in buona condizione psico-fisica, ci sono con la testa e anche fisicamente. Forza, gambe e corsa. Quindi la squadra mi sembra pronta mentalmente a giocarsi da protagonista i playoff; a certificare queste prospettive c’è soprattutto una continuità che prima non c’era”.

Qualcuno dice che in caso di playoff il Parma sarebbe la squadra favorita, è d’accordo?
“Il Parma è una squadra attrezzata per vincere e tornare in serie A. Non è solo una speranza, il Parma sta esprimendo adesso le sue potenzialità ma ne ha anche di più rispetto alle altre squadre. Se dovessi scommettere scommetterei sul Parma, non per affetto ma da osservatore esterno. Comunque la serie B 2022-23 è tutta da giocare, regna grande incertezza”. 

Passiamo alla serie A: la franata del Napoli è fisiologica?
“Partita condizionata sicuramente dalla Champions. Primo tempo giocato con una formazione rimaneggiata, con elevato possesso palla ma senza conclusioni. Poi quando è entrato Osimhen la partita è cambiata ma non nella sostanza, anzi l’occasione più grande è capitata al Verona. E’ un pari e niente di più, il vantaggio dei partenopei è talmente ampio che non provoca problemi”.

Le due squadre romane meglio delle due milanesi, sono cambiate le gerarchie?
“Questo dice la classifica attuale. Lazio convincente e vincente, ha ottenuto la quarta vittoria di fila, consolida il secondo posto con ampia vista sulla Champions. Lo Spezia ha tenuto un tempo, ma il gioco organizzato di Sarri e la duttilità dei suoi giocatori hanno fatto la differenza. Lo Spezia deve guardarsi dietro perché la distanza dalla zona salvezza si è accorciata.
Roma convinta e concreta che si è sbarazzata dell’Udinese, ora ha 5 punti di vantaggio sul quinto posto (Inter). Mourinho ha saputo dare spirito guerriero e convinzione, ottenendo un risultato importante contro un Udinese che senza Beto è stata poco incisiva in attacco”.

 Il Milan frena a Bologna perché ha la testa rivolta alla gara di ritorno di Champions?
“Il Bologna aveva un paio di assenze importanti, il Milan ha giocato con una formazione inedita con 10 novità di formazione tutto in vista della Champions. Un punto per uno che serve più al Bologna, anche se dopo il gol iniziale i felsinei hanno subito il gioco del Milan che però rischia la qualificazione in Champions; e questo vuol dire tanto. L’obiettivo più facile è il quarto posto e non la vittoria della finale di Champions. Si può fare ma ci sono grandi ostacoli. Il primo obiettivo deve essere la riconferma in Champions, ci sono in ballo molti soldi”. 

Il campionato dell’Inter è un flop…
“Devo dire che il Monza ha vinto con il coraggio e la spregiudicatezza di una squadra che ha voluto giocare alla pari senza troppi accorgimenti difensivi, senza arretrare, ma guadagnando spazi e metri in fase offensiva. Bravo Palladino. L’Inter ha fatto turnover, ma l’ha fatto solo nella testa. Ha perso la partita proprio quando nel secondo tempo Inzaghi aveva messo in campo tutto il suo potenziale. Quando viene meno l’attacco il problema è evidente. La champions distrae il campionato. Ma il quinto posto in classifica non era assolutamente l’obiettivo di inizio stagione. Tutte e tre le italiane impegnate in Champions League hanno pareggiato in campionato, non è un caso”.

Nella Juventus sono tornati a galla vecchi problemi? E perché?
“Brutta partita della Juve, non era facile contro una squadra organizzata come il Sassuolo. In questo momento troppi giocatori importanti sono a basso rendimento, lontani dalla condizione migliore, guarda Vlahovic e Di Maria. Juve inesistente per quasi un’ora, reazione tardiva. Seconda sconfitta di fila, ha trovato di fronte una squadra cinica e concreta. A mio parere pesa la classifica: con 15 punti in più la Juve sarebbe seconda e i ragazzi avrebbero un altro spirito”. 

Il Torino pareggia e i tifosi fischiano…. Forse perché speravano in qualcosa di più rispetto all’attuale undicesimo posto in classifica?
“L’appetito vien mangiando ma ultimamente il Toro non sta facendo bene. E’ un Torino che è deludente rispetto ad un mese fa. La squadra sembra svolgere solo il compitino, mancando di quella determinazione che aveva dimostrato nel girone d’andata. Il gioco risulta impoverito. La situazione di classifica dovrebbe alleggerire la testa, invece sembra che stia tirando a finire la stagione, quindi la reazione del pubblico si può capire. Un punto che serve solo alla Salernitana, ottenuto con concretezza e sagacia tattica; è un altro passo verso la salvezza”.

Nella parte finale della stagione le motivazioni fanno la differenza, come sempre…
“Come dice Ballardini le motivazioni devono trovarle i giocatori perché sono dei professionisti. Nel mondo del tennis, ad esempio, non esiste una partita che puoi perdere senza conseguenze perché c’è la classifica Atp”. 

Concludiamo con la zona salvezza: il risveglio tardivo della Cremonese e l’occasione sprecata dal Lecce…
“Lecce-Samp era uno scontro salvezza determinante terminato in parità, un punto che non serve niente alla Sampdoria e poco al Lecce che non vince da tanto tempo. Il Lecce ha fatto la partita, ma non l’ha saputa chiudere come è successo in altre circostanze. Il punto serve perché interrompe la striscia negativa, ma era una gara da vincere. In fondo alla classifica il Verona ha riaperto i giochi, bisogna stare attenti.
La Cremonese deve essere omaggiata perché ha vinto legittimamente contro un Empoli raramente pericoloso. Seconda vittoria di fila che dà un briciolo di speranza alla Cremonese. I giochi non sono finiti anche se la situazione è complicata”. 

 

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